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ORDINE DEL GIORNO – Misure per la tutela dei consumatori e per il contenimento dei prezzi delle mascherine e degli altri dispositivi di protezione personale

Il Consiglio Comunale di Torino,

PREMESSO CHE

  • l’Organizzazione Mondiale della Sanità il 30 gennaio 2020 ha dichiarato l’epidemia da COVID-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale;
  • il Governo Italiano – preso atto dell’evolversi della situazione epidemiologica, del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e dell’incremento dei casi e dei decessi notificati all’Organizzazione Mondiale della Sanità nonché ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di emanare disposizioni per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 – ha adottato il decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6 (recante “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”) al fine di contrastare e contenere la diffusione del virus su tutto il territorio nazionale;
  • con successivi provvedimenti normativi (aventi veste giuridica di DPCM) sono state precisate, dettagliate e implementate le prescrizioni assunte;
  • con l’ultimo DPCM del 10 aprile 2020 sono state prorogate fino al 3 maggio 2020 tutte le misure di contenimento e contrasto alla diffusione epidemiologica del COVID-19;

RILEVATO CHE

  • sulla scorta dei provvedimenti del Governo, molte Regioni hanno adottato numerose Ordinanze al fine di delineare le misure di contrasto all’emergenza epidemiologica adattandole con preciso riferimento al proprio ambito territoriale;
  • alcune Regioni (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Alto Adige) hanno prescritto l’obbligo di indossare la mascherina o di qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca nei luoghi pubblici e all’interno degli esercizi commerciali;
  • altre Regioni (Piemonte, Toscana, Emilia Romagna), considerando di renderne successivamente obbligatorio l’utilizzo in ogni ambito della vita pubblica, stanno provvedendo ad acquistare e a distribuire ai propri cittadini mascherine lavabili e riutilizzabili;
  • da strumenti inizialmente indicati dalla comunità scientifica solo per gli individui contagiati dal COVID-19, le mascherine e gli altri dispositivi di protezione sono divenuti beni preziosi per la tutela preventiva della propria salute;

CONSIDERATO CHE

  • come ampiamente riportato dagli organi di informazione, molti cittadini hanno lamentato nelle ultime settimane serie difficoltà nell’approvvigionamento personale di mascherine e di altri dispositivi di protezione;
  • altrettanto diffusamente sono state trattate dai media le notizie relative a speculazioni a danno dei consumatori, su tutto il territorio nazionale, consistenti in incrementi ingiustificati dei prezzi al consumo delle mascherine e degli altri dispositivi di protezione;

INVITA

il Sindaco e la Giunta:

  • ad avviare interlocuzioni con il Ministero dell’Economia e delle Finanze in tema di imposizione a fini IVA delle mascherine e degli altri dispositivi di protezione personale affinché, divenuti ormai beni di primaria necessità a causa dell’emergenza sanitaria in atto, possano godere di un regime di tassazione più favorevole per il consumatore finale, passando dall’aliquota del 22% a quella del 4%;
  • a garantire che le mascherine e gli altri dispositivi di protezione personale possano essere tempestivamente consegnati a tutti quei cittadini che per ragioni di senescenza e/o di invalidità non hanno la possibilità di recarsi presso i punti vendita e/o i centri di distribuzione;
  • ad avviare un confronto con produttori, distributori, rivenditori di mascherine e altri dispositivi di protezione, e con le istituzioni e le organizzazioni rappresentative delle categorie interessate al fine di limitare i costi intermedi e per calmierare i prezzi finali delle mascherine e di tutti gli altri dispositivi di protezione personale.

 

 

Silvio Magliano

Occupazioni abusive di case popolari, piaga cittadina

Esemplare il caso del complesso M2 a Mirafiori, da me oggi portato in Consiglio Comunale con un’interpellanza: preoccupante il clima di paura, inaccettabile il formarsi di una vera e propria “periferia nella periferia” al di fuori di ogni controllo e di ogni regola. Ho chiesto alla Giunta una serie di interventi e di sopralluoghi. L’Amministrazione Civica risponda. Presenterò un’interpellanza analoga anche in Consiglio Regionale.

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INTERPELLANZA – Piazza Risorgimento, cura e tutela dei Beni Comuni

PREMESSO CHE

  • piazza Risorgimento si trova nella zona ovest di Torino nel quartiere Campidoglio, a cavallo tra Parella e San Donato, nel territorio della Circoscrizione IV;
  • è una piazza molto frequentata ed è caratterizzata dalla presenza di spazi verdi e da un’alberata che ne delimita il perimetro;
  • sono presenti un’area gioco bimbi, numerose panchine, una cd “area sociale” con campo di bocce e area destinata agli orti urbani e un paio di piccoli fabbricati in muratura utilizzati per accedere al parcheggio interrato;

RILEVATO  CHE

  • già nel mese di luglio 2017 lo scrivente aveva presentato un’interpellanza (mecc. 2017 02791) per evidenziare pregi e difetti della piazza, aspetti positivi e criticità: in alcuni punti piazza Risorgimento risultava ben curata anche e soprattutto grazie ad alcuni cittadini che, in modo assolutamente spontaneo e volontario, se ne prendevano cura coltivando piccole porzioni di terra e occupandosi della quotidiana e ordinaria manutenzione della cd “area sociale”, mentre in altri punti si rilevavano degrado, sporcizia ed evidenti segni di atti vandalici ai danni degli elementi di arredo, una pulizia molto carente, gravi criticità relative alla sicurezza e alla presenza (soprattutto in orario serale) di persone che bivaccavano sulle panchine bevendo alcolici, ascoltando musica ad alto volume e gettando a terra i resti dei loro pasti;
  • era inoltre presente un chiosco edicola chiuso e abbandonato da alcuni anni;
  • nel corso del Consiglio Comunale del 31 luglio 2017 l’assessore Finardi rispondeva all’interpellanza enunciando le risposte dei Servizi competenti per ciascun ambito richiamato;

CONSIDERATO CHE

  • a distanza di quasi 3 anni molti problemi permangono ed ora viene in evidenza la situazione della cd “area sociale”, cioè la bocciofila e la struttura annessa e la zona verde dedicata agli orti urbani;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. da quale soggetto sia gestita la bocciofila, se esista un patto/convenzione con la Città/Circoscrizione e quali siano i contenuti di tale accordo;
  2. a chi competa la pulizia e la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’area della bocciofila, che comprende oltre ai campi da bocce anche un manufatto e uno spazio a cielo libero con sedie e tavolini;
  3. quali siano le attività consentite all’interno dell’area della bocciofila: se soltanto le attività strettamente connesse al giuoco delle bocce oppure anche sporadici eventi (quali, ad esempio, pranzi, cene, grigliate e momenti musicali);
  4. da chi siano gestiti gli spazi verdi destinati agli orti urbani e se l’Amministrazione possieda progetti al riguardo;
  5. a chi competa la manutenzione ordinaria e straordinaria degli orti e se l’Amministrazione sia in grado di fornire materiale utile allo scopo (ad esempio, nuovo terriccio);
  6. se si intenda predisporre la recinzione degli orti per proteggerli dalla presenza dei cani;
  7. se l’Amministrazione desideri meglio disciplinare e verificare la presenza e il comportamento dei cani (e dei loro conduttori) all’interno della piazza;
  8. se l’Amministrazione intenda accertare lo stato di salute del verde della piazza e se vi sia la possibilità di cura o sostituzione delle piante ammalorate.
  9. se negli ultimi 3 anni sia stata incrementata, in quantità ed efficacia, la presenza delle pattuglie della Polizia Municipale.