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Conseguenze psichiatriche da Covid-19: un dramma nel dramma

Uno studio della Oxford University (Mississippi) rivela: dopo la diagnosi, disturbi psichiatrici per un paziente su cinque. Le tremende ripercussioni economiche della crisi su ampie fette di popolazione rischiano di peggiorare la situazione. Che risposte intende dare a questo proposito la Giunta Regionale? Che cosa si intende fare, inoltre, per tutelare anche dal punto di vista psicologico il nostro personale medico e sanitario, da mesi sottoposto a uno stress senza precedenti? Presto sul tema una mia interpellanza a Palazzo Lascaris.

Il 20% delle persone alle quali è diagnosticato il Covid-19 presenta disturbi psichiatrici dopo la diagnosi: è il preoccupante risultato che emerge da un’indagine condotta dal Dipartimento di Psichiatria della Oxford University (Mississippi, USA). Le terrificanti conseguenze economiche della crisi epidemiologica rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione: penso a commercianti e imprenditori, ai lavoratori che hanno perso il lavoro, a ristoratori e baristi e, in generale, a tutti i nostri concittadini che hanno vissuto sulla propria pelle queste conseguenze. Che cosa intende fare, sul tema, la Regione Piemonte? Al momento, mi pare che si stia muovendo piuttosto in direzione contraria all’esigenza di potenziare la capacità di risposta della nostra Sanità, vedi i dubbi sul futuro dei Servizi Psichiatrici al Mauriziano di Torino. Il report dell’ateneo statunitense fa emergere dati in preoccupante continuità con quanto già appurato dall’Ospedale San Raffaele di Milano lo scorso agosto: il 56% delle persone guarite dal Covid-19 ha manifestato disturbi quali disturbo post traumatico da stress, depressione o sintomatologia ossessivo-compulsiva, proporzionalmente alla gravità dell’infiammazione durante la malattia. Il nostro personale medico e sanitario ha a sua volta bisogno di essere tutelato, dopo mesi di sforzo senza precedenti, dal punto di vista psicologico. Di fronte a tutto questo, come intende rispondere la Regione Piemonte? Non si è ancora vista alcuna risposta. Tornerò a sollecitare la Giunta in Consiglio Regionale e presenterò al più presto un’interpellanza sul tema.

Le ATP Finals diventino volano di sviluppo per Torino e siano il segnale che qui si può investire con successo

Ospitare questo grande evento è di per sé un bel risultato, ma perché il successo sia completo occorre che il Comitato lavori per “agganciare” all’evento sportivo appuntamenti e congressi: il mondo torni a guardare alla nostra città come a un punto di riferimento e a un contesto nel quale creare sviluppo e lavoro.

Ospitare le ATP Finals è, lo ribadisco, un grande risultato per Torino. Mi auguro, a questo punto, che il Comitato, lungi dal trasformarsi nell’ennesimo salotto buono del quale non sentiamo il bisogno, possa annoverare al proprio interno le migliori intelligenze cittadine e lavori affinché le ATP Finals diventino “l’amo” per “agganciare” tanti altri eventi e congressi internazionali: tecnologia e medicina, intelligenza artificiale e manifattura, innovazione e farmaceutica. Facciamo passare il messaggio che il nostro è un territorio nel quale è possibile investire con successo, creando sviluppo e lavoro. Abbiamo di fronte a noi cinque anni sotto i riflettori: lavoriamo per portare a Torino altri appuntamenti, da calendarizzare subito prima o subito dopo l’evento tennistico, per trasformare la città in un punto di riferimento e un polo di attrazione.Trasformiamo il risultato – ottimo, ma di per sé non decisivo – di essere diventati la sede delle ATP Finals per fare in modo che il mondo torni a guardare a Torino come punto di riferimento. Se sapremo fare questo avremo ottenuto una vittoria totale. 

Niente Nonni Vigile? Chiediamo una mano ai percettori del RdC

Poco fa in Consiglio la mia proposta alla Giunta (secondo la quale ripristinare i Nonni Vigile è tecnicamente difficile): per garantire la sicurezza dei bimbi che entrano ed escono da scuola possiamo fare affidamento sui tantissimi torinesi che percepiscono il pieno reddito di cittadinanza. Sarebbe una misura utile e una giusta forma di restituzione. Sul tema specifico della Scuola Lessona: la “zona car-free” serve al più presto, a prescindere dall’emergenza pandemica.

Se ripristinare i Nonni Vigile proprio non si può (certe volte, tuttavia, volere è potere…), la soluzione potrebbe essere chiedere una mano ai tanti torinesi che percepiscono la piena cifra del Reddito di Cittadinanza: questa la mia proposta alla Giunta per assicurare, per esempio, l’ingresso e l’uscita da scuola in piena sicurezza per i bambini torinesi. Ho dato questo suggerimento alla Giunta poco fa, discutendo in Consiglio la mia interpellanza sull’urgenza di intervenire per rendere “car-free” il tratto di corso Regio Parco di fronte alla Scuola Lessona nelle fasce orarie di entrata e di uscita degli studenti.

La Giunta afferma che non vi siano le condizioni normative, al momento, per reintrodurre la figura del Nonno Vigile: abbiamo tuttavia, a Torino e provincia, quasi 40mila beneficiari di Reddito di Cittadinanza, molti dei quali residenti nel capoluogo. Perché non affidare a loro il compito? Questo dato colloca la nostra città ai piani alti di questa classifica a livello nazionale. I 37.367 percettori rappresentano un incremento del 17,62% rispetto al dato del 2019. 

Spero davvero che l’Amministrazione voglia accogliere la mia proposta. Resto convinto che, a fronte delle cifre non irrilevanti di un Reddito di Cittadinanza pienamente percepito e, in molto casi, integrato con altre forme di sostengo, forme e misure di restituzione da parte del cittadino beneficiato ci possano e ci debbano essere. I Nonni Vigile hanno dato in passato una grande mano, dimostrandosi utilissimi.

Quanto al tema specifico dell’interpellanza, continuo a pensare che un intervento per limitare il traffico di fronte alla Scuola Lessona nelle fasce orarie di entrata e di uscita dall’istituto sia necessario, non solo per questi mesi di emergenza con gli ingressi scaglionati, ma per il futuro. Un anno fa la Giunta affermava di voler effettuare, in questo senso, una sperimentazione: quando si farà? Introdurre un divieto di accesso e transito (“zona car-free”) su corso Regio Parco tra corso Verona e corso Palermo tra le ore 8.00 e le ore 9.00 e tra le ore 16.00 e le ore 17.00 garantirebbe maggiore sicurezza per gli alunni.

Libero Scambio, la campagna elettorale è iniziata

Siamo di nuovo alle prese con una politica che vive di slogan. Da sempre mi batto contro le storture del suk: abusivismo, microcriminalità, degrado. Una gestione diretta da parte della Città è l’unica modalità in grado di assicurare un minimo di funzionamento. Pensiamo davvero che il Libero Scambio sia una risposta alla povertà? Benissimo, allora si abbia il coraggio di pensare a una modalità a rotazione su diverse zone della città. La Circoscrizione 7 ha già dato.

A fronte di una politica che, quando si parla di Libero Scambio, va sempre troppo poco nel merito e troppo si affida, di contro, agli slogan, proviamo a porre qualche punto fermo.

Primo: la Circoscrizione 7 ha, come si suol dire, già dato. Tra Canale Molassi e via Carcano, il suk negli ultimi anni ha sempre gravitato sulle stesse zone della città. Chiedere ai residenti di Borgo Dora e Vanchiglietta che cosa questo abbia significato il suk in tutti questi anni in termini di degrado, disagi, microcriminalità, caos, furti negli appartamenti, crollo del valore degli stessi.

Secondo: da rivedere di sana pianta sono la gestione, le regole di ingaggio, il numero di persone ammesse (e relativi controlli). I molti sequestri da parte dei nostri Vigili confermano i dubbi sulla provenienza della merce.Da sempre chiediamo che sia la Città di Torino a gestire direttamente il Libero Scambio, senza passare da soggetti terzi, così come chiediamo controlli sugli ingressi e la necessità, da parte degli espositori, di certificare il proprio Isee. 
Se davvero pensiamo, come peraltro sostenuto anche dall’Arcivescovo Monsignor Cesare Nosiglia, che il Barattolo sia una misura di sostegno a chi è in difficoltà economica, allora dobbiamo anche avere il coraggio di pensare a una formula a rotazione su base semestrale o annuale, che coinvolga tutte le zone di Torino, con relativa road map. Tutto il resto è solo sterile polemica, da una parte e dall’altra.

INTERPELLANZA – Scuole ‘car free’ a parole, ma ‘car full’ nei fatti: l’esempio della Scuola Lessona in corso Regio Parco

PREMESSO CHE

  • l’Istituto Comprensivo Regio Parco, costituito nell’anno scolastico 2009/2010, si trova nel quartiere Borgo Rossini, nel territorio della Circoscrizione 7, e comprende sette scuole dei tre ordini di grado d’istruzione: Infanzia “Ciriè”, Infanzia “Maria Teresa”, Primaria “Lessona”, Primaria “De Amicis”, Primaria “Fiocchetto”, Secondaria di Primo Grado “Giacosa” e Secondaria di Primo Grado “Verga”;
  • la Scuola Primaria Michele Lessona si trova in corso Regio Parco 19, quartiere Borgo Rossini;
  • l’Istituto è ospitato in un edificio costruito nel 1923, nel quale sono collocate anche le sedi della Direzione Scolastica e della Direzione Amministrativa;
  • il plesso è dotato di spazio mensa, palestra, biblioteca degli alunni; biblioteca magistrale, laboratorio di Scienze, laboratorio di Matematica, laboratorio di Informatica, laboratorio di Lingua Inglese, laboratorio di Pittura, laboratorio di Musica, sala riunioni per gli insegnanti e per le assemblee dei genitori;

RILEVATO CHE

  • Borgo Rossini ha talune specifiche peculiarità: è sede di frequente transito per tutti i veicoli provenienti dalla porzione settentrionale della città e diretti in centro, ospita molte realtà produttive, artigianali e commerciali di notevole prestigio e valore, risulta essere l’ultimo avamposto escluso dalla zona blu a pagamento nei pressi del centro città e del Campus universitario Luigi Einaudi;
  • ogni giorno il Borgo accoglie un’autentica invasione di veicoli che utilizzano corso Regio Parco (costituito da una sola corsia per senso di marcia) come arteria di transito prediletta;
  • questa situazione conosce una particolare accentuazione in corrispondenza degli orari di ingresso e di uscita della Scuola Primaria Michele Lessona: ne deriva una tanto abbondante quanto, per certi versi, inevitabile “malasosta” con conseguente limitazione alla libertà di movimento dei pedoni e, fattore non secondario, un traffico veicolare che provoca un tasso molto elevato di inquinamento ambientale e acustico;
  • in orario di entrata e uscita scuola, e con una prosecuzione che non si esaurisce rapidamente, in corso Regio Parco direzione sud si forma un incolonnamento di veicoli, fermi a motore acceso, in attesa di superare l’intersezione con corso Palermo: il notevole traffico e i tempi semaforici molto ristretti (intersezione corso Regio Parco/corso Palermo) non consentono un flusso tale da liberare rapidamente corso Regio Parco;
  • il tema era già stato proposto dallo scrivente, in termini non dissimili, con un’interpellanza presentata il 23 ottobre 2019 (mecc. 2019 04534) con cui si domandava, tra l’altro, se “l’Amministrazione intenda considerare la proposta di istituzione di una zona di divieto di accesso e transito in corso Regio Parco, nel tratto tra corso Verona e corso Palermo, limitatamente alle fasce orarie di ingresso e uscita della Scuola Primaria Lessona (h 8/9 e h 16/17); se, nelle more della realizzazione dell’intervento suggerito al punto precedente, si desideri introdurre la preziosa figura del nonno vigile; se si intendano effettuare le adeguate osservazioni e valutazioni tecniche in merito ai tempi semaforici dell’intersezione corso Regio Parco/corso Palermo per arrivare ad ampliare la fase di luce verde per corso Regio Parco direzione sud; se, in alternativa o a supporto della proposta enunciata al punto precedente, si intenda implementare la segnaletica verticale per dissuadere dall’utilizzo di corso Regio Parco, indicando percorsi alternativi (via Padova, corso Brescia, corso Novara) per chi proviene dalla zona nord e intende raggiungere il centro cittadino.”,
  • si riporta uno stralcio della risposta fornita in Aula dall’Assessore: “ad oggi non risulta avanzata agli uffici preposti specifica richiesta di limitazione del transito nel tratto di corso Regio Parco compreso tra corso Verona e corso Palermo per il quale si esprimono riserve in relazione alla presenza di attività terziarie diverse ed in funzione dell’attuale viabilità locale circostante organizzata prevalentemente in sensi unici di marcia. Verrà comunque valutata la possibilità di effettuare una sperimentazione durante le fasce orarie di ingresso e uscita degli alunni della scuola Primaria Lessona. p.to 4) “Il servizio del Nonno Vigile è stato attivo fino all’anno scolastico 2013/14. Il motivo prevalente per cui non è più stato possibile mantenerlo attivo è che l’Associazione che forniva un servizio analogo a Bologna (Auser), era stata multata in quanto i buoni pasto che venivano erogati ai nonni quale benefit per il loro impegno, a Bologna come a Torino, secondo l’interpretazione degli estensori della multa, prefiguravano la creazione di un rapporto di lavoro. Alcuni approfondimenti fatti all’epoca hanno confermato questa interpretazione e non è stato possibile, nonostante vari tentativi, organizzare il servizio in altro modo. In relazione alla segnalazione si informa che il semaforo posto sull’intersezione Regio Parco / Palermo / lungo Dora Firenze fa parte del sistema Sistema 5T per la gestione centralizzata del traffico pubblico e privato presente ormai su circa 300 dei 650 incroci cittadini dotati di impianto semaforico. Il sistema, basandosi sulle rilevazioni effettuate dai sensori presenti sull’asfalto gestisce dinamicamente i tempi di tutti gli impianti semaforici presenti sull’asse del corso Palermo; la gestione dinamica dei tempi è volta alla minimizzazione degli accodamenti ed alla fluidificazione del traffico veicolare pubblico e privato. È stato chiesto alla società 5T s.r.l., che gestisce gli impianti centralizzati per la città di Torino di effettuare una verifica delle tempistiche del ciclo semaforico dell’intersezione Regio Parco/Palermo/Lungo Dora Firenze al fine di ottimizzare la scansione dei flussi veicolari, che presentano criticità anche sull’asse del lungo dora, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attestamento in prossimità della scuola elementare di corso Regio Parco. Nei principali punti di accesso alla città e lungo le direttrici di traffico con flussi veicolari più intensi, sono presenti postazioni di segnaletica di indicazione che, seguendo percorsi indirizzati secondo la gerarchia viaria delle infrastrutture stradali, conduce ai principali punti di interesse ai fini viabili della Città compreso il centro. Verrà comunque valutato dove poter posizionare segnaletica verticale per deviare i flussi a monte. Ad oggi, la scelta di percorrere il corso Regio Parco per raggiungere il centro cittadino, risulta penalizzante per i motivi addotti ai punti precedenti in particolare nelle ore di maggior flusso veicolare ed in corrispondenza degli ingressi uscita degli utenti dei plessi scolastici e pertanto non pare necessario implementare ulteriormente la segnaletica stradale presente.”;

EVIDENZIATO CHE

  • con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della Mozione n. 32, in data 22 luglio 2019, si impegnava la Sindaca e la Giunta a: “1) verificare, in collaborazione con le Circoscrizioni, se vi siano sul territorio torinese, scuole d’infanzia, primarie, secondarie di primo grado o asili nido in cui non sia ancora prevista la chiusura al traffico veicolare delle strade antistanti in orario di ingresso e uscita dei bambini. E a realizzare, quindi, in tutti i casi in cui sia possibile, chiusure temporanee delle strade per mettere in sicurezza gli allievi durante l’ingresso e l’uscita dalle scuole; 2) indicare nel territorio cittadino alcune scuole in cui si possano realizzare in via sperimentale, modifiche strutturali che restringano la carreggiata eliminando la possibilità di sosta in doppia fila, ampliando al contempo lo spazio destinato ai pedoni o al posteggio di biciclette e a realizzare di conseguenza le modifiche; 3) valutare se in alcuni casi sia possibile definire zone pedonali nelle strade su cui insiste l’ingresso della scuola e in strade adiacenti l’edificio scolastico ed eventualmente realizzare tali interventi; 4) promuovere e sostenere iniziative in collaborazione con le scuole finalizzate a incentivare l’utilizzo di modalità di trasporto sostenibili nel tratto casa-scuola e a realizzare progetti volti a sensibilizzare studenti e famiglie sul tema.”;
  • sulla scorta di tale provvedimento, l’Assessorato a Trasporti e Mobilità ha domandato alle Circoscrizioni di individuare i plessi scolastici presenti nei rispettivi territori che necessitassero di interventi “car free”, avviando la sperimentazione con l’inizio del corrente anno scolastico;
  • per quanto riguarda la Scuola Lessona ancora nulla è stato fatto, pur permanendo quotidianamente situazioni di traffico congestionato proprio in orario di entrata/uscita degli alunni e di conseguente inquinamento ambientale;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se e quando l’Amministrazione intenda considerare la proposta di istituzione di una zona di divieto di accesso e transito in corso Regio Parco (zona “car free”), nel tratto tra corso Verona e corso Palermo, limitatamente alle fasce orarie di ingresso e uscita della Scuola Primaria Lessona (h 8/9 e h 16/17);
  2. a che punto sia l’intenzione enunciata un anno fa dall’Assessore in risposta alla precedente interpellanza sopra citata: “Verrà comunque valutata la possibilità di effettuare una sperimentazione durante le fasce orarie di ingresso e uscita degli alunni della scuola Primaria Lessona.”;
  3. se, in questo anno, siano stati svolti nuovi approfondimenti e confronti con altre realtà al fine di individuare una modalità “regolare” per rispristinare il prezioso ruolo del “nonno vigile”.

Silvio Magliano