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La richiesta dei Moderati: utilizzare il personale ostetrico per vaccinare contro il Covid-19

In questa fase sarebbe fondamentale il contributo di questa categoria professionale, che però non è al momento coinvolta nella campagna vaccinale. Già presentata un’interrogazione a risposta urgente in Consiglio Regionale per chiederne l’impiego, come già avviene in Liguria, Puglia e Veneto. A più riprese la Giunta ha lamentato carenza di personale.

Il personale ostetrico sia impegnato anche in Piemonte nella campagna vaccinale anti Covid-19: questa la richiesta dei Moderati a Palazzo Lascaris. Già presentata in Consiglio, a riguardo, un’interrogazione a risposta urgente. La terza ondata pandemica sta entrando nella sua fase più drammatica e mai come in questo momento urge accelerare la campagna vaccinale. Più volte questa Giunta ha lamentato carenza di personale: non vediamo perché non avvalersi di una categoria che possiede tutta la necessaria professionalità per questo tipo di funzione.

In Regioni come la Liguria, la Puglia e il Veneto il personale ostetrico è già attualmente impegnato nella campagna vaccinale. Anche il Piemonte può e deve seguire la stessa strada. La professione ostetrica non è al momento compresa tra le figure sanitarie coinvolte nell’esecuzione dei vaccini e la stessa Federazione Nazionale Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO) ha ripetutamente richiesto un coinvolgimento del personale ostetrico: il Piemonte risponda presente.

Onorevole Giacomo Portas – Leader dei Moderati.  
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
Carlotta Salerno – Coordinatrice Provinciale dei Moderati.

Torino Zona Rossa: si sospenda immediatamente la Zona Blu

Chiediamo inoltre che la sospensione scatti in automatico nel caso in cui la Zona Rossa si attivi nuovamente in futuro.

Siamo in Zona Rossa: chiedo pertanto che si sospenda immediatamente la validità della Zona Blu del posteggio a pagamento. Chiedo inoltre che il Comune disponga che la gratuità del posteggio su strada su tutto il territorio cittadino si applichi automaticamente nel caso in cui la Zona Rossa scatti nuovamente in futuro, cosa che non ci auguriamo assolutamente. Le condizioni oggettive che hanno portato alla giusta decisione di sospendere, come da me richiesto, la sosta a pagamento nei mesi passati si stanno, purtroppo, verificando di nuovo. Vogliamo evitare che i mezzi pubblici tornino a essere affollati oltre un livello gestibile. Le tante richieste che, in questo senso, ci stanno arrivando da parte di cittadini ci fanno pensare che questo pensiero sia condiviso da molti: la Giunta Appendino prenda atto e agisca di conseguenza.

Corso Marconi sia sicuro e accessibile: a quando la “piazza” di fronte alla Scuola Manzoni?

Questo nuovo spazio pedonale è stato a più riprese promesso dall’Amministrazione insieme alla pedonalizzazione dei due controviali tra corso Massimo d’Azeglio e via Madama Cristina. Domani in Consiglio Comunale la mia interpellanza sul tema: chiederò inoltre novità sulla mappatura delle barriere architettoniche e quali siano i progetti della Giunta per tutta la zona.
Alunni e genitori dell’Istituto Comprensivo Manzoni la chiedono a gran voce insieme agli insegnanti; la stessa progettualità del Torino Mobility Lab la prevedeva: quando vedremo la pedonalizzazione dei due controviali di corso Marconi? Quando sarà inaugurata la “piazza”, cioè l’area pedonalizzata di fronte alla scuola Manzoni, a disposizione della cittadinanza? Gli insegnanti chiedono inoltre di poter usufruire di un tratto di controviale per fini ludici e didattici. 
Ma l’Amministrazione – che di questo progetto è sempre stata promotrice, così come della sperimentazione Scuola Car-Free – non ha ancora provveduto a mettere in sicurezza l’area. La Scuola Manzoni non è ancora stata messa nelle condizioni, dunque, di poter utilizzare lo spazio antistante per i propri alunni. 
Si discute domani in Consiglio Comunale la mia interpellanza per sapere se siano di prossima realizzazione la “piazza” e lo spazio pedonale tra corso Massimo d’Azeglio e via Madama Cristina. Chiederò inoltre se sia stata portata a compimento l’opera di mappatura delle barriere architettoniche in zona. Infine, dal momento che la realizzazione del progetto artistico previsto per la carreggiata centrale del corso ha recentemente ricevuto parere contrario dalla Soprintendenza, chiederò se quest’ultima sia stata coinvolta e interpellata dall’Amministrazione già in una fase antecedente all’avvio della realizzazione e ancora, in generale, quale sia il futuro di un’area che ha visto, recentemente, progetti di realizzazione di un parcheggio sotterraneo, pedonalizzazioni temporanee, nuove piste ciclabili e altri progetti ancora.

INTERPELLANZA – Un’Amministrazione con tante pecche, ma senza dubbio coerente: da sempre poco attenta sia alle periferie sia ai quartieri centrali. È il caso di borgo San Secondo

PREMESSO CHE

– con precedenti atti (tra cui vale la pena di ricordare l’interpellanza presentata il 15 aprile 2019, mecc. 2019 01409) lo scrivente ha inteso sollecitare l’attenzione dell’Amministrazione circa la situazione di intenso degrado di Borgo San Secondo, zona adiacente alla stazione ferroviaria Porta Nuova, e i conseguenti molteplici disagi conosciuti e patiti dai cittadini residenti o a qualsiasi altro titolo frequentanti l’asse di via Sacchi ed il quadrilatero compreso e delimitato dalla stessa via e dai corsi Stati Uniti, Re Umberto e Vittorio Emanuele II;

RILEVATO CHE

– numerosa è la presenza di persone senza fissa dimora che stazionano abitualmente nel porticato di via Sacchi ed in quello di corso Vittorio Emanuele II;

– con specifico riferimento al quadrante delimitato da via Sacchi e dai corsi Stati Uniti, Re Umberto e Vittorio Emanuele II vengono segnalati notevoli problemi di decoro, sicurezza e sporcizia derivanti da un uso non corretto dei cassonetti, dall’incivile abitudine di taluni di gettare a terra vari generi di rifiuti e di utilizzare spazi pubblici come gabinetti;

– questo il tenore di un paio tra le molte segnalazioni giunte allo scrivente: ..il degrado della via Camerana e aree limitrofe e quanto comunque sia difficile scattare foto in presenza di capannelli di persone atte a consumare alcolici sui marmi del locale (ex sexyshop) ormai chiuso da anni. Inoltre, segnalo in via San Secondo 3 fronte supermercato Crai l’inserimento delle strisce blu – in luogo dei bidoni dell’immondizia – che sicuramente rendono migliore la “visione” della via ma, purtroppo, hanno peggiorato di molto la viabilità e il traffico, spesso bloccato dai bus durante il carico e scarico dei camion merci. Il proprietario del Crai, anche su sollecitazione dei residenti, ha diverse volte chiamato la Polizia Municipale senza ricevere né interventi né risposte.” e poi “in via Camerana nonostante alcuni risultati dopo i tuoi interventi a seguito dei diversi sopralluoghi il degrado continua. Sembra che questa Amministrazione continui a non avere a cuore questa zona quasi centrale e al conseguente degrado. Il perimetro via Camerana, via Magenta, corso Vittorio Emanuele II, via Massena e via Sacchi sembra abbandonato a sé stesso. Per fortuna è stato (parzialmente!) risolto il problema immondizia. Ti chiederei per cortesia far verificare se i locali di
via Camerana – che vende cibo etnico – (quasi angolo via Magenta) civico 6 o 8 e il ‘minimarket’ corso Vittorio Emanuele II angolo via Camerana, sono in regola visto che spesso davanti ad entrambi stazionano gruppetti di persone, spesso senza mascherina e ubriache, talvolta anche fuori dagli orari regolamentari stabiliti dalle vigenti normative. Senza contare lo spaccio e le siringhe e la conseguente mancanza di pulizia.”;

CONSIDERATO CHE

– appare ineludibile e improcrastinabile l’individuazione di soluzioni capaci di per fare cessare le fonti di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana in Borgo San Secondo;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se, dal punto di vista della sicurezza urbana, il Corpo di Polizia Municipale svolga frequenti servizi di monitoraggio circa la presenza di mendicanti e senza fissa dimora nell’area oggetto del presente atto (e in particolare nel porticato di via Sacchi e corso Vittorio Emanuele II), soliti stazionare realizzando giacigli e spesso utilizzando gli spazi aperti come latrine;
  2. se l’Amministrazione abbia consapevolezza della situazione di intenso degrado regnante nell’area in oggetto e quali siano le iniziative promosse per limitarlo e contenerlo;
  3. se l’Amministrazione abbia consapevolezza circa i comportamenti non conformi ai DPCM in vigore e alla disciplina emergenziale in tema di contrasto alla diffusione epidemiologica e quanti siano stati gli interventi (e le sanzioni comminate) presso gli esercizi e le attività presenti nella zona in oggetto e a contrasto degli assembramenti;
  4. quanti e di quali tipologie siano i passaggi di AMIAT nell’area in oggetto e se risultino sufficienti a garantire un buon livello di pulizia e igiene;

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Auspicando il sostegno dell’Amministrazione anche per il 2021 alle associazioni culturali e di terzo settore concessionarie di bene di proprietà del Comune

PREMESSO CHE

– con un’interpellanza presentata il 14 settembre 2020 (mecc. 2020 01931) lo scrivente poneva all’attenzione dell’Amministrazione il tema e la situazione degli Enti e della Associazioni senza fine di lucro che operano presso strutture, immobili, spazi di proprietà comunale in virtù di contratti di concessione e che, a causa dell’emergenza da COVID-19, si trovavano e tuttora si trovano nell’impossibilità di svolgere le consuete attività didattiche, culturali e di intrattenimento; – veniva evidenziato che per le realtà di questo tipo, l’attività sociale è anche la principale e talvolta l’unica fonte sostentamento economico, che solo in un numero limitato di casi queste realtà hanno ripreso a pieno regime l’attività e che l’interruzione (o il rallentamento) dell’attività non corrisponde a un proporzionale calo delle spese, dal momento che utenze, canoni, tributi, assicurazioni e altre uscite continuano a doversi versare puntualmente; – si rilevava che il Decreto “Cura Italia” e l’articolo 216 del Decreto “Rilancio”, così come modificato dalla Legge di conversione, prevedevano la possibilità per i Concessionari delle sole A.S.D. di richiedere la revisione dei rapporti concessori “mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico-finanziario originariamente pattuite, anche attraverso la proroga della durata del rapporto, comunque non superiore a ulteriori tre anni, in modo da favorire il graduale recupero dei proventi non incassati e l’ammortamento degli investimenti effettuati o programmati” e che, in realtà, l’articolo 216 del Decreto “Rilancio” facesse riferimento al preesistente articolo 165 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50, meglio conosciuto come “Rischio ed equilibrio economico-finanziario nelle concessioni”, che non si riferisce alle sole A.S.D.;

EVIDENZIATO CHE

– l’unica misura a sostegno di queste realtà da parte del Comune di Torino era la dilazione della terza e della quarta trimestralità al 31 dicembre 2020, come da delibera della Giunta Comunale del 17 marzo 2020; – in caso di ritardo nel versamento del dovuto alla Città di Torino, le Associazioni rischiano sanzioni o, addirittura, di vedersi revocata la concessione; – diversi sono i casi di Associazioni che hanno investito somme anche rilevanti per la ristrutturazione degli spazi presi in affitto dalla Città di Torino; – senza misure adeguate di sostegno, un numero rilevante di queste realtà dovrà interrompere l’attività; – la Città di Torino non può permettersi di vedere drasticamente ridotta la platea di Associazioni attive sul territorio;

CONSIDERATO CHE

– nel corso del Consiglio Comunale di lunedì 12 ottobre 2020 l’Assessore con delega al Patrimonio pronunciò la seguente risposta: “Grazie, Consigliere Magliano, che solleva un problema molto attuale, purtroppo, che riguarda la possibilità di dare un aiuto alle moltissime associazioni che sono presenti nella Città di Torino, moltissime associazioni che utilizzano dei nostri locali in concessione. Volevo solo leggerle la risposta tecnica perché lei giustamente nella sua interpellanza che io ho letto attentamente fa riferimento a un preciso articolo, l’articolo 165. Le leggo prima la risposta tecnica, poi cercherò di fare una sintesi politica. “Con riferimento alla possibilità di estensione ai rapporti di locazione e concessione di beni di proprietà comunale dell’articolo 175 del Codice dei Contratti Pubblici si deve osservare come la norma citata trova applicazione ai soli 33 rapporti di partenariato pubblico-privato previsti dall’articolo 3 del Codice predetto. I rapporti di locazione e concessione di beni non sono soggetti a tale disposizione e i relativi contratti non sono suscettibili di modifica secondo le relative previsioni. L’articolo 216 del Decreto Rilancio è invece norma applicabile alle sole attività di tipo sportivo. Come anche sottolineato della giurisprudenza recente che si è occupata di tali aspetti non è oggi individuabile una norma di legge che consenta di valutare le sopravvenienze come quelle relative all’epidemia in termini di modifica di rapporti contrattuali di locazione e concessione non disciplinati da norme speciali, come nel caso degli impianti sportivi. Tuttavia, proprio da alcune pronunce giudiziarie è possibile desumere principi che possono consentire il riconoscimento delle misure di sostegno tenuto conto della situazione eccezionale venuta a determinarsi. In questo quadro gli uffici stanno valutando la possibilità di definire in concreto iniziative a favore di locatari e concessionari di immobili di proprietà comunali incidenti sui relativi contratti che si ritiene possano essere adottate e applicate entro l’esercizio. Si resta a disposizione per ogni chiarimento”, questa è chiaramente la risposta degli uffici. Volevo sottolineare l’ultimo aspetto perché chiaramente ad oggi le nostre armi amministrative sono leggermente spuntate, però noi abbiamo appunto, come ho detto, dei riferimenti di una sentenza recente che possono aprire una strada per poter andare in questa direzione, questa direzione che noi dal punto di vista politico vogliamo attuare penso tutti, quindi non c’è un colore politico che non voglia attuare la possibilità di poter valutare effettivamente le problematiche relative al periodo di blocco o relative alla pandemia che hanno subìto moltissime associazioni del territorio, quindi noi stiamo preparando e quindi sicuramente con questo dibattito si aprirà anche un confronto ancora più ampio, una delibera di Giunta che poi sarà a breve è pronta proprio per esaminare a fondo questa possibilità. Quindi da questo punto di vista io ringrazio il Consigliere Magliano per la sollecitazione all’interpellanza, chiaramente avremo occasione poi di riparlare di questo tema con l’approvazione di questa delibera di Giunta che è in preparazione ed è quasi conclusa.”; – questa fu la replica dello scrivente: “Sarà mia cura fare un ulteriore approfondimento sull’applicazione o meno dell’articolo 165 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016 numero 50, meglio conosciuto come “Rischio ed equilibrio economico finanziario nelle concessioni”, questo è il titolo dell’articolo che non si riferisce solo alle ASD, come i suoi uffici hanno fatto una verifica, ma penso che se l’abbia fatta il dottor Calvano posso considerarlo come giurisprudenziale dal punto di vista della capacità del nostro Direttore di affrontare il tema, ma lì c’era lo spazio, tanto quanto nel 216 del Decreto Rilancio era solo previsto per le concessioni sportive, le ASD questo tipo di ragionamento, io ho cercato, ho fatto un po’ di ricerca normativa per trovare degli spazi per dare all’Amministrazione una via d’uscita, perché, e lo ribadisco in quest’Aula, noi avremmo centinaia di associazioni che hanno rapporti con la Città, la cui somma di queste concessioni sono numeri oggettivamente risibili per un bilancio da un miliardo e passa, meno male che c’è l’Assessore Rolando in Aula, che peraltro anche lui sta ragionando su possibilità in queste settimane di sostegno, ma tanti piccoli blocchi da 5-6-7-8-10.000 euro di canone di concessione per noi la somma potrebbe essere qualcosa di assolutamente affrontabile, per quelle associazioni non lo sarà perché si troveranno a gennaio, a febbraio la Città che giustamente chiede il dovuto e queste associazioni non hanno le risorse, quindi rischiamo poi di renderle morose. Rendendole morose non potranno più essere oggetto di nostri contributi, né tantomeno di patrocinio, cioè evitiamo che parta la macchina infernale dell’inseguimento dell’associazione morosa perché a quel punto non potremmo né sostenerla, né fare delle concessioni, né fare dei protocolli d’intesa. Per cui, Assessore, io mi auguro che quello che lei ha detto qui in Aula sia una delibera che arriva quanto prima, siamo nella seconda settimana di ottobre. Mi auguro che questa delibera non so se si potrà fare perché come lei sa, Assessore, la retroattività delle leggi in questo Paese è il più delle volte impossibile, però mi auguro che invece si trovi la soluzione regolamentare in punto di diritto amministrativo affinché le associazioni che oggi non riescono a pagare possano trovare uno sconto, addirittura in alcune condizioni proprio il non pagamento delle concessioni e chi invece, Assessore, questo lo dobbiamo dire per equità, chi invece ce l’ha fatta, trovare un ristoro nell’anno prossimo perché questa deve essere un’ambivalenza, non possiamo fare figli e figliastri perché ci sono alcuni Presidenti che hanno patrimonializzato mettendo denaro nell’associazione, denaro proprio, affinché l’associazione potesse adempiere ai propri obblighi. Nello stesso tempo io non posso registrare, non me ne voglia l’Assessore, non è affatto polemica, però registrare un cambiamento di rotta importante. Il Movimento 5 Stelle ha sempre guardato al mondo dell’associazionismo, al mondo della cooperazione con un certo scetticismo, perché mi ricordo alcune posizioni prese dall’ex Consigliere Appendino e dal capogruppo Bertola su come questo mondo era un mondo che era utilizzatore a sproposito di contributi e di risorse pubbliche. Oggi mi fa piacere invece che siamo alleati su questo, permettere a queste associazioni di esistere e di vivere perché sia che si occupano di politiche socio assistenziali o servizi socioassistenziali, hanno dato una mano enorme durante il Covid e lo stanno facendo attualmente alcune di esse con i nostri snodi perché una delle cose che dobbiamo ribadire è che se la Città riesce, poi magari avremo modo di discutere sulle modalità e i tempi, riesce a sostenere tante famiglie in difficoltà lo deve al mondo del Terzo Settore e tante realtà invece di predilezione culturale, ad esempio, tante realtà associative che si occupano di cultura e che prediligono utilizzare il tempo dei loro volontari nell’ambito culturale, sono quelle che hanno fatto compagnia alle persone durante il lockdown, per cui da una parte avevo chi cercava di sostenermi nei bisogni primari e poi avevo qualcuno che riempiva magari le giornate di iniziative, dibattiti e convegni. Detto questo, concludo, ringrazio l’Assessore e farò ulteriori verifiche in merito a quello che è stato affermato testé in Aula rispetto all’applicabilità o meno dell’articolo 165 del Decreto Legislativo 50/2016, ma di sicuro attendo con grande trepidazione, e lo dico seriamente, questa delibera perché potrebbe essere veramente non una boccata d’aria e di ossigeno al punto di vista economico, ma un riconoscimento politico di quello che centinaia di realtà del mondo del Terzo Settore hanno fatto per questa città, per i suoi cittadini e per le persone maggiormente bisognose.”;

RILEVATO CHE

– sia secondo quanto noto sia in base a quanto riportato allo scrivente non pare che l’Amministrazione abbia già provveduto ad adottare alcun provvedimento con riferimento all’annualità in corso; di converso, risulta certa la vigenza dello stato di emergenza e la prosecuzione delle disposizioni a contrasto e contenimento della diffusione epidemiologica e, tra le molte, la protrazione delle difficoltà e/o dell’impossibilità a svolgere le proprie attività per molte Associazioni concessionarie di immobili, spazi, strutture di proprietà della Civica Amministrazione;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione, partendo dalla discussione inerente all’interpellanza mecc. 2020 01931 (sopra riportata), abbia novità e/o integrazioni da riferire;
  2. se l’Amministrazione intenda adottare idonei provvedimenti per i canoni che le Associazioni culturali concessionarie dovrebbero corrispondere per l’annualità in corso, a fronte delle difficoltà o dell’impossibilità che le Associazioni continuano ad incontrare, causa prosecuzione dell’emergenza sanitaria, nello svolgimento delle proprie attività;
  3. se all’Amministrazione risulti che taluni funzionari/dirigenti abbiano sollecitato le Associazioni culturali concessionarie al versamento del canone per l’annualità in corso, nonostante lo stato di emergenza tuttora in essere, poichè, diversamente, non si potrebbe procedere al rinnovo della concessione;
  4. se l’Amministrazione possieda un prospetto aggiornato degli importi relativi alle utenze anni 2018, 2019 e 2020, con riferimento agli immobili in concessione alle Associazioni culturali ed Enti del Terzo Settore e se, in base ad esso, risultino differenze tra gli importi per le utenze anni 2018­2019 e 2020 e quale sia lo stato di solvenza da parte dei concessionari;
  5. quale sia la situazione degli immobili di proprietà del Comune concessi alle Associazioni culturali con riferimento al d. lgs. n. 102/2014 (che recepiva la Direttiva europea EED 27/2012) come modificato dal d. lgs. n. 141/2016 e smi in tema di installazione dei sistemi di contabilizzazione del calore: se l’onere sia posto a carico della proprietà, come si dedurrebbe dalle interpretazioni prevalenti della normativa o se il Comune abbia posto a carico dei concessionari tali incombenze, in quali e quanti casi tali opere siano già state svolte e a carico di chi;
  6. se e come l’Amministrazione intenda sostenere, con sgravi e/o con proroga delle concessioni, le Associazioni Culturali e le realtà di Terzo Settore con le quali è in vigore un contratto di concessione pluriennale.

Silvio Magliano