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Stop all’Esselunga in corso Bramante: davvero pensavamo che avesse senso collocare due ipermercati nello stesso isolato?

Il Consiglio di Stato blocca l’apertura dell’ipermercato: una buona notizia per il tessuto commerciale del quartiere, una pessima notizia per le casse del Comune, un nuovo grattacapo per l’Amministrazione. 

Niente Esselunga in corso Bramante: l’ipermercato non si farà. Non è stata la politica cittadina, ma il Consiglio di Stato a bloccare l’apertura del punto vendita, i cui lavori erano già a buon punto. Su questa apertura i miei dubbi sono sempre stati molti, espressi in Sala Rossa con diverse interpellanze. In particolare, chiedevo alla Giunta se il tessuto commerciale del quartiere potesse assorbire un nuovo “colosso” della vendita e se fossero del tutto scongiurati i rischi sanitari e ambientali. Si aprono tuttavia nuove e gravi preoccupazioni: quelle relative al bilancio e all’ipotesi che la Città debba restituire i 10 milioni di euro incassati nel 2017 da Esselunga come contributo per la valorizzazione di quell’area. Davvero pensavamo che collocare due ipermercati nello stesso isolato avesse senso, da qualsiasi punto di vista? Ora urge mettere una toppa (possibilmente coinvolgendo tutti gli attori del territorio) o le casse comunali, già in grave affanno dopo un anno di pandemia, dovranno restituire i dieci milioni.

Comune di Torino, corso Bramante, Esselunga, Urbanistica