Scuola sempre la prima a chiudere? Cartina tornasole di un problema culturale
Il futuro del nostro Paese dipende dalla nostra capacità di garantire una formazione basata sul rapporto diretto, in presenza, con gli insegnanti: la DAD non può e non deve diventare la nuova “normalità”. Gli ambienti scolastici sono controllati e garantiti: serve un rinnovato e forte patto educativo tra Istituzioni e famiglie per assicurare comportamenti consoni anche fuori dall’orario e dagli spazi della scuola. Preoccupazione per la prospettiva di una DAD che rischia di prolungarsi fin dopo Pasqua e oltre. Chiusura di Nidi e Materne: ulteriore elemento negativo. La situazione ha un impatto devastante sulle famiglie e comporta ulteriori disagi per gli studenti in difficoltà economiche.
Il fatto che la scuola sia sempre la prima a chiudere è la cartina tornasole di un rilevante problema culturale: una DAD che si prolunga per mesi e mesi è una grave interruzione del percorso di formazione dei nostri ragazzi e studenti, dai quali dipende il futuro del nostro Paese. I danni – in termini di apprendimento, ma anche di tipo psicofisico – del prolungarsi della DAD stanno cominciando a emergere con evidenza. Non abbiamo nessuna evidenza scientifica che il contagio avvenga tra le mura della scuola. Diverso il discorso, semmai, rispetto a quanto avviene nel tempo extrascolastico. La mia prima richiesta è che si faccia chiarezza, dati alla mano, sui luoghi nei quali avviene il contagio. La seconda è un maggior controllo da parte delle Istituzioni – ristabilendo un forte patto educativo con i genitori – su quanto avviene fuori dall’orario scolastico. Fino a prova contraria, gli ambienti scolastici sono garantiti e sicuri.
Temiamo che il blocco delle lezioni in presenza si prolunghi ben oltre le due settimane ipotizzate in un primo momento: rischiamo che prosegua fin dopo Pasqua e, magari, fino a fine anno scolastico. Sarebbe il secondo anno consecutivo. Si allargherà ancora la forbice tra le famiglie in grado di procurarsi dispositivi e connessione sufficienti e famiglie che non possono permetterselo. La chiusura di Nidi e Materne ha a sua volta un impatto fortissimo sulle famiglie. L’incertezza sui bonus e l’impossibilità, per molti genitori, di chiedere ulteriori permessi completano un quadro drammatico.