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INTERPELLANZA – Scuola dell’Infanzia Borgarello: cosa deve ancora (ac)cadere per stimolare l’Amministrazione ad intervenire?

PREMESSO CHE

  • la Scuola dell’Infanzia Borgarello ha sede in corso Sicilia 24 e fa parte dell’Istituto Comprensivo Matteotti-Pellico;

 RILEVATO CHE

  • già nel mese di gennaio scorso l’Amministrazione è stata chiamata a rispondere ad un’interpellanza con cui si chiedeva conto delle infiltrazioni e dei conseguenti pericolosi distacchi e crolli di porzioni dei soffitti (pannelli in fibra minerale leggera) avvenute nei mesi autunnali;  
  • si ripropongono ampi stralci della risposta fornita in Aula dall’Assessore in data 13 gennaio 2020: “…avevo letto anche io quegli articoli di giornali che, effettivamente, non riportavano esattamente quello che era successo, infatti, anche nel terzo caso non abbiamo avuto un crollo del controsoffitto, in questo caso si sono staccate parti…, pezzi di un pannello in fibra minerale leggera in quanto impregnata di acqua e nell’occasione la Città ne ha sostituiti alcuni che erano a loro volta macchiati…per la scuola in oggetto è stato previsto l’intervento di ripristino degli intradossi dei solai all’interno dell’appalto del Bilancio 2019, che è in corso di aggiudicazione, con una previsione di spesa di circa 60.000 euro, tali interventi, salvo imprevisti, sono programmati nella seconda metà del 2020. […] Le criticità che si sono manifestate, sempre in occasione di quella famosa settimana di pioggia di novembre, anche in questo caso sono derivate dall’occlusione degli scarichi pluviali, dovuta alla presenza di foglie e palloni in PVC lanciati sul tetto della scuola dai bambini durante le ore di gioco all’esterno. Quindi si è reso necessario provvedere alla disostruzione dei suddetti scarichi e alla sostituzione, come dicevo prima, di alcuni pannelli di controsoffitto in fibra minerale leggera che si sono macchiati o imbibiti di acqua. […] Ad oggi non risultano altre situazioni precarie all’interno dello stabile.”;

CONSIDERATO CHE

  • stando alle segnalazioni ricevute, nello scorso mese di giugno si sono verificati nuovi distacchi e cadute di materiale dai soffitti e dalle strutture della Scuola dell’Infanzia Borgarello, che avrebbero interessato le stesse porzioni e aree che avevano conosciuto i crolli dell’autunno scorso: se ciò fosse confermato, parrebbe opportuno porsi qualche  interrogativo circa la qualità dei lavori di ripristino recentemente effettuati;
  • la recente deliberazione della Giunta comunale del 23 giugno 2020 (mecc. 2020 01351), pur avendo ad oggetto “MANUTENZIONE STRAORDINARIA NEGLI EDIFICI SCOLASTICI DI CORSO SICILIA 28, CORSO MONCALIERI 400 E VIA LUGARO 6. (C.O.4793 CUP C19E19000440001). APPROVAZIONE PROGETTO ESECUTIVO IMPORTO EURO 249.739,02 IVA COMPRESA. FINANZIAMENTO LEGGE N. 160 DEL 27.12.2019” e occupandosi dell’edificio di corso Sicilia 28 (ospitante un asilo nido), non si preoccupa di predisporre alcun intervento presso la Scuola dell’Infanzia Borgarello di corso Sicilia 24;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se sia stato verificato se i distacchi e i crolli di giugno abbiano interessato le medesime parti già crollate nell’autunno scorso;
  2. in caso di risposta affermativa, se sia stata accertata la qualità degli interventi di ripristino e se la motivazione possa nuovamente risiedere nella presenza di palloni lanciati dai bimbi (tenuto conto dei 4 mesi di “lockdown” in cui la struttura è stata chiusa);
  3. quale sia la natura e la motivazione dei distacchi/crolli di giugno e se sia già stata svolta una valutazione economica dei danni;
  4. per quali motivi, tenuto conto degli eventi già occorsi nell’autunno 2019, l’Amministrazione non abbia ritenuto di intervenire con carattere d’urgenza presso la Scuola Borgarello di corso Sicilia 24, a maggior ragione considerando che con la recente delibera del 23 giugno la Giunta ha stabilito di interviene presso l’asilo nido di corso Sicilia 28;
  5. se e quando l’Amministrazione intenda intervenire presso la Scuola Borgarello e quali siano gli interventi previsti.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Nuovi dehors, nuove regole e nuovi problemi

PREMESSO CHE

  • la disciplina relativa all’allestimento di spazi e strutture all’aperto attrezzati per il consumo di alimenti e bevande annessi a locali di pubblico esercizio di somministrazione è stata recentemente innovata con l’approvazione del nuovo Regolamento n. 388 (per dehors e padiglioni);
  • l’emergenza sanitaria da COVID-19 ha costretto l’Amministrazione ad adeguare la disciplina, almeno temporanea, di taluni settori produttivi alla situazione contingente;
  • in data 18 maggio 2020 è stata approvata la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 2020 01121/016 (proposta dalla Giunta comunale il 15 maggio 2020) con cui è stata introdotta nell’ordinamento comunale una disciplina straordinaria e temporanea per l’occupazione del suolo pubblico, prevedendo allestimenti di spazi esterni (dehors) per l’anno in corso a determinate condizioni e con modalità semplificate;

 RILEVATO CHE

  • nelle scorse settimane lo scrivente ha avuto modo di interloquire con un gruppo di professionisti che da anni operano del settore dei dehors (essenzialmente geometri e architetti) che hanno enunciato la situazione di oggettiva difficoltà nella quale si trovano ad operare;
  • da quanto ascoltato pare che essi abbiano protocollato dal mese di gennaio scorso una serie di pratiche dehors, tutte bloccate in quanto sprovviste di certificazione CE degli ombrelloni posizionati nei dehors di tipologia D2;
  • tutte le pratiche protocollate sarebbero state sospese poiché sprovviste di certificazione CE;
  • al fine di trovare una soluzione utile i professionisti hanno successivamente prodotto le certificazioni rilasciate dalle ditte costruttrici di ombrelloni ma le pratiche sono state rigettate in quanto non considerate idonee dai competenti uffici della Civica Amministrazione;
  • questo gruppo di professionisti sostiene di non avere trovato alcun fornitore in tutto il territorio nazionale che rilasci la certificazione CE per gli ombrelloni; se ciò corrispondesse al vero significherebbe che la città di Torino non ha la possibilità di avere l’approvazione di dehors;
  • avendo tutte le pratiche dell’anno in corso ferme presso gli uffici tecnici, questi professionisti stanno patendo rilevanti danni sia per sé sia per il loro clienti: professionisti che negli ultimi anni hanno protocollato centinaia di pratiche si trovano ora in una difficoltà mai vissuta e con un’oggettiva impossibilità di portare a termine l’incarico conferito dai clienti;

CONSIDERATO CHE

  • il buon andamento, l’imparzialità, l’efficacia e l’efficienza della Pubblica Amministrazione sono principi cardine nella gestione della cosa pubblica ma non devono né possono fungere da strumento per ostacolare la libera iniziativa imprenditoriale privata: una Pubblica Amministrazione può mantenere la propria specifica funzione di terzietà pur operando “al fianco” del cittadino, sempre nel rispetto della legge, sostenendone le attività e i bisogni;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia consapevolezza della situazione esposta nel presente atto;
  2. se corrisponda al vero che sia necessaria la certificazione CE per gli ombrelloni da collocarsi all’interno dei nuovi dehors;
  3. quali siano le linee guida seguite dagli uffici tecnici della Civica Amministrazione per le concessioni dei nuovi dehors e degli elementi di arredo degli stessi;
  4. se l’Amministrazione abbia valutato se l’attuale situazione emergenziale, con specifica regolamentazione dei dehors fino al 30 novembre, potrà portare nel periodo successivo a deroghe al nuovo Regolamento n. 388.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Stazione Rebaudengo-Fossata: da un lato l’Amministrazione disincentiva l’utilizzo delle auto, dall’altro disincentiva l’uso dei mezzi alternativi

PREMESSO CHE

  • la Stazione Rebaudengo-Fossata presenta diverse criticità che lo scrivente ha da tempo individuato, grazie al contributo di molti cittadini, e segnalato costantemente all’attenzione dell’Amministrazione;

EVIDENZIATO CHE

  • con l’interpellanza mecc. 2015 00614 del 16 febbraio 2015 lo scrivente chiedeva conto all’Amministrazione in merito alla circolazione veicolare di contorno;
  • con una mail di segnalazione/richiesta informazione del 29 gennaio 2020 inviata agli uffici della Divisione Infrastrutture e Mobilità (e per conoscenza la Segreteria dell’Assessore Viabilità e Trasporti) lo scrivente segnalava uno stillicidio presente presso la Stazione, anche in assenza di precipitazioni atmosferiche, e la risposta degli uffici fu: “Per la stazione ferroviaria bisogna rivolgersi a rfi”;
  • lo scrivente ha continuato e ricevere segnalazioni da molti cittadini in merito al degrado, alla sporcizia, agli elevatori e scale mobili non funzionanti e alle numerose altre problematiche che rendono quotidianamente poco confortevole e sicuro l’utilizzo della Stazione;

CONSIDERATO CHE

  • nei giorni scorsi lo scrivente ha ricevuto ulteriori segnalazioni riguardanti la Stazione Rebaudengo Fossata e aventi ad oggetto il mancato funzionamento da tempo di almeno 2 delle 4 scale mobili, una porzione di parcheggio ancora transennato e inutilizzabile (e servirebbero posti auto), continue bagnature dei soffitti e stillicidi (sopra i binari), ascensore non funzionante che durante gli eventi atmosferici si riempie d’acqua piovana;
  • nonostante l’Amministrazione abbia dirottato su RFI (Gruppo Ferrovie dello Stato) tutte le responsabilità in ordine alla manutenzione della Stazione, pare che essa sia utilizzata da cittadini tornesi ai quali questa Amministrazione dovrebbe dedicare qualche maggiore attenzione;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quali siano le azioni intraprese dall’Amministrazione per garantire ai cittadini condizioni di utilizzo della Stazione Rebaudengo Fossata che siano adeguate agli standard minimi di sicurezza e accessibilità;
  2. se, quando e con quali atti formali l’Amministrazione si sia fatta parte diligente contattando RFI per sollecitare i necessari interventi di manutenzione e riparazione;
  3. se e quando si intenda rimuovere la recinzione di alcuni posti auto;
  4. secondo l’Amministrazione con quali tempistiche la Stazione Rebaudengo Fossata potrà essere completata e interamente funzionante.

Silvio Magliano

Che fine hanno fatto le Linee Star GTT? E i rimborsi per gli abbonamenti “Formula”?

Soppresse nei mesi di lockdown, mai più ripristinate: il mio Question Time in Comune per chiedere che Star 1 e Star 2 tornino in funzione. Capitolo rimborsi abbonamenti non utilizzati causa lockdown: a quando anche per gli studenti e per la rete extraurbana? Perché non si è iniziato proprio dagli studenti?

Ferme da febbraio nei depositi cittadini, mai più funzionanti da allora: da sette mesi le navette delle Linee Star 1 e Star 2 di GTT non trasportano passeggeri lungo le vie del centro, garantendo – cosa che dovrebbe piacere a questa Amministrazione – una tipologia di mobilità sostenibile e intelligente. Per quale ragione non sono ancora tornate in funzione dopo il lockdown? Quando lo faranno? Lo chiedo alla Giunta Appendino con un Question Time appena depositato in Sala Rossa. Capitolo rimborsi abbonamenti non utilizzati durante il lockdown: ancora non risultano disponibili sul sito web di GTT i voucher per i titolari di abbonamenti “Formula” né per la rete extraurbana GTT (e neppure per la rete di Ivrea). Mi domando perché gli studenti non siano stati i primi invece che gli ultimi; mi auguro che anche da questo punto di vista si provveda al più presto, come da mia mozione approvata lo scorso maggio all’unanimità dal Consiglio Comunale.

Torino, case ATC occupate: ora è emergenza vera

Via Aosta 31/37 e via Bologna 267 sono due degli epicentri del fenomeno: al problema degli appartamenti abusivamente occupati si somma quello degli accampamenti improvvisati, delle aggressioni e del degrado. Ho presentato due interpellanze, una in Consiglio Comunale e una in Consiglio Regionale, per provare a cambiare le cose.

Gli appartamenti ATC vuoti e non assegnabili (perché da ristrutturare o per altre ragioni) finiscono per essere occupati: una dinamica che, negli ultimi mesi, si sta verificando con frequenza sempre crescente. Particolarmente preoccupanti, per esempio, sono i casi di via Aosta 31/37 e di via Bologna 267 a Torino: in entrambi i complessi, diversi appartamenti ATC risultano abusivamente occupati, mentre altre unità abitative sono a rischio occupazione. Alle occupazioni fa da corollario la presenza costante di decine e decine di soggetti (almeno cinquanta, si calcola, nella sola via Bologna, circa altrettanti in via Aosta) dai comportamenti talora aggressivi, accampati nei dintorni su camper e furgoni. I residenti in regola sono intimiditi o insultati. Il contesto generale è di degrado e illegalità: si segnalano, per esempio, numerosi furti nelle cantine, degrado e sporcizia degli spazi comuni, aggressioni e intimidazioni, talora spaccio o consumo di droga. L’occupazione abusiva di immobili è un atto gravissimo, anche perché significa privare di un diritto qualcun altro che, invece, ne avrebbe titolo. Si discuteranno prossimamente in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris due mie interpellanze già protocollate sul tema. Il problema va risolto al più presto.