Il Po soffoca sotto il peso di sporcizia e incuria
Ma per la Giunta «non ci sono particolari criticità». E così questa straordinaria risorsa naturale e paesaggistica è solo in minima parte sfruttata e valorizzata (alla faccia, peraltro, di quanto previsto dal programma della forza politica alla guida della Città). Il fiume amato da Nietzsche merita di più.
Il nostro Po è soffocato dai rifiuti: biciclette, immondizia e oggetti di ogni tipo si intravvedono sul fondo, galleggiano sulla corrente o fanno “bella“ mostra di se sulle sponde. Chissà se Friedrich Nietzsche, che osservando il nostro paesaggio fluviale urbano ebbe a esclamare «La sera sul ponte del Po: magnifico!», oggi sarebbe in grado di riconoscerlo, ridotto com’è.
Che la situazione (che coinvolge anche gli altri corsi d’acqua cittadini) sia grave è un fatto. Un fatto che neanche questa ineffabile Giunta può negare. Ecco allora la tentazione di appellarsi alla sorte avversa e cattiva, chiamando in causa l’alluvione del novembre 2016.
Peccato che il problema che mi preme sottolineare non sia tanto il danno dell’alluvione, eccezionale nella sua gravità, quanto piuttosto il danno quotidiano rappresentato dall’incuria e dalla sporcizia. Se anche stiamo portando avanti come Città di Torino tutta una serie di interventi (come rivendicato in Aula dall’Assessore Lapietra), lo stato del Po e dei suoi argini è desolante. Dunque, o questi interventi non sono sufficienti oppure non sono efficaci.
Il fiume Po, straordinaria risorsa paesaggistica e naturale, può essere valorizzato di più e meglio da tutti i punti di vista: turistico, ambientale, commerciale e paesaggistico. Mi chiedo, per esempio, se e quando torneranno a essere operativi i due battelli Valentino e Valentina, e a chi spetti la pulizia e la manutenzione del fiume.
Ho chiesto in Consiglio Comunale di organizzare una Commissione convocando tutti gli attori in causa. È necessaria un’interlocuzione con la Regione Piemonte per impostare un ragionamento comune. Nel frattempo almeno la pulizia, programma dei Cinque Stelle alla mano, sarebbe doverosa.