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Progetto “Bike Pride”, ovvero: “Quando la casa va a fuoco, i Cinque Stelle spolverano le suppellettili”

Questo è esattamente il comportamento di chi, di fronte all’emergenza e alla crisi, pensa a riservare i controviali a bici e monopattini. C’è piuttosto un tessuto produttivo da rilanciare: il Comune si impegni su questo fronte. Di certo le merci e chi lavora non possono spostarsi soltanto a forza di gambe.
Meno ideologia, più impegno per la ripresa dopo l’emergenza: l’Amministrazione si occupi di come di far ripartire imprese, commercio, negozi, esercizi, attività piccole e grandi, invece di fare discutibili esperimenti di mobilità ciclabile quali il progetto “Bike Pride”. Servono, sono d’accordo, approfondimento e “grossi investimenti”, per usare le parole della Sindaca Appendino: ma per far ripartire le attività produttive, i negozi, i mercati, le attività di chi crea lavoro, la grande e la piccola distribuzione. Non per ipotizzare fantasiosi e fumosi progetti. Merci e lavoratori non possono certo spostarsi solo su bici e monopattini.

Perdere tempo e risorse in fantasiose elucubrazioni “ciclabili” in questa fase è assurdo: è lo stesso atteggiamento di chi, mentre la sua casa va a fuoco, spolvera suppellettili, pulisce candelabri e sistema tappeti.

Chi si aspettava progetti sensati di mobilità leggera si è visto propinare, in questi anni di Amministrazione Cinque Stelle, piste ciclabili assurde e pericolose alternate a periodiche boutade. Siamo stufi di questo impiego di armi di distrazione di massa.