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INTERPELLANZA – Area ex Tecumseh a Mirafiori Sud: una periferia in cui l’Amministrazione lascia (sicurezza e trasporti) e raddoppia (degrado)

PREMESSO CHE

  • la Tecumseh Europa era una fabbrica di motori per tagliaerba con uno stabilimento in strada delle Cacce 99 nel quartiere Mirafiori sud;
  • lo stabilimento era composto da fabbricati a destinazione industriale con annessi uffici e servizi (per una superficie coperta di mq. 21.230 e un’area recintata di mq. 38.880);
  • la forte crisi industriale che colpì l’azienda alla metà degli anni Duemila costrinse la proprietà a smantellare la produzione lasciando a casa circa 400 lavoratori;
  • nonostante i successivi tentativi di alcune cordate imprenditoriali, la Tecumseh non riprese la produzione e lo stabilimento venne abbandonato;
  • nel 2010 il Consiglio Comunale approvò una variante al Piano Regolatore n. 176 che prevedeva interventi di riqualificazione nell’area sud della città riconvertendo l’area in oggetto ad usi residenziali e commerciali;

RILEVATO CHE

  • in data 19 giugno 2019 lo scrivente presentava un’interpellanza a risposta scritta (mecc. 2019 02502) per sondare quali fossero le opinioni, i progetti e le intenzioni dell’Amministrazione Appendino, notoriamente molto prodiga di attenzioni (in campagna elettorale) per le periferie;
  • le risposte ricevute in data 22 luglio 2019 dal Vice Sindaco, prof. Guido Montanari, furono piuttosto interlocutorie e prive di un reale slancio progettuale;

CONSIDERATO CHE

  • la scarsa attenzione dell’Amministrazione per l’area in oggetto, perfettamente descritta dalle parole dell’ex Vice Sindaco, è stata confermata e riassunta, a distanza di meno di un anno, da quanto riportato pochi giorni fa alcuni organi di informazione: molti cittadini hanno riferito la prosecuzione delle depredazioni ai danni dell’area ex Tecumseh e il continuo andirivieni di camion e furgoni sia durante il dì sia durante la notte;
  • il quartiere Mirafiori Sud non è sicuramente al centro dell’azione amministrativa della Giunta Appendino: ad esempio, riduzione delle fermate GTT e prevista chiusura della sede della sezione della Polizia Municipale di via Morandi 10, l’unico protagonista che non subisce tagli è senza dubbio il degrado;
  • i cittadini residenti a Mirafiori Sud hanno bisogno di chiarezza da parte dell’Amministrazione e pertanto chiedono a gran voce di conoscere le sorti dell’area ex  Tecumseh;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia da riferire ai cittadini novità, rispetto a un anno fa, circa l’area ex Tecumseh;
  2. in quali elementi consistano “le differenti vedute in merito alla futura riqualificazione dell’area” tra Amministrazione e proprietà dell’area, come indicato dall’ex Vice Sindaco nella risposta alla precedente interpellanza;
  3. se l’Amministrazione intenda confermare, sentito il Ministero dell’Interno, l’intenzione di realizzare il nuovo Commissariato di Pubblica Sicurezza nell’area che il soggetto attuatore della Variante al PRGC dovrà cedere al Comune;
  4. se l’Amministrazione abbia svolto indagini circa il riferito (nei giorni scorsi) andirivieni di camion e furgoni;
  5. se l’Amministrazione abbia avuto occasione di nuovi confronti con la proprietà e quali gli esiti (ad esempio in merito alle tempistiche per l’avvio dei lavori di riqualificazione dell’area);
  6. se l’Amministrazione, in tema di presenza di amianto, abbia avuto interlocuzioni con ARPA al fine di sollecitare la conclusione della Valutazione Integrata del Rischio di Esposizione e quali gli esiti.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Rom nel territorio della Circoscrizione 2 e COVID-19: si possono rispettare alcune regole almeno durante la pandemia?

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha recentemente ricevuto numerose segnalazioni da parte di residenti nel territorio della Circoscrizione 2 (Santa Rita, Mirafiori Nord, Mirafiori Sud) relative ad alcuni insediamenti spontanei di gruppi di persone, presumibilmente di etnia rom, in aree non attrezzate per lo stazionamento e senza l’osservanza delle prescrizioni rivolte a tutta  la popolazione presente nel territorio nazionale dai provvedimenti di Governo e Regione in tema di contrasto e contenimento della diffusione epidemiologica del COVID-19;

RILEVATO CHE

  • allo scrivente è stato riferito che da diverso tempo nella banchina parcheggio dell’area verde di Corso Salvemini, nel tratto tra via Rubino e via Guido Reni e in via Rubino nei pressi dei numeri civici 2 e 10, persiste l’alloggiamento di una comunità di etnia presumibilmente rom caratterizzata dalla presenza di numerosi camper e furgoni;
  • ad oggi si tratta di 3 camper parcheggiati di fronte ai giardini “Nicolas Green”, con tanto di rifiuti abbandonati e, in prossimità delle case popolari angolo via Rubino, di altri 3 camper, di cui un “motorhome”, e 3 furgoni;
  • i cittadini hanno segnalato gli schiamazzi provenienti da quella zona, in alcune occasioni  rom sorpresi a scavalcare cancelli per servirsi nei bidoni della spazzatura delle case del compendio Città Giardino, nonché di alcuni furti e vandalizzazioni alle auto in sosta;
  • a causa di questo insediamento sono cessate le più basilari condizioni igienico-sanitarie: infatti l’area verde è diventato un gabinetto a cielo aperto;

RILEVATO INOLTRE CHE

  • a inizio marzo allo scrivente è stato segnalato un nuovo insediamento di persone di presumibile etnia rom nei pressi del giardino “Salvador Luria” in via Gorizia angolo via Boston: pur trattandosi di un numero di persone meno consistente rispetto a quanto segnalato per corso Salvemini, tocca indicare l’utilizzo del giardino come gabinetto a cielo aperto e l’insozzamento dei giochi bimbi;
  • di conseguenza, anche quest’area è tristemente divenuta inutilizzabile da parte dei cittadini, quelli che rispettano le regole e rimangono in casa sognando la cosiddetta “Fase 2” per poter fare una passeggiata sotto casa e portare i bimbi ai giardinetti e nell’area giochi a loro, ai bimbi non alle funzioni fisiologiche di qualcuno, dedicata;

CONSIDERATO CHE

  • per lungo tempo i cittadini residenti nella Circoscrizione II hanno dovuto sopportare le conseguenze dell’occupazione da parte di alcune famiglie rom del giardino Ferruccio Novo;
  • non è chiaro allo scrivente se i due insediamenti ora citati siano composti dalle famiglie precedentemente collocate presso il giardino Ferruccio Novo: se così fosse, sarebbe evidente che le soluzioni individuate circa un anno fa dall’Amministrazione siano state poco efficaci e limitate all’allontanamento di queste persone da un giardino per poi lasciarle ristabilire poco lontano;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quali siano stati gli interventi svolti dalla Polizia Municipale presso i due insediamenti indicati, a tutela del decoro, della legalità, della salute e della pubblica igiene;
  2. se gli eventuali interventi si siano limitati a generici passaggi presso le località indicate, magari verificando la regolarità rispetto alle prescrizioni del CdS, non scorgendo segni di degrado e sporcizia, domandando di mantenere pulita la zona e, qualora gradito, di spostarsi in altro luogo più consono, magari aggiungendo, in rigoroso ossequio alla normativa in tema di contrasto al COVID-19, di non entrare nel giardino e di evitare spostamenti fuori dal territorio comunale se non per estrema necessità: qualora la Polizia Municipale si fosse limitata a ciò, si domanda se vi sia l’intenzione di fare di più, magari in collaborazione con le forze di polizia ad ordinamento statale;
  3. se l’Amministrazione si sia posta il quesito (e abbia riscontro) circa il luogo utilizzato da queste persone per svolgere le proprie funzioni fisiologiche;
  4. se le persone di etnia rom godano di uno speciale permesso, forse un lasciapassare, concesso dall’Amministrazione cittadina, ma non dall’Amministrazione dell’Interno, per frequentare giardini ed aree verdi della città, luoghi preclusi da molte settimane a tutti gli altri cittadini, utilizzandoli come gabinetti.

Silvio Magliano

Via Bologna, via Pietro Cossa e corso Racconigi “nuovi” fronti dell’emergenza occupazioni abusive di case ATC

Ho depositato un’interpellanza in Comune per sollecitare un intervento urgente sulle situazioni dei rispettivi civici 267, 280 e 25. Chiederò alla Giunta dati precisi e aggiornati sul numero di alloggi vuoti, da ristrutturare e abusivamente occupati a livello cittadino.

Case ATC a Torino, non si arresta l’emergenza occupazioni abusive. Tre le situazioni specifiche al centro della mia più recente interpellanza sul tema, appena protocollata in Consiglio Comunale. Presso le case ATC in via Bologna 267, alla fine del 2019 sono stati occupati diversi appartamenti da parte di una ventina di persone che stazionano in cortile durante il giorno con le loro auto e con caravan in strada. I legittimi inquilini, spesso oggetto di insulti e minacce, non hanno più la possibilità di parcheggiare le loro auto nel cortile. Si stanno registrando numerosi furti nelle cantine. Spaccio e degrado sono gli altri fenomeni da segnalare. Chiederò conto di tutto questo discutendo con l’Assessore competente. Tornerò inoltre su altre due situazioni già oggetto del mio impegno nel recente passato, chiedendo se sia stato previsto un piano straordinario per corso Racconigi 25 e aggiornamenti su via Pietro Cossa 280.

Il fine della mia interpellanza è avere dall’Amministrazione una panoramica puntuale sullo stato dell’arte del patrimonio delle case popolari a Torino. In particolare chiederò quanti siano gli alloggi ATC non assegnati presenti in città e quanti di essi siano di proprietà della Città di Torino, quanti siano gli alloggi non assegnati perché necessitano di manutenzione e quanti siano quelli abusivamente occupati. Chiederò infine dati sulle unità immobiliari messe a disposizione della Città da ATC per la graduatoria negli ultimi due anni e in che cosa consista la manutenzione svolta da ATC prima di consegnare gli alloggi alla Città per le assegnazioni, con dettagli su eventuali certificazioni energetiche o altra documentazione.

“Congeliamo” abbonamenti e permessi per la sosta in Zona Blu

Ho presentato in Consiglio Comunale una mozione perché sia riconosciuto agli automobilisti, residenti e non residenti nella “Zona Blu”, un credito per l’acquisto di un nuovo titolo oppure un prolungamento della scadenza di quello attualmente in possesso e ancora in corso di validità dopo la sospensione del pagamento per la sosta sulle strisce blu dal 13 marzo al 2 giugno 2020: con il mio atto chiedo alla Giunta un gesto di attenzione nei confronti di tanti cittadini che hanno anticipato somme anche ingenti.

Prolunghiamo la validità degli abbonamenti e dei permessi per la sosta in Zona Blu o concediamo un credito per l’acquisto di un nuovo titolo: una proposta che discuterò presto in Consiglio Comunale. Sul tema, ho infatti appena depositato una mozione affinché i possessori di abbonamenti (mensili, trimestrali, semestrali e annuali) si vedano riconosciuto questo congruo ristoro. Auspico che i colleghi Consiglieri votino a favore del mio atto in larga maggioranza: a quel punto, la Giunta Appendino avvierà le opportune interlocuzioni con GTT. Un simile gesto di attenzione sarebbe percepito come gesto di equità (per un abbonamento annuale si pagano fino a 1.385 euro) nei confronti di tutti coloro che, residenti o non residenti, pagano la zona blu, e sarebbe conforme ad altre decisioni assunte dall’Amministrazione stessa, per esempio a proposito di dehors e OPI.

Insegnanti di sostegno disponibili fin dal primo giorno di scuola: approvato in Regione il mio OdG sul tema

Sia garantito sin dal primo giorno di scuola l’affiancamento di insegnanti di sostegno in ausilio a tutti gli studenti che ne abbiano necessità.

Lo chiede il mio ordine del giorno appena approvato dal Consiglio Regionale, che impegna la Giunta Cirio ad attivarsi presso le sedi opportune affinché questo, finalmente, accada. A maggior ragione dopo gli ultimi mesi di emergenza e di didattica a distanza, è fondamentale la presenza degli insegnanti di sostegno fin dal primo giorno dell’anno scolastico 2020-21. Ci sono mesi di didattica parzialmente perduti che devono essere, in qualche modo, “riconquistati”: a causa dell’emergenza sanitaria gli studenti con disabilità hanno subito maggiormente il distacco dai propri percorsi scolastici, così come dai compagni e dagli insegnanti. L’insegnante di sostegno è per tanti alunni con disabilità un’ancora di salvezza. Lo scarto di alcune settimane tra l’inizio dell’anno scolastico e la disponibilità degli insegnanti di sostegno è una prassi che deve essere superata. Auspico che l’approvazione del mio atto in Regione sia un passo in questa direzione.