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Riconoscimento delle Case Maternità in Piemonte, non possiamo più aspettare

Fatto assurdo: mentre il rimborso di maternità per parto a domicilio è riconosciuto dalla Regione Piemonte alle donne che partoriscono presso una Casa Maternità fuori regione, è negato se si partorisce in una Casa Maternità del territorio. Esattamente questo è successo, lo scorso agosto, a una torinese che ha partorito improvvisamente ospite della Casa Maternità Prima Luce di via San Massimo 17 a Torino. Non ha senso che la nostra Regione non regolarizzi un servizio che in Europa e in altre Regioni italiane è prassi consolidata: ho presentato a Palazzo Lascaris un ordine del giorno per chiedere che le Case Maternità siano formalmente riconosciute anche in Piemonte. 

Niente rimborso di maternità per una torinese che ha partorito, lo scorso agosto, nell’unica Casa Maternità attualmente attiva sul nostro territorio: la donna, ospitata presso la Casa Maternità Prima Luce di via San Massimo 17 a Torino a poche ore dal parto, si è vista negare il rimborso parto a domicilio. La scelta di partorire in Casa Maternità è stata presa a poche ore dalla nascita della neonata. Assurdità ulteriore: il rimborso è sempre riconosciuto alle donne che scelgono di partorire in Case Maternità non piemontesi. Si stanno creando, vista la situazione, veri e propri flussi “turistici” verso le Case Maternità delle regioni confinanti. Il riconoscimento di queste Case è ormai un fatto non più rimandabile
Le Case Maternità – che hanno i requisiti di una comune civile abitazione e che non costituiscono studi professionali – concorrono a realizzare nella pratica quanto afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito al “diritto di ogni donna di scegliere di partorire nel luogo che sente più sicuro”. Pertanto, ogni donna in buona salute dovrebbe poter scegliere, al termine di una gravidanza fisiologica, se partorire in ospedale, nel proprio appartamento o in una Casa Maternità (e quest’ultima ipotesi è esplicitamente contemplata, per esempio, nelle “Premesse” della DGR 80-5989 del 7 maggio 2002). 

Con il mio Ordine del Giorno, che sarà prossimamente discusso in Consiglio Regionale, chiedo il formale riconoscimento delle Case Maternità anche sul nostro territorio, nonché un’integrazione delle varie Delibere di Giunta ai fini di una revisione del protocollo sanitario extraospedaliero in materia. Si avvii una sperimentazione che consenta di analizzare l’efficacia del percorso e l’accesso al servizio da parte delle donne in gravidanza. Un tale modello assistenziale è peraltro abbondantemente supportato da letteratura ed evidenze scientifiche.

Case Maternità, Regione Piemonte, Sanità