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Riorganizzazione della macchina comunale

 

magliano amico comune sociale

INTERROGAZIONE AL SINDACO E ALL’ASSESSORE PASSONI PER CAPIRE PER QUALE MOTIVO L’AMMINISTRAZIONE RICORRA IN MODO COSTANTE ALL’ASSEGNAZIONE DI INCARICHI A PERSONALE ESTERNO E CON QUALI CRITERI SI INTENDA PROCEDERE ALLA RISTRUTTURAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI DEL COMUNE DI TORINO

INTERROGAZIONE:
RIORGANIZZAZIONE DELLA MACCHINA COMUNALE

Il sottoscritto Consigliere Comunale,
PREMESSO CHE
– il Comune di Torino conta circa 11.300 dipendenti, di cui 168 ricoprono incarichi dirigenziali (45 direttori e 123 dirigenti) comprensivi di quelli assunti con “contratti esterni”;

– lo scorso ottobre, con una variazione di bilancio è stata prevista una riduzione della spesa sui premi alla dirigenza e sulla gestione e organizzazione della macchina comunale pari a circa 12 milioni di euro;
– la riduzione di spesa, la forte esposizione debitoria del Comune di Torino insieme alla complessiva mala gestio dello stesso, rendono sempre più urgente la necessità di una riorganizzazione volta alla razionalizzazione e valorizzazione delle risorse.

CONSIDERATO CHE
– L’amministrazione comunale deve rispondere ai sensi dell’art. 1 co. 1 della legge n. 241/1990, ai criteri di efficienza, efficacia ed economicità e a questi principi si ispira anche il “Regolamento di Organizzazione e Ordinamento della Dirigenza” nr. 222 approvato con deliberazione del Consiglio Comunale in data 6 maggio 1996 (mecc. 9600758/04), divenuta esecutiva dal 27 giugno 1996;
– in particolare all’art. 1 co. 2 vengono previsti i criteri cui l’amministrazione deve ispirarsi nell’organizzazione degli uffici e segnatamente:
–    della distinzione tra attività di indirizzo e di controllo propria degli organi politici e attività di gestione spettante alla dirigenza, contestualmente all’attuazione di un sistema di controllo della gestione e della valutazione dei risultati;
–    del contenimento del numero delle unità organizzative di massimo livello, mediante articolazione delle stesse per funzioni e finalità omogenee;
–    della chiara individuazione di responsabilità con riferimento alle posizioni dirigenziali ricoperte e agli obiettivi assegnati;
–    della valorizzazione e accrescimento professionale di tutte le risorse umane, attuando momenti di riconversione professionale, strutturando sistemi incentivanti, curando l’adeguamento in progresso di tempo delle funzioni dirigenziali e delle competenze ascritte ai singoli profili professionali in coerenza con le esigenze dell’ente;
–    della verifica e razionalizzazione costante della funzionalità della struttura, della sua articolazione, della distribuzione di responsabilità e funzioni nonchè dei suoi meccanismi operativi.

– Gli atti di organizzazione, ai sensi dell’art. 2 co. 2 del Regolamento sovraemarginato “attengono alla definizione e alla revisione delle unità organizzative, alla loro consistenza organica, all’attribuzione degli incarichi e alla formazione attinente i piani di riconversione formale”;
– l’art. 110 d.lgs. 267/2000 precisa che: “il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, negli enti in cui è prevista la dirigenza, stabilisce i criteri e le modalità con cui possono essere stipulati, al di fuori della dotazione organica, contratti a tempo determinato per i dirigenti e le alte specializzazioni, fermi restando i requisiti per la qualifica da ricoprire”;
– l’art. 19 co. 6 del d.lgs. 165/2001 così come modificato dal d.lgs. 150/2011, nonché l’art. 77 dello Statuto della Città individuano la misura entro la quale queste assunzioni sono ammesse, stabilendo che tali incarichi possono essere conferiti entro il limite del 10% della dotazione organica della dirigenza, la cui durata non deve essere superiore a quella del mandato elettivo del Sindaco;
– l’art. 24 del Regolamento di Organizzazione e Ordinamento della Dirigenza infine individua i requisiti di cui devono essere in possesso i soggetti esterni per poter ricoprire incarichi dirigenziali;
– l’art.40 dello Statuto della Città demanda al Consiglio Comunale l’assunzione dei criteri generali in materia di ordinamento degli uffici e dei servizi.

RILEVATO CHE
– il Sindaco e il Direttore Generale, anziché attingere dalla dotazione organica interna hanno preferito assumere nuovo personale così ponendosi in netto contrasto con i principi di economicità, efficienza ed efficacia dell’amministrazione;
– l’attuale articolazione della governance del Comune di Torino appare decisamente eccessiva tenendo oltretutto presente le condizioni economiche in cui versa la città;

INTERROGA
il Sindaco e l’assessore competente per conoscere:
– quali siano le caratteristiche e peculiarità degli incarichi che sono stati assegnati a soggetti esterni;
– quale funzione ricoprano i direttori, visto che le responsabilità dei provvedimenti ben possono essere assunte dai dirigenti;
– se, in sede di riorganizzazione, le figure dei direttori non possano essere limitate all’attuale numero dei vicedirettori generali, sostituendo agli altri direttori la figura del coordinatore con relativa indennità di presenza, invece che indennità di posizione;
– se, trattandosi di una ristrutturazione della macchina burocratica, è loro intendimento, in applicazione dell’art. 40 dello Statuto della Città, chiedere al Consiglio Comunale di esprimersi in ordine ai criteri generali per la predetta riorganizzazione della macchina comunale.

Silvio Magliano