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Missione Salute del PNRR, 175 milioni di euro da non perdere

A questa cifra ammontano i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che potranno essere impiegati rispettivamente in Piemonte per l’ammodernamento delle grandi apparecchiature sanitarie (79 milioni) e per la digitalizzazione dei DEA (96 milioni). Per ottenere queste cifre, tuttavia, è necessario che le ASL piemontesi rispettino le scadenze del cronoprogramma approvato lo scorso aprile: a che punto sono? Lo chiederò alla Giunta in Consiglio Regionale con un’interpellanza appena presentata, nella convinzione che questi fondi siano un’occasione irripetibile.

L’accesso ai fondi del PNRR e il loro impiego virtuoso sono una sfida di cruciale importanza per la nostra Regione. L’occasione è imperdibile per esempio per rinnovare e digitalizzare il nostro Sistema Sanitario Regionale. Il Piano operativo regionale, approvato con Deliberazione della Giunta Regionale lo scorso aprile, riporta esplicitamente il cronoprogramma da rispettare per accedere alle risorse, con dettagli relativi agli interventi da realizzare attraverso l’utilizzo delle risorse statali del PNRR specifiche per ogni intervento. In gioco ci sono 175 milioni di euro: 79 milioni per l’ammodernamento delle grandi apparecchiature sanitarie e 95 milioni per la digitalizzazione dei DEA. L’innovazione non è solo il perno sul quale ruota buona parte degli obiettivi del PNRR, ma un’esigenza primaria del nostro Sistema Sanitario. Con un’interpellanza appena presentata chiederò alla Giunta a che punto siano le nostre Aziende Sanitarie nella realizzazione delle fasi previste. In particolare gli investimenti della Missione 6 Salute del PNRR sono finalizzati a rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, a modernizzare e a digitalizzare il Sistema Sanitario, a garantire equità di accesso alle cure, a migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche, a promuovere la ricerca e l’innovazione, nonché lo sviluppo di competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale sanitario. 

Cinque milioni in più per il Fondo Sociale Morosità: ottima notizia

La Giunta ha promesso queste risorse rispondendo, poco fa in Consiglio Regionale, alla mia interpellanza sul tema: il passaggio da 7 a 12 milioni sarebbe un’ottima notizia e andrebbe pienamente nella direzione delle nostre richieste Ci auguriamo che ciò avvenga già alla prossima variazione di Bilancio. Adesso, si proceda immediatamente con la convocazione del Tavolo di Confronto con Associazioni e Sindacati e al necessario e urgente aggiornamento normativo relativo al Fondo stesso.

«Condividiamo la proposta di un Tavolo di Confronto e – sul tema dell’aumento dei fondi da 7 a 12 milioni di euro – l’Assessore al Bilancio e il Presidente Cirio si sono detti favorevoli»: questo, in estrema sintesi, il senso della risposta da me ricevuta poco fa in Consiglio Regionale alla mia interpellanza sul Fondo Sociale. Abbiamo chiesto con forza entrambe le misure (Tavolo e aumento delle risorse) e ora apprendiamo con soddisfazione che la Giunta si dice sulla stessa nostra lunghezza d’onda. Daremo da questo punto di vista, come Moderati, pieno supporto anche in Aula. Auspichiamo che i nuovi fondi siano allocati già in occasione della prossima variazione di Bilancio: nel frattempo, le prime sedute del Tavolo di Confronto dovranno già essere state convocate e tenute, con la partecipazione e il pieno coinvolgimento (anche, auspicabilmente, in sede di Commissione) delle Associazioni e dei rappresentanti dei soggetti coinvolti, il cui contributo sarà fondamentale anche a livello normativo. Il sostegno nei confronti di chi, incolpevolmente, non riesce a pagare l’affitto è per noi non soltanto una questione di giustizia, ma anche di lungimiranza e risparmio: intervenendo oggi, si evita di dover spendere cifre molto superiori domani per arginare casi più numerosi di emergenza abitativa. Sarà inoltre fondamentale effettuare controlli puntuali (non possiamo permettere che neanche un euro di questi fondi vada a chi non ne ha titolo). L’apporto delle Associazioni e dei Sindacati (Sunia, Sicet e Uniat tra gli altri) sarà fondamentale anche a proposito dell’urgente aggiornamento dell’apparato normativo relativo al Fondo Sociale, all’avanguardia un decennio fa, ma bisognoso oggi di un adeguamento alle nuove condizioni sociali ed economiche. Lo scorso anno in Piemonte sono state 6.358 le richieste di cancellazione dei debiti (spesa per la Regione: 7,3 milioni di euro): a causa di inflazione, caro bollette e crisi economica, il 2023 potrebbe far registrare dati ancora più alti. Allargare la platea degli aventi diritto è fondamentale. La condizione di morosità incolpevole è definita dalla Legge Regionale numero 3 del 17 febbraio 2010.

Disability Card, al momento è l’ennesima occasione sprecata

Ma le potenzialità della Carta Europea della Disabilità, che rientra nel progetto europeo “EU Disability Card”, sono e restano straordinarie: chiediamo che siano subito inviate comunicazioni ai Direttori delle ASL piemontesi e ai dirigenti di tutte le realtà convenzionate affinché le persone con disabilità possano finalmente utilizzare questo strumento in tutte le sue funzioni. Chiederemo inoltre l’audizione dell’Azienda Zero in IV Commissione. Sul tema della Card, ho appena discusso un Question Time a Palazzo Lascaris. Dal punto di vista della digitalizzazione, questo Paese ha bisogno di un repentino cambio di mentalità.

La Carta della Disabilità c’è, ma – al momento – è come se non ci fosse: non è, di fatto, né accettata né riconosciuta presso gli sportelli delle ASL piemontesi e presso altri servizi convenzionati. Ho portato il tema in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere, con un Question Time appena discusso, che questo strumento sia finalmente utilizzabile a pieno titolo. La Carta deve diventare davvero – e non solo in via teorica – lo strumento attraverso il quale le persone con disabilità possono immediatamente certificare, senza necessità di altri documenti o verbali cartacei, la propria condizione di disabilità, semplicemente mostrando il QR code e ottenendo il servizio o l’agevolazione di cui hanno diritto. Perché di questo parliamo: qualità della vita e possibilità di vedersi riconosciuti dei diritti. Possiamo facilmente immaginare i vantaggi di una Disability Card capillarmente diffusa e universalmente utilizzata: possibilità di rinunciare alla voluminosa e pesante documentazione cartacea, velocità e garanzia di correttezza delle operazioni agli sportelli, dati sempre aggiornati in tempo reale. La Card potrebbe, in un futuro che speriamo prossimo, sostituire la BIP Card per tutti i servizi della Regione Piemonte. Sono alcuni dei vantaggi della transizione al digitale, tema sul quale lunga è ancora la strada da percorrere, in questo Paese. La Giunta stessa ha riconosciuto la necessità di attivarsi con l’intervento dell’Azienda Zero (che chiederemo di poter audire al più presto, sul tema, in IV Commissione), diramando indicazioni affinché questa Card possa finalmente essere utilizzata presso tutti gli sportelli delle nostre ASL e presso tutti i luoghi e i servizi convenzionati, dai trasporti ai musei. Ci auguriamo e verificheremo che ciò avvenga al più presto. La Disability Card può essere richiesta sul sito dell’INPS da tutte le persone in condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza.

Fondo Sociale Morosità, si teme un 2023 da record per numero di richieste

Lo scorso anno in Piemonte sono state 6.358 le richieste di cancellazione dei debiti (spesa per la Regione: 7,3 milioni di euro): a causa di inflazione, caro bollette e crisi economica, il 2023 potrebbe far registrare dati ancora più alti. Allargare la platea degli aventi diritto alzando la soglia Isee (attualmente pari a 6.526 euro) previa istituzione di un Tavolo di Confronto (misure da tempo richieste dalle Associazioni e dai Sindacati) è fondamentale: lo chiederò domani alla Giunta con un’interpellanza.

Più risorse finanziarie per far fronte a un numero di richieste che è facile prevedere in ulteriore crescita: una misura a maggior ragione necessaria dal momento che, dopo le quasi 6.400 richieste dello scorso anno, il 2023 rischia di essere per il Fondo Sociale Morosità – tra inflazione, crisi energetica ed economica – l’anno “dei record”. La Regione ha il dovere di farsi trovare pronta a una simile eventualità. Domani, con un’interpellanza appena presentata, chiederò alla Giunta Cirio l’istituzione di un Tavolo di Confronto con le Associazioni e i soggetti coinvolti affinché si giunga al più presto a una riforma delle regole per l’accesso a queste risorse finanziarie e per allargare la platea degli aventi diritto, per esempio alzando la soglia Isee (al momento ferma a 6.525,73 euro). Il Fondo Sociale per gli Inquilini Morosi Incolpevoli fornisce aiuto agli inquilini in difficoltà nel pagamento del canone ATC e dei relativi servizi. I beneficiari sono gli assegnatari di alloggi di edilizia sociale in possesso dei requisiti richiesti.

Disability Card, la carta che non c’è (almeno in Piemonte)

La Carta Europea della Disabilità, che rientra nel progetto europeo “EU Disability Card”, dovrebbe garantire anche ai suoi possessori piemontesi la certificazione della propria condizione di disabilità, ma gli sportelli delle nostre ASL – parrebbe – non la riconoscono. Alcuni operatori hanno dichiarato di non avere ricevuto alcuna informazione a riguardo e di non essere stati dotati degli strumenti e delle istruzioni per accettarla in sostituzione dei documenti cartacei. Domani in Consiglio la discussione del mio Question Time per chiedere alla Giunta di porre rimedio a questa situazione.

Una carta il cui possesso permetta di certificare, senza necessità di altri documenti o verbali cartacei, la propria condizione di disabilità: è questo il senso ed è questa la funzione della Carta Europea della Disabilità, che permette – o meglio: permetterebbe – ai suoi possessori di vedere riconosciuta la propria condizione semplicemente mostrando il QR code. Tutto questo in teoria: nella pratica, gli sportelli delle ASL piemontesi – sembrerebbe – non la accettano. E vi sono operatori che riferiscono non solo di non essere stati dotati degli strumenti tecnologici necessari per accettarla, ma di non avere nemmeno ricevuto, in merito, informazioni specifiche. Chiederò conto alla Giunta, domani in Consiglio Regionale del Piemonte, di questa situazione: se questo scenario fosse confermato, a essere vanificata a livello regionale sarebbe una lodevole ed efficace iniziativa nazionale ed europea, in grado di garantire evidenti vantaggi sia per gli utenti, esentati dall’onere di dover portare con sé la documentazione cartacea, sia per gli uffici pubblici, che potrebbero contare su un’agile modalità per confermare in tempo reale l’esistenza dei requisiti richiesti per l’erogazione di servizi o convenzioni. Con il mio Question Time appena presentato, domani chiederò alla Giunta di attivarsi perché questa Card possa finalmente essere utilizzata presso tutti gli sportelli delle nostre ASL. La Disability Card può essere richiesta sul sito dell’INPS da tutte le persone in condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza.