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“Centro Aperto” addio? Notizia da festeggiare

“Centro Aperto” è sempre stato un progetto assurdo e oggi che è stato definitivamente e ufficialmente abbandonato i Moderati festeggiano.

Non provino i Cinque Stelle a fare riferimento al COVID per giustificare questo esito, che si spiega semplicemente con la loro totale incapacità di portare a casa risultati che ritengono fondamentali (cosa che coincide spesso, come in questo caso, con il bene del città). “Centro Aperto” avrebbe affossato il commercio del centro senza portare alcun vantaggio dal punto di vista ambientale, in quanto misura concepita con il fine di fare cassa. Oggi accogliamo con gioia la notizia del dietrofront della Giunta.

In via Bologna 267/5 è il caos

Forse cinquanta gli occupanti in tre appartamenti, cantine trasformate in magazzini e ignoti che consumano droga nelle scale e negli spazi comuni: presenterò una nuova interpellanza.

Chi, tra i residenti di via Bologna 267, è stato via qualche giorno per l’estate al ritorno ha trovato una situazione, se possibile, ancora più grave rispetto a luglio. Si stima siano una cinquantina, senza contare coloro che vivono all’interno dei mezzi posteggiati, le persone che si sono stabilizzate nei tre appartamenti occupati. Ovunque si trovano camper e furgoni posteggiati, fino a corso Taranto. Diverse volte sono stati visti soggetti scaricare mercanzia varia (argenteria, copertoni): le cantine sono piene. «Scendere in cortile? Semplicemente impossibile: è pieno costantemente fino a notte inoltrata»: parola di residenti. È vero che questi soggetti “ospiti” si sono allacciati abusivamente e usufruiscono della corrente elettrica a spese dei condomini? È vero che ignoti si fermano e consumano droga nelle scale e negli spazi comuni? È vero che si verificano continuamente atti di vandalismo? Tutte domande che rivolgerò alla Giunta, in Sala Rossa, discutendo una mia nuova interpellanza sul tema.

L’Amministrazione Appendino è entrata in una nuova fase: quella dello scaricabarile sistematico

I tombini si intasano e le strade si allagano dopo un temporale estivo? «La colpa è dei cambiamenti climatici». Sulle strade cittadine si verificano sempre più incidenti? Ecco l’appello agli automobilisti a rispettare le regole.

Un appello formalmente corretto, come tutti i richiami all’osservanza delle norme, ma preoccupante dal momento che non è accompagnato da alcun tipo di progettualità amministrativa o proposta politica sensata. Autocritica da parte della Giunta? Figuriamoci: nessun riferimento ai tagli alla manutenzione prima, nessun riferimento, poi, alle scelte, spesso assurde, in termini di progettazione della viabilità e delle piste ciclabili cittadine. Che cosa ci dobbiamo aspettare la prossima volta? A quale entità indistinta, astratta e lontana toccherà assumersi le colpe dei fallimenti di questa Amministrazione? Presto si discuterà in Sala Rossa una mia interpellanza su un tema a questo strettamente collegato, la malasosta di monopattini e biciclette in sharing: l’Amministrazione cominci a dare qualche risposta su una mobilità urbana sempre più confusa da quattro anni a questa parte.

A quando controlli seri su Lungo Dora Napoli?

Olio esausto sui muretti: meglio questo, avranno pensato coloro che l’hanno versato, che i soliti noti a bivaccare, ubriacarsi e provocare risse lungo la Dora. Da tempo, per il mantenimento di condizioni civili in questa porzione di città, l’Amministrazione si limita a sperare nelle coraggiose e meritorie iniziative dei singoli (penso per esempio all’impegno di Alex Bonsignore, titolare del bar Pausa Cafè, e di altri esercenti e commercianti in zona).

Da settimane non si vedono in zona interventi di controllo e di pulizia. Da anni i Moderati chiedono, in Comune e in Circoscrizione, una maggiore presenza di agenti sugli oltre 400 metri di lungofiume, ma anche altre misure di deterrenza contro i fenomeni dello spaccio e del bivacco. Se i commercianti, vinti dall’esasperazione, dovessero mollare, tutta l’area diventerebbe definitivamente terra di nessuno. L’Amministrazione ne è consapevole?

Scuola Borgarello, che cosa deve ancora (ac)cadere?

Nuovi distacchi di controsoffitti si sono verificati a giugno dopo gli analoghi episodi dell’autunno scorso. Le parti interessate sarebbero le stesse: prova provata, nel caso, della scarsa qualità degli interventi di ripristino. Urge intervenire: il 7 settembre si discute in Sala Rossa la mia interpellanza sul tema.

I controsoffitti continuano a venire giù, ma di interventi degni di questo nome ancora non se ne sono visti: alla Scuola Borgarello di corso Sicilia 24 (parte dell’Istituto Comprensivo Matteotti-Pellico) nuovi crolli si sono registrati a giugno 2020 dopo gli analoghi episodi dello scorso novembre. È veri che a cedere sono state le medesime parti già distaccatesi nell’autunno scorso? Se sì, è stata accertata la qualità degli interventi di ripristino? È già stata svolta una valutazione economica dei danni? Per quali motivi, tenuto conto degli eventi già occorsi nell’autunno 2019, l’Amministrazione non ha ritenuto di intervenire con carattere d’urgenza presso la Scuola Borgarello di corso Sicilia 24, a maggior ragione considerando che con una recente delibera (23 giugno 2020) la Giunta ha stabilito di intervenire presso l’Asilo Nido di corso Sicilia 28? Quando e come l’Amministrazione intende intervenire presso la Scuola Borgarello e quali sono gli interventi previsti? Tutte domande alle quali la Giunta dovrà rispondere in Aula durante il Consiglio del prossimo 7 settembre, discutendo la mia Interpellanza sull’argomento.