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Voucher scuola sbloccati, bella vittoria

Ci giunge notizia che le oltre duecento famiglie teoricamente titolate, ma in pratica fino a oggi escluse dal voucher scuola sono state rese finanziabili: questa è una bella vittoria.

Come Moderati chiedevamo da tempo che la graduatoria fosse esaurita nella sua interezza. Arriviamo da settimane, anzi da mesi, di fraintendimenti ed errori, ma oggi almeno questo vulnus è stato sanato. Oggi diamo un bel segnale e riaffermiamo il diritto alla libertà di educazione. Bene che l’Assessorato, che ringrazio, abbia trovato le risorse. Mi auguro che il prossimo anno le cose vadano diversamente e in tempi altrettanto diversi: non è accettabile che una famiglia sappia solo ad anno scolastico iniziato e dunque a iscrizione effettuata se potrà contare sui fondi dei voucher. Continuo a sostenere la necessità di incrementare i fondi a bilancio per la parità scolastica e di innalzare la soglia ISEE.

Subito un Piano Marshall per il Terzo Settore

Serve un immediato cambio di rotta e un impegno reale dal punto di vista dei regolamenti e degli investimenti per supportare le Associazioni del territorio. Totale sostegno ai Volontari dei Buffoni di Corte Onlus che, in via Rubino 82, si sono simbolicamente incatenati per esprimere la propria richiesta di spazi nei quali operare: è necessario e urgente rivedere nella loro interezza il sistema delle convenzioni e le modalità di assegnazioni degli spazi. Chi di fatto sta mantenendo in piedi il welfare della nostra città non può continuare a essere ignorato. 

Un Piano Marshall per il Terzo Settore: questa la mia proposta e questo il mio appello per dare finalmente un sostegno adeguato alle Associazioni del territorio. Associazioni che raramente sono ascoltate nelle loro richieste, pur ragionevoli: avere spazi adeguati per portare avanti la propria attività. Un’attività che spesso consente loro di arrivare dove le Istituzioni non sono in grado di giungere. 
Il Volontariato sta mantenendo in piedi il sistema di welfare della nostra Torino: questo è un fatto e di fronte a questo fatto l’Amministrazione non può limitarsi a stare a guardare. Ma finora l’attenzione dei Cinque Stelle è stata scarsa: è stata appena bocciata in Consiglio Comunale la mia proposta di esenzione dall’IMU per i privati che concedono a titolo gratuito un proprio immobile a realtà non profit. Oggi stesso, solo dopo lunghe richieste la Sindaca ha accettato di incontrare i manifestanti che si sono simbolicamente incatenati davanti alla ex sede della Scuola Materna Centro Europa. Al Terzo Settore della nostra città serve molto di più.

Nel caso specifico de I Buffoni di Corte Onlus, i cui Volontari stanno manifestando da questa mattina, non si può non riconoscere di aver continuato, anche durante i mesi più difficili della pandemia, a garantire servizi e assistenza a 150 ragazzi con disabilità e alle loro famiglie. Senza l’impegno dell’Associazione, le famiglie sarebbero rimaste sole e senza alcun aiuto. Questa Giunta riconoscerà come innegabile almeno questo dato di fatto?

Linee guida per la frequenza scolastica in salute e sicurezza: qualche chiarimento

Discusso a Palazzo Lascaris, con l’Assessore Icardi, il mio Question Time sul tema “Rientro a scuola in sicurezza e salute: a quali Linee Guida devono attenersi le famiglie?”

Spero di aver contribuito a chiarire, con questo mio atto, quali siano i criteri che le famiglie devono seguire perché i nostri alunni e studenti possano frequentare le lezioni in presenza in totale sicurezza, con riferimento alle condizioni di salute e sintomi non solo dei più piccoli, ma anche degli stessi adulti (mamme, papà, nonni) che vivono nello stesso nucleo familiare.

Ecco quanto riferito dallo stesso Assessore Icardi.

Le linee di indirizzo per la riapertura delle scuole in Piemonte, sulla base delle indicazioni del documento del Comitato Tecnico Scientifico (TCS) nazionale, prevedono che la precondizione indispensabile per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale che a vario titolo vi opera sia:

  • l’assenza di sintomatologia indicativa (compatibile con la COVID-19) o di temperatura corporea superiore a 37.5° anche nei tre giorni precedenti;
  • l’assenza di sintomatologia indicativa (compatibile con la COVID-19) o di temperatura corporea superiore a 37.5° anche nei tre giorni precedenti anche tra i conviventi;
  • non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
  • non essere stati a contatto con persone COVID positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni;
  • l’assenza di sintomatologia indicativa o di temperatura corporea superiore a 37.5° anche nei tre giorni precedenti implica che uno studente o un operatore, qualora manifestasse sintomi respiratori o febbre superiore a 37.5°, per poter essere riammesso a scuola dovrà attendere, dopo la guarigione clinica, altre 72 ore (3 giorni);
  • lo stesso principio si applica ai conviventi, ovvero, qualora il genitore/convivente di uno studente/operatore manifestasse sintomi respiratori o febbre superiore a 37.5°, lo studente/operatore, per poter essere riammesso a scuola, dovrà attendere, dopo la guarigione clinica del proprio convivente, altre 72 ore (3 giorni);
  • resta sottinteso che un convivente che manifesti sintomi simil-COVID ha l’obbligo, oltre che di tenere a casa il figlio, di segnalare la propria condizione al medico per una eventuale diagnosi di sospetto COVID e relativa richiesta di tampone.

Sui diritti delle persone con disabilità, questa Amministrazione arriva sempre dopo

Ultimo caso in ordine cronologico: affinché l’Assessorato intervenisse, una delegazione di cittadini ha dovuto far presente a questa Giunta la mancanza, sulle app delle società che gestiscono sul territorio cittadino il servizio di sharing di monopattini e biciclette, di indicazioni puntuali sulle modalità di posteggio. Un monopattino abbandonato “di traverso” su un marciapiede rende quest’ultimo non accessibile: discussa poco fa in Sala Rossa la mia interpellanza proprio su questo tema.

Dopo, non prima: succede spesso così, quando si parla del rapporto tra questa Amministrazione cittadina e i diritti delle persone con disabilità. Se – come ho fatto presente poco fa in Sala Rossa discutendo la mia più recente interpellanza sul tema – sui nostri marciapiedi e sulle nostre strade si trovano moltissimi monopattini e altrettante biciclette posteggiate in maniera selvaggia dopo l’affitto in sharing, la responsabilità è, certo, dei singoli utenti, ma non solo loro. In questo caso, l’Amministrazione forse ignorava, fino all’incontro di pochi giorni fa con una delegazione di Associazioni che avevano manifestato davanti a Palazzo Civico, che sulle app delle società di sharing mancavano spesso indicazioni puntuali sulle modalità di parcheggio di monopattini e bici. Impegnata com’è nella propria furiosa lotta all’auto privata, questa Giunta tralascia troppo spesso i diritti delle persone con disabilità. Una buona Amministrazione non dovrebbe aspettare una manifestazione di piazza per capire che un monopattino parcheggiato “di traverso” su un marciapiede rende quello stesso marciapiede non accessibile. I diritti delle persone con disabilità non possono arrivare sempre dopo.

Niente scuola se un congiunto dell’alunno ha avuto un raffreddore tre giorni prima?

Il mio Question Time in Consiglio Regionale per chiarire la situazione.

Niente scuola per gli alunni o studenti con un familiare convivente che abbia presentato “sintomi indicativi” nei tre giorni precedenti: lo prescrivono le direttive regionali (in una piccola postilla riportata nel Decreto 95 con le “Linee di indirizzo per la riapertura delle Scuole in Piemonte” e non altrimenti o altrove comunicata), mentre in quelle nazionali (Circolare “Riapertura delle Scuole” del Ministero della Salute) non si riporta alcuna indicazione simile. Una piccola postilla con grandi potenziali conseguenze: che cosa si intende esattamente con sintomi “indicativi”? Come si deve comportare, per esempio, una famiglia numerosa con un componente che, tre giorni prima, ha avuto lievi sintomi da raffreddore? Nessun familiare deve recarsi né a scuola né al lavoro? Oppure i figli soli devono restare soli a casa, potendo e dovendo i genitori recarsi al lavoro? In sostanza: le famiglie come devono regolarsi? C’è anche un grande tema relativo alla preoccupazione dei Dirigenti Scolastici, che temono gravi ripercussioni sulla quotidianità e sulla didattica, con classi sempre mezze vuote. Chiederò lumi e dettagli più precisi domani in Consiglio Regionale con un Question Time appena depositato.