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INTERPELLANZA – Breve storia dell’amministrazione dalle pile scariche

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha ricevuto diverse segnalazioni, soprattutto da parte di alcuni cittadini residenti in zona Parella, circa l’assenza, presso le attività commerciali, di appositi contenitori per la raccolta di pile ed accumulatori usati;

RILEVATO  CHE

  • l’articolo 19 del Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani, n. 280 (“Raccolta differenziata delle pile”) stabilisce che:
  1. In relazione a quanto previsto nel D.M. 476/1997 le pile e gli accumulatori usati contenenti:

– oltre 25 mg. di mercurio per elemento;

– oltre lo 0,025% in peso di cadmio;

– oltre lo 0,4% in peso di piombo;

– fino allo 0,025% in peso di mercurio per le pile alcaline al manganese;

– le pile al manganese del tipo a bottone;

– le pile composte da elementi del tipo a bottone;

– le batterie dei telefoni cellulari;

– altri accumulatori usati,

sono consegnati ad un rivenditore al momento dell’acquisto di nuove pile o di nuovi accumulatori ovvero sono conferiti in raccolta differenziata presso uno dei punti di raccolta predisposti dal gestore del servizio.

  1. A cura ed onere dei produttori, degli importatori e dei distributori, il rivenditore pone a disposizione del pubblico un contenitore per il conferimento delle pile e degli accumulatori usati, nel proprio punto di vendita. Il contenitore deve essere idoneo all’immissione delle pile e degli accumulatori usati e la sua apertura deve essere possibile solo a cura del soggetto incaricato della raccolta. Il rivenditore deve conservare copia della documentazione idonea a dimostrare le modalità di raccolta e di svuotamento del contenitore seguite nel suo esercizio;
  2. Presso gli esercizi di vendita delle pile o degli accumulatori usati di cui all’articolo 1 del D.M. 476/1997 deve essere esposto in evidenza in prossimità dei banchi di vendita, con caratteri ben leggibili, un avviso al pubblico circa i pericoli e i danni all’ambiente e alla salute umana derivanti dallo smaltimento delle pile e degli accumulatori al di fuori degli appositi contenitori per la raccolta differenziata e circa il significato dei simboli, evidenzianti la sottoposizione a raccolta differenziata, apposti per legge sulle pile e sugli accumulatori;
  3. I soggetti che provvedono alla raccolta sono tenuti al corretto recupero e smaltimento delle pile e degli accumulatori usati, secondo la vigente normativa in materia;
  4. Le normali pile (stilo, torcia, mezza torcia, piatta, ecc.) non rientranti nell’applicazione del D.M. 476/1997, possono essere conferite dagli utenti nel normale circuito dei rifiuti indifferenziati;
  5. Sono fatte salve le disposizioni della l. n. 475/1988 che disciplinano la raccolta e il riciclaggio delle batterie al piombo usate;

CONSIDERATO CHE

  • nel corso dell’ultima campagna elettorale la forza politica pro tempore alla guida dell’Amministrazione sosteneva che: “La grande sfida culturale è trovare un equilibrio tra il nostro stile di vita e l’impatto che questo ha sull’ambiente. L’ambiente e il clima sono beni comuni e ognuno di noi deve contribuire a preservarli per le generazioni future”;
  • lo smaltimento sconsiderato di tali rifiuti genera gravi danni all’ambiente: se gettati nel terreno, lo inquinano per decenni; se bruciati, invece, con la raccolta indifferenziata, producono diossina;
  • le diossine sono sostanze che vengono immesse nell’ambiente da numerose sorgenti e che hanno una struttura chimica stabile e una considerevole vita media;
  • nel sito internet del Ministero della Salute si legge: “Le diossine possono determinare un inquinamento cronico, pressoché ubiquitario e possono dar luogo a eventi che, con una nuova accezione del termine, potremmo definire emergenze ambientali”;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia effettuato o periodicamente svolga adeguati monitoraggi e verifiche presso gli esercizi commerciali presenti in Città per accertare la presenza dei contenitori per la raccolta di pile e accumulatori usati e degli avvisi circa i pericoli per l’ambiente e la salute umana derivanti da una scorretta gestione di tali rifiuti;
  2. quali siano le risultanze di tali controlli e se esse vengano periodicamente formalizzate in un documento o in una relazione;
  3. se e quante siano state le sanzioni effettuate negli ultimi 5 anni per il mancato o non corretto utilizzo dei contenitori sopra citati e per la mancanza dell’avviso circa i rischi e i pericoli per l’ambiente e la salute;
  4. se, pur tenendo conto della lettera dell’articolo 19 punto 5 del Regolamento n. 280, l’Amministrazione voglia dimostrare concreta premura per le tematiche ambientali sollecitando tutte le attività commerciali a dedicare scrupolosa attenzione alla gestione dei rifiuti dotandosi di appositi contenitori per la raccolta di pile stilo, torcia, mezza torcia, piatte e a bottone;
  5. quali siano le azioni che l’Amministrazione intende realizzare per sensibilizzare commercianti e cittadini ad una corretta gestione e conferimento di tali rifiuti.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Giardino ‘Carmelo Gamuzza’ in Circoscrizione 5: per i 5 Stelle lontano dal centro, lontano dal cuore (dei problemi da risolvere)!

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha recentemente effettuato un sopralluogo presso il giardino situato tra le vie Forlì, Terni e Latina nel territorio della Circoscrizione V;
  • tale spazio verde è stato intitolato alla memoria del Carabiniere Carmelo Gamuzza con cerimonia ufficiale il 21 giugno 2012 alla presenza delle Autorità civili e militari;
  • il 13 febbraio 2009 il militare perse la vita in un incidente stradale nel corso di un’operazione di contrasto allo spaccio di droga;
  • originario della Provincia di Enna, dove era nato il 21 giugno del 1983, Carmelo Gamuzza era in servizio presso la Stazione dei Carabinieri delle Vallette;
  • come riferito dalla Autorità presenti alla cerimonia, l’intitolazione di uno spazio pubblico della Città voleva servire per “rappresentare il riconoscimento a tutte quelle persone comuni che, come Carmelo Gamuzza, sono cadute avendo una passione infinita per le cose che facevano, che amavano il loro lavoro e lo svolgevano con scrupolo”;

RILEVATO  CHE

  • il giardino è molto frequentato da cittadini residenti nel quartiere Lucento ma da alcuni anni presenta tratti di incuria, degrado, sporcizia ed evidenti segni di atti vandalici ai danni dei giochi bimbi;
  • alcune panchine sono state vandalizzate e rese pertanto inutilizzabili per il loro scopo;
  • la pulizia del giardino risulta molto carente, con abbondante presenza di immondizia e rifiuti abbandonati a terra e sull’erba;
  • alcuni giochi destinati ai bambini sono rotti (gioco a molla) oppure inutilizzabili (altalena) e la pavimentazione anti-scivolo presenta lacerazioni e porzioni divelte;

CONSIDERATO CHE

  • il giardino “Carmelo Gamuzza” è situato in una delle numerose periferie tanto decantate in campagna elettorale dalla forza politica pro tempore alla guida dell’Amministrazione quanto dimenticate nella quotidiana azione amministrativa e fuori dai radar della Giunta;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione intenda intervenire per la cura e la pulizia della vegetazione presente nel giardino “Carmelo Gamuzza”;
  2. se e quando l’Amministrazione intenda intervenire per eseguire la riparazione e/o sostituzione dei giochi rotti e inutilizzabili e per il ripristino della pavimentazione/tappeto anti-scivolo;
  3. quanti siano i passaggi di AMIAT nel giardino e quali siano le tipologie di interventi;
  4. se l’Amministrazione ritenga utile incrementare l’illuminazione del giardino e la presenza di pattuglie della Polizia Municipale.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Infrastrutture cittadine: fatti, non parole!

PREMESSO CHE

  • la triste vicenda del Ponte Morandi di Genova ha portato all’attenzione degli amministratori pubblici e di tutti i cittadini la situazione di precarietà della rete infrastrutturale nazionale e l’esigenza improcrastinabile di garantire risorse affinché venga svolta con professionalità e rigore una costante e regolare opera di manutenzione;
  • la situazione coinvolge inevitabilmente anche la Città di Torino e la sua fitta rete di ponti, cavalcavia e cavalcaferrovia e ne deriva la necessità di destinare attenzioni e risorse realizzando periodici interventi di controllo, verifica e manutenzione;

RILEVATO  CHE

  • nel corso della recente ondata di maltempo che ha investito tutto il territorio nazionale molti cittadini hanno segnalato allo scrivente la situazione del ponte di via Mazzarello-via Guido Reni, descrivendo con foto e filmati lo stillicidio di acqua piovana che filtrava paurosamente attraverso la struttura portante di tale manufatto realizzato negli anni Sessanta;
  • già nel corso dell’estate 2012 la medesima infrastruttura era stata interessata da rilevanti criticità derivanti dalle conseguenze di un violento uragano;

CONSIDERATO CHE

  • la Civica Amministrazione ha, nella Divisione Infrastrutture e Mobilità – Area Infrastrutture, le professionalità e le competenze per progettare, programmare e realizzare interventi manutentivi atti a garantire sicurezza nel quotidiano utilizzo delle infrastrutture cittadine;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se recentemente siano stati effettuati sopralluoghi tecnici presso il ponte via Mazzarello-via Guido Reni, quale sia lo “stato di salute” del ponte e gli eventuali interventi manutentivi previsti;
  2. quale sia la dotazione finanziaria stabilita per gli anni 2017, 2018 e per il triennio successivo per il Servizio ponti e infrastrutture e quali gli interventi manutentivi previsti per mettere in sicurezza i manufatti (ponti, cavalcavia e cavalcaferrovia) presenti nel territorio cittadino e per garantirne l’utilizzo in piena sicurezza.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Atto quarto de ‘il minisuk di corso Racconigi’: un sacco di interpellanze, un sacco di abusivi, un sacco di parole, un sacco di tempo: zero interventi dell’Amministrazione!

PREMESSO CHE

  • ogni giorno, dal lunedì al sabato, in corso Racconigi si svolge il mercato nel tratto compreso tra corso Peschiera e corso Vittorio Emanuele II;
  • tra via Foresto e corso Vittorio Emanuele II trova collocazione un cospicuo numero di venditori riguardo ai quali paiono leciti i dubbi relativi al regolare possesso dei requisiti professionali, amministrativi, contributivi e morali in capo a tali “venditori”;
  • discorso di eguale matrice valga per la provenienza della merce esposta in vendita;
  • lo scrivente effettuò un primo sopralluogo in data 18 luglio 2017 insieme a un gruppo di cittadini ed è stato successivamente ricontattato da molti altri che lamentano lo scandaloso permanere di un’evidente e preoccupante situazione di degrado e illegalità;

RILEVATO CHE

  • numerosi individui sostano con auto e furgoni già dalle prime ore del mattino nel tratto del mercato compreso tra corso Vittorio Emanuele II e via Foresto;
  • appena la Polizia Municipale abbandona il mercato dopo la spunta, queste persone piazzano a terra i loro teli, scaricano quanto contenuto nelle auto e nei furgoni ed espongono in vendita la loro merce (cianfrusaglie, articoli tecnologici di provenienza sospetta, abbigliamento, calzature, pelletteria, pentole e altre tipologie di merce compresi talvolta oggetti di valore);
  • a seguito del sopralluogo di luglio 2017 lo scrivente presentò una prima interpellanza (mecc. 2017 03114) a cui la Giunta rispose manifestando l’impegno ad attivarsi per trovare soluzioni adeguate in tempi certi;
  • in seguito ci furono alcuni incontri aperti ai cittadini con rappresentanti della Giunta e della Circoscrizione 3;
  • con una delibera di novembre 2017 venne riorganizzata la dislocazione dei banchi e venne deciso di collocarne uno in posizione perpendicolare proprio in corrispondenza di via Foresto, ciò per dare un senso di “conclusione” all’area mercatale e di argine alla collocazione di venditori ambulanti non regolari;
  • con una seconda interpellanza presentata in data 4 maggio 2018 (mecc. 2018 01640) lo scrivente ha riproposto all’attenzione della Giunta la situazione di profondo degrado segnalando che l’occupazione dei venditori stava proseguendo nonostante la parziale revisione della disposizione dei banchi;
  • con una terza interpellanza presentata in data 31 luglio 2018 (mecc. 2018 03410) lo scrivente si vedeva costretto a domandare lumi all’Amministrazione circa la propria inerzia nel rispondere e corrispondere al degrado e alle esigenze manifestate dai cittadini;
  • tutt’oggi, nel tratto di corso Racconigi compreso tra via Foresto e corso Vittorio Emanuele II, sono quotidianamente e abusivamente presenti venditori di merce di dubbia provenienza;
  • inoltre, continua ad accadere che taluni si collochino anche all’interno dell’area mercatale negli spazi numerati di volta in volta non occupati dagli aventi titolo;

CONSIDERATO CHE

  • l’Amministrazione, a seguito della prima interpellanza, iniziò un percorso di confronto con i cittadini e la Circoscrizione 3;
  • durante un incontro tenutosi in data 16 maggio u.s., alla presenza dell’Assessore all’Ambiente e della Presidente della Circoscrizione 3, si è convenuto che la soluzione migliore fosse la tracciatura di stalli di sosta (alcuni liberi, altri per donne incinte e altri per disabili), tenuta nel giusto conto la cronica carenza di posteggi;
  • la soluzione proposta dai cittadini nel corso del sopralluogo del 16 maggio u.s. prevedeva la tracciatura di stalli di sosta ed era la più rapida, economica, efficace e reversibile;
  • nonostante quanto riferito dagli esponenti della Giunta nel corso della seduta della III Commissione consiliare svolta in data 11 ottobre u.s., ad oggi la situazione è immutata e non ha conosciuto sviluppi empiricamente osservabili;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se, nell’ultimo mese, l’Amministrazione abbia identificato i venditori abusivi quotidianamente presenti e se essi siano gli stessi già identificati a seguito delle tre precedenti interpellanze;
  2. se sia stato verificato se tali soggetti siano in regola con tutte le autorizzazioni, concessioni, permessi di competenza comunale e con i relativi pagamenti;
  3. se l’Amministrazione – come già espresso in narrativa e come emerso a seguito delle precedenti interpellanze e relativi approfondimenti in Commissione – nella progettazione di una sistemazione definitiva per l’area in oggetto, voglia tenere conto dei pareri espressi dai cittadini che continuano a chiedere di “riempire” la zona quotidianamente occupata dagli abusivi tracciando stalli di sosta (soluzione semplice, rapida, economica e reversibile) in attesa che con eventuali e future risorse si possano realizzare ulteriori e diversi interventi.

Silvio Magliano

Sopralluogo in corso Emilia e in via Cigna

Sopralluogo, insieme all’amico e Consigliere dei Moderati in Circoscrizione 7 Pino La Mendola, nei pressi della Scuola dell’Infanza Marc Chagall, all’angolo tra via Cecchi e corso Emilia. Difficile accedere al marciapiede di quest’ultimo, per le persone con disabilità motoria nelle condizioni di dover attraversare la strada: l’attraversamento pedonale, infatti, è dotato di scivolo in corrispondenza dell’incrocio con via Mondovì, ma dalla parte opposta – quella, appunto, della scuola – lo scalino è alto una ventina di centimetri. Un assurdo. Altre criticità da risolvere: la presenza di siringhe e altri rifiuti nell’area gioco della scuola e l’inadeguato stato di manutenzione dei giochi. Segnalo infine che sul marciapiede si trovano tubi della fibra ottica non coperti, dai quali fuoriesce, pericolosamente, un cavo. Presenterò una prima interpellanza dedicata a quest’area.

Una seconda interpellanza riguarderà gli ultimi isolati di via Cigna prima dell’incrocio con corso Vigevano: una sorta di quadrilatero degli orrori. L’ultimo attraversamento pedonale accessibile, procedendo da largo Cigna verso nord, è quello su via Dogliani. Per percorrere gli ultimi 150 metri prima del corso, le persone con disabilità motoria sono costrette a procedere sulla carreggiata.

Resta urgente intervenire sull’Astanteria, verosimilmente occupata (di notte si vedono spesso luci accese). Segnalo inoltre che, da almeno due settimane, lo stabile all’angolo tra via Cuneo e via Saint Bon, nel quale si trovano diverse unità abitative ATC, risulta privo del portoncino d’ingresso: chiunque può dunque entrare e uscire nella proprietà.

L’attraversamento su corso Emilia (da sud a nord)
L’attraversamento su corso Emilia termina con uno scalino inaccessibile
Tubi mozzati della fibra e tubo “volante”
Lo stabile tra via Cuneo e via Saint Bon
L’ala dell’Astanteria affacciata su via Cigna