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Stop all’Esselunga in corso Bramante: davvero pensavamo che avesse senso collocare due ipermercati nello stesso isolato?

Il Consiglio di Stato blocca l’apertura dell’ipermercato: una buona notizia per il tessuto commerciale del quartiere, una pessima notizia per le casse del Comune, un nuovo grattacapo per l’Amministrazione. 

Niente Esselunga in corso Bramante: l’ipermercato non si farà. Non è stata la politica cittadina, ma il Consiglio di Stato a bloccare l’apertura del punto vendita, i cui lavori erano già a buon punto. Su questa apertura i miei dubbi sono sempre stati molti, espressi in Sala Rossa con diverse interpellanze. In particolare, chiedevo alla Giunta se il tessuto commerciale del quartiere potesse assorbire un nuovo “colosso” della vendita e se fossero del tutto scongiurati i rischi sanitari e ambientali. Si aprono tuttavia nuove e gravi preoccupazioni: quelle relative al bilancio e all’ipotesi che la Città debba restituire i 10 milioni di euro incassati nel 2017 da Esselunga come contributo per la valorizzazione di quell’area. Davvero pensavamo che collocare due ipermercati nello stesso isolato avesse senso, da qualsiasi punto di vista? Ora urge mettere una toppa (possibilmente coinvolgendo tutti gli attori del territorio) o le casse comunali, già in grave affanno dopo un anno di pandemia, dovranno restituire i dieci milioni.

Telecamere di sicurezza su Lungo Dora Napoli: buona notizia

Anni di degrado, spaccio, sporcizia, abusivismo dal ponte Carpanini a via Cigna: la Sindaca, rispondendo alla mia interpellanza sul tema, promette l’installazione di sistemi di videosorveglianza. Notizia positiva, ora si mantenga la parola data. Da parte della Municipale, 6 interventi mirati e 27 esercizi commerciali controllati (con 36 sanzioni amministrative e 3 notizie di reato) nel 2020: non è bastato, però, per contenere i problemi della zona.

Dopo anni di disastri, una notizia positiva appresa, poco fa, discutendo la mia più recente interpellanza sulle criticità di Lungo Dora Napoli: esprimo la mia soddisfazione per la promessa, da parte della Sindaca Appendino, di installare in zona telecamere di sicurezza. Ora l’Amministrazione mantenga in tempi brevi la parola data. Che questa tecnologia sia un elemento fondamentale per la sicurezza cittadina è un fatto del quale sono profondamente convinto. La videosorveglianza in zona potrà costituire un decisivo fattore di deterrenza. Da anni, in questa porzione di territorio residenti e commercianti devono fare i conti con microcriminalità, degrado, sporcizia e abusivismo. Ci sono imprenditori (a loro il mio più sincero grazie) che, in zona, continuano a investire, dimostrando di non aver smesso di credere nel quartiere. Dovere della Città è, perlomeno, garantire loro le condizioni minime – di sicurezza e di vivibilità – per condurre la loro attività. 

NUMERI

Nel corso del 2020, la Polizia Municipale ha effettuato in zona 6 interventi mirati e ha controllato 27 esercizi commerciali (con 36 sanzioni amministrative e 3 notizie di reato): numeri importanti, che non sono stati sufficienti – tuttavia – per arginare le tante criticità. Recentemente è diventato più grave il problema dell’abusivismo, che da Canale Molassi si riversa sulle sponde del torrente, creando una sorta di mini-suk improvvisato.

Su Tundo l’Amministrazione fa scena muta

Dopo la pesante denuncia dei Sindacati sulla stampa cittadina (“stipendi in ritardo di due mesi”) e la decisione della sigla Faisa-Cisal di scioperare il 22 febbraio, la Giunta decide di non rispondere in Aula alla mia richiesta di comunicazioni urgenti. La situazione è grave: il servizio è assimilabile a un servizio pubblico, il diritto allo studio dei ragazzi è messo a repentaglio. Spetta alla Giunta trovare una soluzione.

Tundo: gli stipendi sono in ritardo di due mesi, una giornata di sciopero è stata indetta dalla sigla Faisa-Cisal per lunedì prossimo, il 22 febbraio. Sul tema, ho chiesto le comunicazioni urgenti in Sala Rossa: mi sono state negate. Il servizio di trasporto per persone con disabilità è a tutti gli effetti assimilabile a un servizio pubblico: l’Amministrazione proverà almeno a fare qualcosa per garantire l’operatività? Come? Il momento più consono per raccontarcelo sarebbe stato oggi, in Aula. E’ chiaro a tutti che Tundo non è più in grado di garantire alcuna affidabilità nei confronti dei dipendenti, degli utenti e della stessa Città. La mia più totale solidarietà va ai dipendenti e agli ex dipendenti ancora in attesa di ricevere il dovuto (stipendi e TFR), alle famiglie penalizzate dai disservizi, ai ragazzi che vedono continuamente attaccato il proprio diritto allo studio.

Tundo, stipendi in ritardo, sciopero inevitabile

Agitazione annunciata per il 22 febbraio.

Inevitabile lo sciopero (annunciato da Faisa-Cisal per il 22 febbraio): è chiaro a tutti che questa azienda non solo non garantisce alcuna affidabilità nei confronti dei dipendenti (né degli utenti, né della stessa Città di Torino), ma che anzi ormai considera il disservizio, il ritardo, il mancato rispetto degli impegni presi quasi come una sorta di nuova e acquisita “normalità” operativa. Massima solidarietà ai dipendenti che aspettano di vedere i propri stipendi, agli ex dipendenti che aspettano ancora di ricevere i TFR, alle famiglie che devono vedersela con le corse saltate, ai ragazzi che vedono messo a repentaglio il proprio diritto allo studio.

INTERPELLANZA – Maggiore attenzione dell’Amministrazione per il personale tecnico e per le giuste progressioni di carriera

PREMESSO CHE

– con un accordo sindacale dell’anno 2009 si conveniva di attivare entro il mese di giugno (per concluderle entro la primavera dell’anno 2010) tre procedure concorsuali per le categorie B, C e D con riserva di posti al 50% (rispettivamente per 10, 20 e 20 unità), con l’intesa, espletate le procedure, di estenderle constatata la situazione dell’organico;

– con la Determinazione n. 1205 del 16 luglio 2009 del Direttore del Servizio Centrale Risorse Umane, in applicazione dell’Accordo sindacale del 9 luglio 2009, veniva indetta una procedura di progressione verticale per 10 posti nel profilo specifico di Responsabile Tecnico (profilo di riferimento direttivo) cat. D1. Erano indette analoghe progressioni anche per le categorie C1 e B1;

– con l’accordo sindacale del 29 settembre 2010 si richiamava la necessità di non dare atto alla prevista preselezione poiché il numero dei partecipanti era di circa 200 e si stabiliva che la selezione si sarebbe svolta tra i mesi di novembre e dicembre 2010, per poi procedere alle assunzioni;

– nella graduatoria finale risultavano idonei 128 lavoratori su 205 partecipanti: inseriti utilmente in graduatoria, come da bando, 101 lavoratori, ne venivano effettivamente assunti (in due date distinte) solo 40 + 5;

– parallelamente, la selezione relativa alla progressione verticale per i profili amministrativi, svolta nel mese di luglio, vedeva assumere tutti i 100 lavoratori inseriti utilmente in graduatoria;

– in data 29 dicembre 2010 i lavoratori richiedevano l’estensione della graduatoria a tutti i 128 classificati idonei, avendo un punteggio superiore a 36 (come richiesto dal bando);

– con una richiesta sindacale del 23 marzo 2011, che faceva propria la precedente istanza dei lavoratori, si ribadiva la richiesta di estendere la graduatoria a tutti i 128 classificati come idonei;

– l’Assessore al Personale rimandava agli uffici dell’Avvocatura comunale l’istanza del possibile allargamento delle graduatorie;

– nel giugno 2011 i lavoratori rinnovavano, questa volta alla nuova Amministrazione, la richiesta di estensione della graduatoria a tutti i 128 classificati idonei;

– il Direttore Generale, in attuazione dell’accordo sindacale del 23 settembre 2011, si impegnava a proporre alla nuova Amministrazione, entro l’anno corrente, 20 progressioni verticali;

– il 25 febbraio 2013 una nuova richiesta sindacale, che faceva propria l’istanza dei lavoratori, chiedeva di estendere la graduatoria a tutti i 128 classificati;

– la richiesta di allargamento della graduatoria dei lavoratori fu rivolta nel 2013 al Difensore Civico della Provincia di Torino e al Difensore Civico della Regione Piemonte;

– in data 10 giugno 2013 l’Amministrazione affermava il diniego all’allargamento della graduatoria per l’impossibilità di modificare retroattivamente i bandi, specificando che in tema di scorrimento delle graduatorie approvate si sarebbe richiesto un parere alla Funzione Pubblica (veniva citato un parere del Ministero dell’Interno che interpretava negativamente l’ulteriore scorrimento);

– con successivi provvedimenti normativi veniva estesa la validità delle graduatorie approvate, compresa quella delle progressioni verticali, dall’anno 2013 all’anno 2019;

CONSIDERATO CHE

– il concorso bandito nel novembre 2019 per 10 posti da Responsabile Tecnico cat. D, rivolto a Ingegneri e Architetti, con una riserva di posti al 50% per i dipendenti comunali, ne ha però escluso una buona parte avendo richiesto obbligatoriamente l’appartenenza ad una specifica classe di laurea e l’abilitazione professionale (titolo che peraltro parrebbe posseduto da una minoranza degli attuali funzionari in PO e Dirigenti);

– gli esiti di tale selezione, pubblicati nel dicembre 2020, sono stati i seguenti: solo 9 candidati hanno ottenuto la sufficienza alla prova scritta, alla prova orale sono stati giudicati tutti idonei ma 2 hanno rinunciato al posto con il risultato che sono stati assunti 7 Responsabili Tecnici di cui 4 interni;

– i lavoratori temono che il concorso bandito nel novembre 2019 per 4 posti da Responsabile Tecnico cat. D, specializzazione in verde pubblico, rivolto ad Agronomi e Forestali e laureati in Scienze Naturali, con una riserva di posti al 50%, non richiedendo l’abilitazione professionale, al contrario della selezione per Ingegneri ed Architetti, attualmente sospeso per l’emergenza pandemica, possa conoscere la medesima sorte, in termini di risultato, dei colleghi tecnici che hanno già affrontato la prova e che si possa formare una graduatoria troppo ristretta o che gli idonei interni risulteranno in numero esiguo;

– la cosiddetta norma “Quota 100”, che consente il pensionamento anticipato rispetto alla cosiddetta Legge “Fornero”, ha portato e porterà, nel corso del 2021, ultimo anno di validità di tale agevolazione, il pensionamento di un grande numero di dipendenti comunali, la maggior parte collocati nelle categorie economiche più alte, determinando così forti risparmi per l’Amministrazione ma, allo stesso tempo, numerose carenze di organico;

– l’approvazione del piano europeo denominato “NEXT GENERATION EU” porterà ingenti risorse a favore delle Amministrazioni Pubbliche; comporterà, altresì, l’elaborazione e la realizzazione di un numero ingente di progetti che solo un comparto tecnico adeguatamente dimensionato in termini numerici, di ruoli e categoria, potrà realizzare garantendo all’Amministrazione la possibilità di utilizzare i fondi a vantaggio dei cittadini e del tessuto urbano;

– con una mozione di accompagnamento al DUP 2020-2022 il Consiglio Comunale aveva approvato di effettuare nel corso del 2020, ai sensi della legge Madia, una selezione per le progressioni verticali per il Comparto Tecnico;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

1. se la selezione bandita nel novembre 2019 per 4 posti da Responsabile Tecnico cat. D, specializzazione in verde pubblico, rivolta ad Agronomi e Forestali e laureati in Scienze Naturali, attualmente sospesa per l’emergenza Covid-19, prevederà la formazione di una graduatoria di idonei e se si possa già prevedere un futuro scorrimento con relative assunzioni;

2. se l’Amministrazione, per ovviare alle carenze di organico attuali e di prossimo futuro (a causa delle collocazioni in quiescenza), preveda di organizzare un bando per la progressione verticale interna per Responsabile Tecnico (cat. D) e Istruttore Tecnico (cat. C) che tenga conto, con un adeguato punteggio da assegnare, dell’anzianità complessiva maturata all’interno dell’Ente, dei titoli posseduti ed eventualmente conseguiti anche successivamente all’ingresso nell’Ente e che possa valutare i candidati non solo in funzione delle loro conoscenze giuridiche ma anche i base agli specifici requisiti di competenza tecnica.

Silvio Magliano