La Scuola in presenza non è responsabile del contagio: c’è la prova, ora si riapra
La conferma arriva da uno studio condotto sui dati relativi a 7,3 milioni di studenti: non c’è più ragione per non riprendere immediatamente le lezioni, dai Nidi almeno fino alle Medie. Basta didattica a distanza, si riprenda un rapporto personale e diretto tra insegnanti e allievi. Diamo finalmente un sollievo alle famiglie. Il Presidente Cirio si faccia portavoce, in sede di Conferenza Stato-Regioni, di questa necessità impellente.
Scuola scagionata su tutta la linea: non è responsabile del contagio. Lo conferma uno studio appena pubblicato (basato sui dati del Miur incrociati con quelli delle Ats e quelli della Protezione Civile), che smonta ogni ipotesi di correlazione tra diffusione dei contagi e lezioni in presenza è scongiurata. Forti di questa certezza, riapriamo immediatamente le scuole, a partire da Nidi, Materne e Scuola Primaria e almeno fino alla Scuola Secondaria di primo grado. Chiedo che il Presidente Cirio si faccia portavoce di questa esigenza in sede di Conferenza Stato-Regioni. Per troppo tempo i nostri alunni e studenti hanno pagato un prezzo troppo alto. Non possiamo più rimandare il ritorno a una formazione basata sul rapporto diretto, in presenza, con gli insegnanti: la DAD non può e non deve diventare la nuova “normalità”. Il tempo passato all’interno degli ambienti scolastici è sicuro: serve piuttosto un rinnovato e forte patto educativo tra Istituzioni e famiglie per assicurare comportamenti consoni anche fuori dall’orario e dagli spazi della scuola. Evitiamo, con il ritorno a scuola, che si allarghi ulteriormente la forbice tra le famiglie in grado di procurarsi dispositivi e connessione sufficienti e famiglie che non possono permetterselo. Veniamo incontro alle famiglie, per le quali l’incertezza sui bonus e l’impossibilità, per molti genitori, di chiedere ulteriori permessi hanno causato gravissime difficoltà in queste settimane e in questi mesi.