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Sequestri di camper e roulotte, la normativa sia applicata fino in fondo

Limitarsi alle sole diffide è una scelta politica. Chiediamo che l’intero iter sia applicato nella sua interezza: diffida, sequestro del mezzo nelle disponibilità del proprietario con richiesta di trasferimento su suolo privato, proposta di soluzione abitativa o sociale, sequestro definitivo del mezzo in caso di rifiuto. Si è tenuta questa mattina in Consiglio Comunale la Commissione sull’applicabilità dell’emendamento della Regione sui sequestri dei mezzi abusivamente insediati.

Delle due l’una: o quella dell’Assessore regionale Marrone è soltanto una norma bandiera di fatto inapplicabile nella pratica oppure quelli chiamati in causa dal Comandante Bezzon altro non sono che cavilli di forma citati per non dover procedere al sequestro dei mezzi abusivamente insediati. Chiediamo che la normativa sia portata avanti fino in fondo. Limitarsi a procedere alle sole diffide è una scelta politica. Se una norma prevede tre gradi di azione, tutti e tre vanno percorsi, senza essere frenati dal timore di ricorsi. Per quanto riguarda le occupazioni abusive, per esempio, la trafila è portata avanti nella sua interezza. Anche con gli insediamenti improvvisati e abusivi di camper e altri mezzi chiediamo che si segua l’intero iter: prima la diffida, poi il sequestro del mezzo nelle disponibilità del proprietario con richiesta di trasferimento su suolo privato, quindi la proposta di soluzione abitativa o sociale, infine, in caso di rifiuto, il sequestro definitivo del mezzo. I soggetti che si accampano con minori, persone disabili o anziani sanno benissimo che così possono evitare di essere mandati via. Chiediamo la tutela anche dei diritti degli altri cittadini. La cosa certa – e ne siamo ancora più convinti dopo la Commissione appena tenutasi in Consiglio Comunale – è che ogni azione di deterrenza è efficace soltanto se i soggetti verso i quali è rivolta pensano di rischiare davvero qualcosa. Diversamente, non funziona. Abbiamo visto, in questi cinque anni di Amministrazione Appendino, diversi tentativi di misure di deterrenza privi di risultati reali. Da parte nostra (il nostro voto fu, in Consiglio Regionale, favorevole all’emendamento) prendiamo atto che, al momento, non siamo in grado di applicare fino in fondo la norma regionale. Quanto sta succedendo in diverse zone di Torino, con insediamenti abusivi che si formano in diversi quartieri e spesso nei pressi di caseggiati ATC, è sotto gli occhi di tutti. Porre un freno a questa criticità è dovere delle Istituzioni.

Comune di Torino, Regione Piemonte