Skip to main content

Colombatto Solidale

Presente anche io, questa mattina in via Gorizia a Torino, alla partenza dei mezzi della Protezione Civile.

Partiti questa mattina dall’Istituto Alberghiero Colombatto di via Gorizia a Torino, per il quarto sabato consecutivo, i mezzi della Protezione Civile, con i 400 pasti da distribuire a chi più ne ha bisogno. Grazie di cuore ai Volontari, ai promotori dell’iniziativa UNICEF e Volontari Alpini di Protezione Civile, agli studenti, agli enti e alle aziende che hanno sostenuto il progetto: la loro collaborazione ha permesso di rinnovare anche quest’anno Colombatto Solidale, gesto di collaborazione ed espressione di solidarietà e gratuità.

Tutte le immagini sui miei profili social.

Personale GTT, ennesima aggressione: ora si attivi un sistema di allarme in grado di allertare i soccorsi in tempo reale

La gravità del più recente episodio ai danni un controllore della Linea 55 rende assolutamente urgente una misura di questo tipo.

Non è più accettabile che controllori, autisti e dipendenti di GTT siano costantemente sottoposti al rischio di aggressioni durante lo svolgimento del loro lavoro quotidiano. Chiediamo da tempo provvedimenti efficaci affinché sia tutelata l’incolumità fisica e la possibilità, da parte di questi professionisti, di svolgere il loro lavoro in condizioni di sicurezza. Ribadiamo il nostro appello all’indomani dell’ennesimo episodio, occorso questa volta a un controllore sulla Linea 55, aggredito da un giovane senza titolo di viaggio. Sia installato su tutti i mezzi un sistema di allarme in grado di allertare schiacciando un tasto, in caso di pericolo, una pattuglia delle Forze dell’Ordine. Se una simile tecnologia risulta invece già disponibile, ci aspettiamo che sia sempre attiva e realmente utilizzabile in caso di emergenza. L’obiettivo di garantire condizioni di lavoro consone dovrebbe essere una priorità per GTT. Al controllore attualmente ricoverato, con trenta giorni di prognosi, all’Ospedale Maria Vittoria di Torino esprimo piena e profonda solidarietà.

La nostra richiesta: PSDTA per le malattie neuromuscolari attivi in Piemonte entro la fine della Legislatura

Appena discusso il mio Question Time sull’argomento: bene che l’Assessore Icardi si sia impegnato a seguire l’iter personalmente, come Moderati ci assicureremo che i tempi siano rispettati. Chiediamo con forza che sia lo stesso Assessore a incontrare quanto prima la Consulta, insieme ai dirigenti, per accelerare i tempi quanto più possibile.

La gravità della patologia e il numero di piemontesi interessati impongono di raggiungere l’obiettivo della redazione e della compiuta applicazione dei PSDTA per le Malattie Neuromuscolari in Piemonte entro la fine della Legislatura: su questo tema ho appena discusso un Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte. Chiedo inoltre che la Giunta, nella persona dell’Assessore Icardi, si impegni a incontrare al più presto e personalmente, insieme ai dirigenti, la Consulta per le Malattie Neuromuscolari.

Patologie quali l’atrofia muscolare spinale (SMA), la distrofia muscolare, la miastenia grave, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP) e la malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT) riguardano circa 7.500 persone in Piemonte e Valle d’Aosta. L’introduzione di PSDTA per le singole patologie – strumento mirato a uniformare l’approccio clinico e riabilitativo rispetto aspecifiche patologie attraverso linee guida utili a sistematizzare e a rendere più omogenea emirata la presa in carico – è urgente alla luce della complessità delle malattie neuromuscolari, che richiede che i pazienti siano seguiti da un team di specialisti di diverse discipline e settori, e della frammentazione dei servizi offerti a livello regionale da centri di riferimento e ASL rende difficile, in alcuni casi, una presa in carico uniforme, efficace e organizzata. La Consulta ha già prodotto, in collaborazione con un team di medici esperti, e inviato bozze di PSDTA redatte sulla base delle linee guida indicate nel documento della Consulta Ministeriale del 2009: migliaia di persone attendono ora di vedere il risultato e ci assicureremo che l’obiettivo sia raggiunto nei tempi previsti.

Un’assoluta priorità: riconoscere la specificità della sordocecità quale disabilità complessa (a prescindere dall’età della sua insorgenza)

Questo sarebbe un passo fondamentale per garantire alle persone sordocieche i dovuti diritti e le necessarie tutele: il mio Ordine del Giorno che chiede la revisione dei parametri per il riconoscimento della condizione di persona sordocieca e l’inserimento nei LEA delle protesi acustiche, oltre a un’integrazione economica regionale al contributo disposto dal SSN, è stato appena inserito nell’ordine dei lavori del Consiglio Regionale del Piemonte.

A oggi nessuna persona divenuta sorda e cieca dopo l’età evolutiva è riconosciuta come sordocieca: il riconoscimento della sordocecità quale disabilità distinta sarebbe tuttavia fondamentale per garantire nei fatti pieni diritti e tutele alle persone sordocieche. Se approvato dal Consiglio, il mio Ordine del Giorno appena inserito tra i temi da trattare in Consiglio Regionale impegnerà la Giunta ad attivarsi presso la Conferenza Stato Regioni affinché siano rivisti i parametri per il riconoscimento della condizione di persona sordocieca e a inserire nei LEA la voce “protesi acustiche” per le persone che, in condizioni di disabilità uditiva totale o parziale, siano riconosciute cieche assolute o parziali. La Giunta sarà inoltre vincolata a introdurre, tramite una specifica e nuova normativa, un’integrazione economica al contributo disposto dal Sistema Sanitario Nazionale per l’acquisto di protesi acustiche. Nel nomenclatore tariffario vigente la voce “ausili per persone sordocieche” non è attualmente prevista.

Il prossimo 1° aprile ricorreranno i vent’anni dall’approvazione della “Dichiarazione sui diritti delle persone sordocieche”, con la quale il Parlamento Europeo ha riconosciuto la sordocecità quale disabilità distinta, invitando gli Stati membri a riconoscerne la specificità. La normativa italiana riconosce in via teorica la sordocecità come disabilità specifica, senza però superare, a livello pratico, la prassi secondo la quale non sono attualmente considerate sordocieche le persone che, non vedenti, siano diventate sorde dopo il dodicesimo anno di età o che, senza alcuna disabilità sensoriale, siano diventate sordocieche dopo il dodicesimo anno di età. Alle persone con disabilità deve essere garantito il diritto di integrarsi in ogni ambito della società, di accedere a tutti i servizi, di non essere discriminate e di potersi autodeterminare. Occorre sollecitare, a tutti i livelli, interventi volti a correggere i limiti del nostro sistema di welfare, promuovendo un nuovo paradigma basato sulla presa in carico delle persone sordocieche e con disabilità psicosensoriali plurime, tramite percorsi personalizzati che tengano conto, da un lato, dei loro bisogni specifici di assistenza e cura, dall’altro delle condizioni e del contesto ambientale in cui esse vivono.

Numero di posti in hospice, il Piemonte raggiunga al più presto lo standard (e se possibile lo superi)

La mia richiesta alla Giunta: si acceleri verso l’obiettivo di un numero adeguato di posti letto in questa tipologia di strutture.

La Sanità di una Regione non può dirsi né moderna né efficiente se non garantisce cure palliative adeguate per accessibilità e qualità e se non assicura un numero consono di posti in hospice. Per raggiungere l’obiettivo di un Piemonte che sia modello in tema di dignità e sostegno a chi soffre, è necessario mettere a disposizione dei piemontesi più luoghi, e di maggiore qualità, di accoglienza e ricovero per malati verso il termine della vita. Garantire a tutti cure palliative, sostegno medico, psicologico e spirituale e l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali necessari significa anche applicare gli insegnamenti della dottoressa Cicely Saunders, il cui nome è sinonimo dell’importanza e del ruolo delle cure palliative nella medicina moderna. Sul tema, ho appena discusso in Consiglio Regionale un Question Time: se è, da una parte, ragione di soddisfazione l’attivazione di 63 nuovi posti in hospice negli ultimi due anni e mezzo, è il momento di accelerare dal momento che altri 131 posti attendono di essere messi nella disponibilità dei pazienti piemontesi, sulla base di quanto annunciato dalla Giunta Regionale a luglio 2021. Bene che, come confermato dalla Giunta in risposta al mio quesito, il programma per giungere all’obiettivo dell’attivazione di tutti i posti sia stato avviato, con comunicazione ai soggetti vincitori dei termini entro i quali attivare le strutture. Il procedimento di autorizzazione all’esercizio e il procedimento di accreditamento degli hospice, entrambi di competenza regionale, devono concludersi entro 120 giorni dal ricevimento dell’istanza. Ora è il momento di accelerare i tempi. Terremo, come Moderati, alta l’attenzione, convinti che il raggiungimento dell’obiettivo in tempi congrui sia una questione di civiltà e umanità.