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Montagne e valli, la carenza di medici di base non si risolve senza investimenti

L’Assessore, rispondendo poco fa al mio Question Time sul tema, non ha fatto alcun riferimento a risorse finanziarie: ci saremmo aspettati molto più coraggio. Chiediamo alla Giunta – che ha menzionato soltanto misure a costo zero – di prevedere i necessari fondi per incentivare i professionisti a operare anche nelle zone meno densamente popolate. Per evitare lo spopolamento dei nostri territori occorrono servizi capillari e i fondi per garantirli. I Moderati sono disponibili a votare qualsiasi emendamento in questo senso.

Il problema è reale, urgente e coinvolge centinaia di migliaia di famiglie piemontesi: di fronte alla carenza di medici di base nei nostri territori montani e nelle nostre valli ci saremmo aspettati molto più coraggio da parte di questa Giunta. Coraggio che, in questo caso, fa rima con disponibilità ad allocare risorse finanziarie. Nulla di tutto questo ha menzionato l’Assessore rispondendo poco fa al mio quesito sul tema. Solo garantendo servizi efficienti e capillari eviteremo lo spopolamento delle nostre aree montane e delle nostre valli, tema rispetto al quale a più riprese le forze politiche alla guida della Regione hanno dichiarato di essere sensibili. Data la situazione (mancano almeno cento professionisti per coprire le esigenze di 550 Comuni piemontesi), l’obiettivo non può essere raggiunto senza investimenti: permettere a due ulteriori tipologie di candidati di concorrere per tutte le zone carenti non assegnate e agli iscritti al corso di formazione in medicina generale di diventare medici di base, misure esposte dalla Giunta in risposta al mio Question Time appena discusso, non è sufficiente. Non è sufficiente neppure (DGR 13-4109) l’innalzamento da 1.500 (come da norma nazionale) a 1.800 assistiti, per 18 mesi al massimo, il tetto massimo per ciascun medico. Occorre rendere appetibile, per i medici di base, l’opzione di lavorare anche nelle zone meno densamente popolate del Piemonte: per questo, servono soldi. I Moderati sono disponibili a votare emendamenti al Bilancio in grado di finanziare i necessari incentivi economici. I numeri sono significativi: tra il 2017 e il 2022 in Piemonte sono andati in pensione circa 900 medici di base e si stima che altri 1.700 lasceranno tra il 2023 e il 2032. In Piemonte ogni anno cessano il servizio 350 medici di medicina generale e il gettito formativo dei nuovi laureati non è sufficiente a coprire i posti vacanti.

Tutti i Voucher Scuola per iscrizione e frequenza saranno finanziati fino ai 26mila euro di ISEE: vittoria dei Moderati

Risultato importante per la libertà di educazione: la Giunta ha rispettato l’impegnativa del nostro Ordine del Giorno e 4.619 famiglie piemontesi potranno usufruire dei Voucher per iscrizione e frequenza presso le Scuole Paritarie. Ora lavoreremo affinché sia finanziata l’intera graduatoria anche per quanto riguarda l’acquisto di materiale e spese di trasporto per le Scuole Statali e, per il futuro, affinché l’attuale soglia ISEE sia ulteriormente alzata.

Vittoria significativa per i Moderati e per tutti coloro che hanno a cuore la libertà di educazione: saranno finanziate tutte le richieste di Voucher per iscrizione e frequenza presso le Scuole Paritarie fino ai 26mila euro di ISEE, come da impegnativa dell’Ordine del Giorno presentato dai Moderati e approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale del Piemonte lo scorso aprile. Saranno dunque 4.619 in totale le famiglie piemontesi che potranno beneficiare del Voucher Scuola per iscrizione e frequenza.

A oggi i 4,48 milioni di euro disponibili permettono di coprire le richieste fino a un ISEE pari a 17.160 euro: le domande ammesse sono 2.941 e 1.678 le domande ammesse e non finanziate. La Giunta ha garantito in Commissione che reperirà gli ulteriori 2,03 milioni necessari con una variazione di bilancio e attraverso l’impiego di economie dell’anno precedente. Ci complimentiamo con la Giunta per il lavoro svolto e siamo soddisfatti per un risultato che abbiamo contribuito a raggiungere: prossimo obiettivo dovrà essere l’ulteriore innalzamento della fascia ISEE finanziata. Lavoreremo, come Moderati, affinché sia esaurita anche la graduatoria relativa ai voucher per il Diritto allo Studio per le Scuole Statali, che ci preme altrettanto, per l’acquisto di libri di testo, materiale didattico, dotazioni tecnologiche, attività integrative e trasporti.

La libertà di educazione e la possibilità delle famiglie di scegliere quale percorso formativo, educativo e scolastico far seguire ai propri figli è per noi un valore fondamentale e sarà sempre oggetto del nostro impegno politico.

Gave carenza di medici di base nelle valli e in montagna: servono almeno cento professionisti in 550 Comuni piemontesi

La Giunta intende incentivare, anche economicamente, i medici di base disponibili a lavorare in questi territori? E come? Sul tema, discuterò domani un Question Time appena presentato in Consiglio Regionale.

Oltre 50 medici di base in meno in tre anni: una carenza che, nelle valli e nei piccoli Comuni del Piemonte, è ormai una vera emergenza. Se nel 2019 erano in servizio 3.109 medici, oggi sono solo 3.057: un medico ogni 1.350 abitanti (dato medio: nei territori montani la carenza è ancora maggiore): si calcola che la nostra Regione abbia necessità di almeno cento ulteriori professionisti in 550 Comuni. Sia dunque la Giunta Regionale a incentivare i medici disponibili a operare in questo tipo di territori: urge controbilanciare dal punto di vista economico il criterio che vede questi medici retribuiti in base al numero degli assistiti (dunque, a parità di condizioni, la maggioranza dei medici preferisce lavorare nei centri più popolati). I numeri sono significativi: tra il 2017 e il 2022 in Piemonte sono andati in pensione circa 900 medici di base e si stima che altri 1.700 lasceranno tra il 2023 e il 2032. In Piemonte ogni anno cessano il servizio 350 medici di medicina generale e il gettito formativo dei nuovi laureati non è sufficiente a coprire i posti vacanti. Domani, con il mio Question Time, chiederò alla Giunta come intenda sostenere e incentivare i medici di medicina generale a lavorare nelle zone montane al fine di trovare soluzioni a una carenza che sta pesantemente penalizzando centinaia di migliaia di piemontesi.

Dalla parte delle Associazioni, perché l’USU torni un’eccellenza

Presente anche io, poco fa, in piazza Castello a Torino per chiedere il pieno diritto alla salute per le persone con paraplegia e tetraplegia.

Sosteniamo e sottoscriviamo convintamente le richieste delle Associazioni – I Do di Torino, Coordinamento Para-Tetraplegici del Piemonte di Torino, Ancora di Novara, Idea di Alessandria e Arcobaleno di Asti – che hanno manifestato, questa mattina di fronte al Palazzo della Giunta Regionale, per il pieno rispetto del diritto alla salute per le persone con paraplegia e tetraplegia. Di questo tema mi sono costantemente occupato in Consiglio Regionale negli ultimi due anni, con il più recente Question Time discusso martedì scorso a Palazzo Lascaris. In particolare, riteniamo non più rimandabile il ritorno alla piena capacità e alla piena attività dell’Unità Spinale Unipolare del CTO di Torino, secondo piano compreso. La riapertura della vasca riabilitativa, proprio in concomitanza con la presentazione della mia interrogazione, è stata una prima, ma solo parziale, buona notizia. Crediamo che ci sia spazio per intraprendere un percorso costruttivo e sensato che porti, tra le altre priorità, alla riduzione di liste d’attesa che attualmente arrivano a sfiorare i due anni e alla costituzione di un dipartimento di coordinamento delle USU piemontesi. Ci auguriamo che la stessa Giunta Cirio condivida questi obiettivi. L’USU di via Zuretti 24 a Torino deve tornare a essere un’eccellenza del nostro territorio e un punto di riferimento per tutti quei pazienti con lesioni midollari che, negli ultimi tempi, sono stati troppe volte costretti a rivolgersi ad altre strutture, talvolta fuori regione o a pagamento.

Riaperta questa mattina la piscina dell’USU di Torino: buon risultato, ma non fermiamoci qui

Apprendiamo della ripresa delle attività presso la vasca riabilitativa dell’Unità Spinale Unipolare del CTO di Torino, ripresa avvenuta proprio poche ore dopo la presentazione del mio Question Time sul tema, appena discusso in Aula. Adesso chiediamo con forza di accelerare i tempi sugli altri fronti, oggetto delle richieste delle Associazioni, per riportare in auge un’eccellenza del nostro territorio che non possiamo permetterci di perdere o ridimensionare. Sul tema ci giungono altre segnalazioni e porteremo in Consiglio Regionale altri atti.

Evidentemente presentare Question Time serve: è notizia (ottima) di questa mattina, confermata dall’Assessore Icardi a verbale, la riapertura della vasca presso l’Unità Spinale Unipolare di via Zuretti 24 a Torino. Proprio nel primo pomeriggio di ieri avevo presentato in Consiglio Regionale il mio atto che ne sollecitava la riapertura dopo l’inattività durante la pandemia.

Verificheremo che, come da noi richiesto e dalla Giunta promesso rispondendo al mio quesito, proceda spedita anche la parziale riapertura di una parte (tra gli 8 e i 10 posti letto) dell’area di degenza al secondo piano della struttura, passo che dovrà poi portare a una piena operatività in tempi ragionevoli. In questi mesi, sempre più spesso i pazienti con lesioni midollari si sono rivolti ad altre strutture, talvolta fuori regione o a pagamento. Compito dell’USU torinese, alla quale fanno riferimento cittadini da tutto il Piemonte, è seguire i pazienti lungo tutto il percorso di vita. A lungo la piscina – perfettamente funzionante, riscaldata e puntualmente monitorata – non è stata utilizzabile dagli utenti. Ci giungono altre segnalazioni e porteremo in Consiglio Regionale altri atti.

Sosteniamo e sottoscriviamo le richieste delle Associazioni – I Do di Torino, Coordinamento Para-tetraplegici del Piemonte di Torino, Ancora di Novara, Idea di Alessandria e Arcobaleno di Asti – che stanno organizzando, per la mattinata di dopodomani (giovedì 29 settembre, ore 11.00), una manifestazione in piazza Castello a Torino per sottolineare quanto sia indispensabile che le Unità Spinali della nostra regione tornino a essere pienamente efficienti e sinergicamente collegate in modo da garantire e salvaguardare la salute di tutti coloro che hanno subito un danno al midollo spinale. Siano finalmente mantenute le varie promesse fatte in Aula e nei frequenti incontri con le Associazioni. Sul tema ci giungono altre segnalazioni e porteremo in Consiglio Regionale altri atti.