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Posteggi in prossimità degli incroci, il Comune fa due pesi e due misure

Multe salate (e rimozione del veicolo) per gli automobilisti che non rispettano la distanza minima di 5 metri per il posteggio a raso; nessuno scrupolo, invece, per fare cassa con le strisce blu (NB: le foto si riferiscono a via Monte di Pietà angolo via Viotti, via Bogino angolo via Giolitti e via principe Amedeo angolo via Bogino).
L’osservazione nasce da un’interpellanza presentata del consigliere Marco Bani in Circoscrizione 8, ma è valida anche per altre zone della città: le strisce blu del posteggio a pagamento arrivano fino a poche decine di centimetri dalla fine del marciapiede.
Multe salate sono invece comminate agli automobilisti che posteggiano i loro mezzi, in zona bianca, senza rispettare lo spazio minimo dall’incrocio più prossimo.
Evidentemente l’articolo 158 del Codice della Strada (articolo che, lo ricordiamo, vieta la sosta a meno di 5 metri da un incrocio stradale, pena una sanzione pecuniaria pari a 71 euro e la rimozione del veicolo) vale solo per i privati cittadini e non per il Comune. Un articolo che a Torino vale solo se non si paga, ma il senso del divieto è più ampio: sia garantire un’adeguata visibilità laterale (e quindi un’adeguata sicurezza) ai conducenti dei veicoli che si avvicinano all’incrocio sia permettere una sufficiente facilità di svolta anche ai mezzi di dimensioni maggiori.
Pur se l’Assessore Lubatti garantisce che in città restano solo una manciata di casi di strisce blu che non rispettano la distanza minima dall’intersezione più prossima, e concentrati in poche zone, l’impressione è che invece i casi siano (ancora) moltissimi e distribuiti su tutto il territorio cittadino.
Si provveda al più presto a normalizzare la situazione: una situazione che, ancora una volta, penalizza i cittadini. Nel frattempo, chiedo ai cittadini che hanno evidenza di strisce blu che non rispettano lo spazio minimo dall’incrocio di inviarci le loro segnalazioni. Chiederemo di farle repentinamente rimuovere.

Il Comune non venderà Gtt: ora non ci sono più ragioni per estendere la zona blu

Viene meno la necessità di solleticare i potenziali acquirenti del Gruppo Torinese Trasporti con la prospettiva di incassi extra:  viene meno anche l’ultima ragione vagamente logica di far pagare il posteggio anche nelle zone della fermata “Rivoli” del metrò, del campus Einaudi e della zona ospedali. Resta soltanto il motivo più profondo: fare cassa sulla pelle di degenti, studenti e pendolari. A maggior ragione ora ci batteremo in Sala Rossa e nelle Circoscrizioni perché non siano i cittadini a pagare per i buchi di bilancio della Città di Torino.
Cambio di rotta nelle strategie del Comune, Gtt non si venderà a privati. Questo significa che, insieme al progetto di cedere il Gruppo, viene meno anche l’ultima ragione vagamente logica per un allargamento della zona di sosta a pagamento:  rendere redditizia e appetibile la gestione dei posteggi a pagamento per allettare potenziali acquirenti.
È chiaro che questi nuovi 14 mila posti auto a pagamento altro non sono che l’ennesimo prelievo forzato compiuto dall’Amministrazione civica, con voracità vampiresca, sulle tasche dei cittadini. Il tutto con una dedica particolare agli studenti di lungo Dora Siena (1.600 nuovi stalli a 1 euro / ora), ai degenti (e ai loro parenti) della zona ospedali (4.000 stalli) e ai cittadini o pendolari fruitori della metropolitana.
Dopo le salsicce dei derivati, Fassino obbliga i torinesi a mangiare un’altra polpetta avvelenata, quella dei parcheggi un tanto all’ora. La mia e nostra opposizione, in Sala Rossa e nelle Circoscrizioni, sarà particolarmente dura: non sono i cittadini a dover pagare per le voragini di bilancio causate da 22 anni di malgoverno del centrosinistra.

Nessuna immunità per il “nuovo” Gabrio di via Millio 42

Contro il frastuono assordante di concerti e feste notturne del Centro sociale, così come contro degrado, sporcizia e sosta selvaggia, si intervenga come si farebbe con qualsiasi altro soggetto.
Le notti del venerdì e del sabato del “nuovo” Gabrio, che ha occupato la ex scuola media Pezzani di via Millio 42, si trasformano in feste che durano tutta la notte, con assordante frastuono e puntuale superamento dei limiti acustici consentiti. Per non parlare degli assembramenti di centinaia di (rumorosissime) persone in occasione dei concerti, delle auto e dei furgoni posteggiati anche in seconda o terza fila lungo tutta la via, delle bottiglie in frantumi e della sporcizia.
Una situazione intollerabile per i residenti della zona, ai quali è di fatto negato il diritto a un normale riposo notturno e alla fruizione serena di un tratto di strada che è e che resta, fino a prova contraria, pubblico.
Anche nei confronti del Gabrio l’Amministrazione civica ha il dovere di intervenire come farebbe con qualsiasi altro soggetto. Immunità e favoritismi assortiti, tali anche solo di fatto, non sono accettabili, così come non è accettabile un atteggiamento forte con i cittadini (privati, piccoli negozianti, …) e debole con i soliti noti (tra i quali il Gabrio) da parte della politica di questa città. Un atteggiamento che penalizza sempre e soltanto i cittadini stessi e che rappresenta l’ennesima prova di incapacità politica nella gestione degli spazi del nostro territorio.

250mila euro in meno per le Scuole paritarie nel 2015

Il Comune di Torino mescola le carte e abbatte nuovamente la mannaia: ancora ridotti i fondi per le Scuole Fism. Il PD (anche nella sua componente cattolica) tradisce ancora una volta la parità scolastica e la libertà di educazione.

Non ci si faccia ingannare: il taglio c’è anche per il 2015 e non è di certo contenuto. Le Scuole paritarie dovranno rinunciare ad altri 250mila euro dopo il taglio pari a 400mila euro deciso, o meglio imposto, in zona Cesarini il pomeriggio del 31 dicembre 2014, che penalizzava retroattivamente le scuole e che non fu basato su alcuna azione concordata con i gestori.

La somma è presto fatta: parliamo di oltre 650mila euro in due anni. Un taglio insostenibile per le 55 scuole e per i loro oltre 500 dipendenti, tra insegnanti e operatori, per oltre 5.600 studenti.

Alle Scuole paritarie per anni era stato garantito un contributo in convenzione pari a 3,25 milioni di euro. Una somma mai adeguata e, tuttavia, sempre utilizzata come metro di paragone per ogni tipo di contratto o rinnovo contrattuale.

Ora chi pagherà questo taglio? Risposta troppo facile: le famiglie. La Giunta Fassino si dimostra ancora una volta ideologicamente schierata contro la libertà di educazione e la parità scolastica. Le scuole convenzionate paritarie sono state per l’ennesima volta tradite dal Partito Democratico, a partire dalla sua componente cattolica.

Mi auguro di cuore che i rappresentanti della Fism prendano finalmente atto di quali forze politiche sostengono il loro impegno e di quali invece non possono più fidarsi. Ora le scuole materne paritarie, con i bilanci ridotti all’osso, con le maestre delle paritarie con tredicesima del 2014 spalmata nel 2015, con gli aumenti di ogni tassa e tariffa comunale (incrementate in questi anni in modo esponenziale: Torino è la città italiana con le tasse e i tributi più alti) dovranno aumentare il costo della delle rette per poter sopravvivere.

Fassino, Passoni e Pellerino escono allo scoperto e dichiarano esplicitamente qual è il loro indirizzo politico: tartassare anche qui le famiglie e affamare le scuole paritarie.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Scuole paritarie, emendamento per limitare il taglio dei fondi

Inammissibile la portata della riduzione dei contributi alle Scuole Fism: chiederò di recuperare almeno 250mila euro per salvaguardare le famiglie.

I tagli – consistenti, continui e indiscriminati – ai fondi destinati alle Scuole paritarie mi impongono un intervento politico per salvaguardare i principi della libertà di educazione, della parità scolastica e della difesa dei diritti delle famiglie.

Presenterò pertanto un emendamento alla delibera della Giunta che riduce di altri 250mila euro il contributo comunale alle Scuole Fism. Questo emendamento non basterà a riportare i fondi annuali erogati alle Paritarie su livelli accettabili, ma conterrà almeno in parte il disastro, consentendo non solo alle Scuole di non dover aumentare le rette gravando sulle famiglie ma anche, auspico, di scongiurare la chiusura di qualche istituto.

Anche perché, lo ricordo ancora una volta, il sistema comunale e statale non ha né i mezzi né le strutture per assorbire gli alunni delle Scuole che dovessero chiudere i battenti.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)