Ogni volta che piove, torrenti d’acqua si riversano giù dal cavalcavia di via Guido Reni: a terra si forma una sorta di lago. Se per i cittadini è un problema, per la Giunta va tutto bene: “È così dal 2007, nulla di anormale”. Dopo la discussione in Sala Rossa della mia interpellanza, ho chiesto di poter approfondire il tema in una prossima seduta della Commissione Urbanistica.
Una mia mozione chiede all’Amministrazione interventi urgenti per restituire l’area alla fruibilità di tutti. Il mio grazie ai residenti per la moderazione e la pazienza dimostrate: ora però la Giunta agisca.
lo scrivente ha ricevuto diverse segnalazioni, soprattutto da parte di alcuni cittadini residenti in zona Parella, circa l’assenza, presso le attività commerciali, di appositi contenitori per la raccolta di pile ed accumulatori usati;
RILEVATO CHE
l’articolo 19 del Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani, n. 280 (“Raccolta differenziata delle pile”) stabilisce che:
In relazione a quanto previsto nel D.M. 476/1997 le pile e gli accumulatori usati contenenti:
– oltre 25 mg. di mercurio per elemento;
– oltre lo 0,025% in peso di cadmio;
– oltre lo 0,4% in peso di piombo;
– fino allo 0,025% in peso di mercurio per le pile alcaline al manganese;
– le pile al manganese del tipo a bottone;
– le pile composte da elementi del tipo a bottone;
– le batterie dei telefoni cellulari;
– altri accumulatori usati,
sono consegnati ad un rivenditore al momento dell’acquisto di nuove pile o di nuovi accumulatori ovvero sono conferiti in raccolta differenziata presso uno dei punti di raccolta predisposti dal gestore del servizio.
A cura ed onere dei produttori, degli importatori e dei distributori, il rivenditore pone a disposizione del pubblico un contenitore per il conferimento delle pile e degli accumulatori usati, nel proprio punto di vendita. Il contenitore deve essere idoneo all’immissione delle pile e degli accumulatori usati e la sua apertura deve essere possibile solo a cura del soggetto incaricato della raccolta. Il rivenditore deve conservare copia della documentazione idonea a dimostrare le modalità di raccolta e di svuotamento del contenitore seguite nel suo esercizio;
Presso gli esercizi di vendita delle pile o degli accumulatori usati di cui all’articolo 1 del D.M. 476/1997 deve essere esposto in evidenza in prossimità dei banchi di vendita, con caratteri ben leggibili, un avviso al pubblico circa i pericoli e i danni all’ambiente e alla salute umana derivanti dallo smaltimento delle pile e degli accumulatori al di fuori degli appositi contenitori per la raccolta differenziata e circa il significato dei simboli, evidenzianti la sottoposizione a raccolta differenziata, apposti per legge sulle pile e sugli accumulatori;
I soggetti che provvedono alla raccolta sono tenuti al corretto recupero e smaltimento delle pile e degli accumulatori usati, secondo la vigente normativa in materia;
Le normali pile (stilo, torcia, mezza torcia, piatta, ecc.) non rientranti nell’applicazione del D.M. 476/1997, possono essere conferite dagli utenti nel normale circuito dei rifiuti indifferenziati;
Sono fatte salve le disposizioni della l. n. 475/1988 che disciplinano la raccolta e il riciclaggio delle batterie al piombo usate;
CONSIDERATO CHE
nel corso dell’ultima campagna elettorale la forza politica pro tempore alla guida dell’Amministrazione sosteneva che: “La grande sfida culturale è trovare un equilibrio tra il nostro stile di vita e l’impatto che questo ha sull’ambiente. L’ambiente e il clima sono beni comuni e ognuno di noi deve contribuire a preservarli per le generazionifuture”;
lo smaltimento sconsiderato di tali rifiuti genera gravi danni all’ambiente: se gettati nel terreno, lo inquinano per decenni; se bruciati, invece, con la raccolta indifferenziata, producono diossina;
le diossine sono sostanze che vengono immesse nell’ambiente da numerose sorgenti e che hanno una struttura chimica stabile e una considerevole vita media;
nel sito internet del Ministero della Salute si legge: “Le diossine possono determinare un inquinamento cronico, pressoché ubiquitario e possono dar luogo a eventi che, con una nuova accezione del termine, potremmo definire emergenze ambientali”;
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
se l’Amministrazione abbia effettuato o periodicamente svolga adeguati monitoraggi e verifiche presso gli esercizi commerciali presenti in Città per accertare la presenza dei contenitori per la raccolta di pile e accumulatori usati e degli avvisi circa i pericoli per l’ambiente e la salute umana derivanti da una scorretta gestione di tali rifiuti;
quali siano le risultanze di tali controlli e se esse vengano periodicamente formalizzate in un documento o in una relazione;
se e quante siano state le sanzioni effettuate negli ultimi 5 anni per il mancato o non corretto utilizzo dei contenitori sopra citati e per la mancanza dell’avviso circa i rischi e i pericoli per l’ambiente e la salute;
se, pur tenendo conto della lettera dell’articolo 19 punto 5 del Regolamento n. 280, l’Amministrazione voglia dimostrare concreta premura per le tematiche ambientali sollecitando tutte le attività commerciali a dedicare scrupolosa attenzione alla gestione dei rifiuti dotandosi di appositi contenitori per la raccolta di pile stilo, torcia, mezza torcia, piatte e a bottone;
quali siano le azioni che l’Amministrazione intende realizzare per sensibilizzare commercianti e cittadini ad una corretta gestione e conferimento di tali rifiuti.
lo scrivente ha recentemente effettuato un sopralluogo presso il giardino situato tra le vie Forlì, Terni e Latina nel territorio della Circoscrizione V;
tale spazio verde è stato intitolato alla memoria del Carabiniere Carmelo Gamuzza con cerimonia ufficiale il 21 giugno 2012 alla presenza delle Autorità civili e militari;
il 13 febbraio 2009 il militare perse la vita in un incidente stradale nel corso di un’operazione di contrasto allo spaccio di droga;
originario della Provincia di Enna, dove era nato il 21 giugno del 1983, Carmelo Gamuzza era in servizio presso la Stazione dei Carabinieri delle Vallette;
come riferito dalla Autorità presenti alla cerimonia, l’intitolazione di uno spazio pubblico della Città voleva servire per “rappresentare il riconoscimento a tutte quelle persone comuni che, come Carmelo Gamuzza, sono cadute avendo una passione infinita per le cose che facevano, che amavano il loro lavoro e lo svolgevano con scrupolo”;
RILEVATO CHE
il giardino è molto frequentato da cittadini residenti nel quartiere Lucento ma da alcuni anni presenta tratti di incuria, degrado, sporcizia ed evidenti segni di atti vandalici ai danni dei giochi bimbi;
alcune panchine sono state vandalizzate e rese pertanto inutilizzabili per il loro scopo;
la pulizia del giardino risulta molto carente, con abbondante presenza di immondizia e rifiuti abbandonati a terra e sull’erba;
alcuni giochi destinati ai bambini sono rotti (gioco a molla) oppure inutilizzabili (altalena) e la pavimentazione anti-scivolo presenta lacerazioni e porzioni divelte;
CONSIDERATO CHE
il giardino “Carmelo Gamuzza” è situato in una delle numerose periferie tanto decantate in campagna elettorale dalla forza politica pro tempore alla guida dell’Amministrazione quanto dimenticate nella quotidiana azione amministrativa e fuori dai radar della Giunta;
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
se l’Amministrazione intenda intervenire per la cura e la pulizia della vegetazione presente nel giardino “Carmelo Gamuzza”;
se e quando l’Amministrazione intenda intervenire per eseguire la riparazione e/o sostituzione dei giochi rotti e inutilizzabili e per il ripristino della pavimentazione/tappeto anti-scivolo;
quanti siano i passaggi di AMIAT nel giardino e quali siano le tipologie di interventi;
se l’Amministrazione ritenga utile incrementare l’illuminazione del giardino e la presenza di pattuglie della Polizia Municipale.
la triste vicenda del Ponte Morandi di Genova ha portato all’attenzione degli amministratori pubblici e di tutti i cittadini la situazione di precarietà della rete infrastrutturale nazionale e l’esigenza improcrastinabile di garantire risorse affinché venga svolta con professionalità e rigore una costante e regolare opera di manutenzione;
la situazione coinvolge inevitabilmente anche la Città di Torino e la sua fitta rete di ponti, cavalcavia e cavalcaferrovia e ne deriva la necessità di destinare attenzioni e risorse realizzando periodici interventi di controllo, verifica e manutenzione;
RILEVATO CHE
nel corso della recente ondata di maltempo che ha investito tutto il territorio nazionale molti cittadini hanno segnalato allo scrivente la situazione del ponte di via Mazzarello-via Guido Reni, descrivendo con foto e filmati lo stillicidio di acqua piovana che filtrava paurosamente attraverso la struttura portante di tale manufatto realizzato negli anni Sessanta;
già nel corso dell’estate 2012 la medesima infrastruttura era stata interessata da rilevanti criticità derivanti dalle conseguenze di un violento uragano;
CONSIDERATO CHE
la Civica Amministrazione ha, nella Divisione Infrastrutture e Mobilità – Area Infrastrutture, le professionalità e le competenze per progettare, programmare e realizzare interventi manutentivi atti a garantire sicurezza nel quotidiano utilizzo delle infrastrutture cittadine;
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
se recentemente siano stati effettuati sopralluoghi tecnici presso il ponte via Mazzarello-via Guido Reni, quale sia lo “stato di salute” del ponte e gli eventuali interventi manutentivi previsti;
quale sia la dotazione finanziaria stabilita per gli anni 2017, 2018 e per il triennio successivo per il Servizio ponti e infrastrutture e quali gli interventi manutentivi previsti per mettere in sicurezza i manufatti (ponti, cavalcavia e cavalcaferrovia) presenti nel territorio cittadino e per garantirne l’utilizzo in piena sicurezza.