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Farmaci usati come droghe, è allarme

Il fenomeno riguarda soprattutto gli antiepilettici – quali pregabalin e clonazepam – combinati con alcolici. Domani il mio Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere come la Giunta intenda contrastare questa tendenza.

L’abitudine di assumere, associati ad alcolici, farmaci quali il pregabalin e il clonazepam, acquistati attraverso canali non ufficiali e utilizzati quali stupefacenti, si sta diffondendo in maniera preoccupante, soprattutto tra i giovani. I farmaci antiepilettici-anticonvulsivanti possono causare dipendenza, gravi sintomi di astinenza e rischi di overdose. Si sono già segnalati anche in Piemonte sequestri di farmaci di queste tipologie, un aumento dei casi di uso improprio di questi medicinali e falsificazioni di ricette: una situazione allarmante, dal momento che l’assunzione concomitante di alcol e farmaci può avere effetti gravi e talvolta gravissimi. Chiederò dunque domani alla Giunta, con un Question Time già presentato, quali misure stia prevedendo o intenda prevedere per il contrasto della tendenza in atto.

Sport: un diritto da riconoscere a tutti, a prescindere dalla condizione socioeconomica

Con un Ordine del Giorno appena inserito nell’ordine dei lavori del Consiglio Regionale, chiedo l’introduzione anche in Piemonte di voucher per l’accesso gratuito all’attività sportiva dei bambini e dei ragazzi tra i 6 e i 15 anni. Regioni come la Campania hanno già varato misure analoghe e il Piemonte può seguire la stessa strada nel contrasto alla povertà sportiva.

L’accesso all’attività sportiva dovrebbe essere un diritto per tutti e garantirlo non è soltanto doveroso, ma vantaggioso, dal momento che la diffusione della pratica sportiva tra i giovani corrisponde a un maggior tasso di salute e benessere nella stessa cittadinanza. Se approvato dal Consiglio Regionale del Piemonte, il mio Ordine del Giorno impegnerà la Giunta a introdurre un sistema di Voucher per permettere ai minori di famiglie a fascia di reddito medio-bassa e di età compresa tra i 6 e 15 anni di praticare attività motoria e sportiva a livello dilettantistico. La misura è pensata a sostegno dei redditi delle famiglie e dell’inclusione sociale ed è volta a contrastare gli effetti negativi della perdurante crisi economica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che, a livello mondiale, 4 adolescenti su 5 non pratichino sufficiente attività fisica o sportiva. Da un recente (2023) rapporto di OMS e OCSE emerge che, con un aumento dell’attività fisica ai livelli minimi raccomandati nell’UE (150 min a settimana), si eviterebbero in Europa 11,5 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili entro il 2050, inclusi 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari, 3,5 milioni di casi di depressione, quasi 1 milione di casi di diabete di tipo 2 e più di 400.000 casi di tumori diversi. La stessa Costituzione riconosce “il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. La Regione Campania ha già introdotto, con risultati incoraggianti, un’agevolazione fino a 400 euro per i minori di famiglie a reddito medio-basso desiderosi di praticare attività sportiva dilettantistica. Il Piemonte può seguire la stessa strada, permettendo a sempre più persone di partecipare a corsi, attività e campionati sportivi organizzati da Associazioni e Società sportive dilettantistiche, quale occasione di crescita personale.

Solidarietà agli Agenti aggrediti a Torino, gratitudine alle Forze dell’Ordine per il loro coraggioso impegno quotidiano

Piena solidarietà agli Agenti della Polizia di Stato aggrediti ieri sera davanti alla Questura di Torino e in particolare all’Agente ferito.

L’azione degli anarchici, che si sono mossi in gruppo contro una volante, è stata di una violenza preoccupante e si sarebbe potuta concludere in maniera drammatica. Impressionanti le immagini dell’aggressione. La mia solidarietà si estende ai cittadini che hanno visto le proprie auto vandalizzate e danneggiate dalla furia del gruppo di violenti, la mia gratitudine va alle Forze dell’Ordine per il loro coraggioso impegno quotidiano per il benessere e la sicurezza di tutti i cittadini

Insufficienza pancreatica, al via entro il 15 marzo prossimo la distribuzione per conto (DPC) del farmaco Pancreote 10.000

La buona notizia è stata resa nota dalla Giunta in risposta, poco fa, al mio Question Time sull’argomento: la misura è adottata per sopperire alla perdurante carenza del farmaco Creon 10.000. Continua l’impegno dei Moderati a sostegno dei pazienti piemontesi.

L’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte ha disposto la distribuzione per conto (DPC) del medicinale Pancreote 10.000 (farmaco analogo estero del Creon 10.000): una misura resasi necessaria alla luce della perdurante carenza, anche sul territorio piemontese, proprio del Creon 10.000. Continua l’impegno dei Moderati a sostegno dei pazienti piemontesi con carenze pancreatiche. Questa modalità di erogazione del farmaco a base di pancrelipasi non prevede oneri aggiuntivi per i pazienti e sarà operativa entro la metà di marzo 2024.

La buona notizia è stata comunicata dalla Giunta in risposta al mio Question Time appena discusso in Consiglio. Il mio atto fa seguito al mio precedente, sulla stessa materia, dello scorso settembre. Già dallo scorso novembre i pazienti piemontesi possono rivolgersi alla farmacia ospedaliera della propria ASL di appartenenza per ricevere il medicinale analogo estero, in caso di mancata reperibilità sul territorio. 

I farmaci della tipologia del Creon 10.000 surrogano le funzioni di un pancreas asportato o ridotto e sono assunti dai pazienti – migliaia in Piemonte – che soffrono di insufficienza pancreatica, neoplasie o tumori del pancreas, condizioni che non permetterebbero di alimentarsi senza effetti collaterali gravi o gravissimi e comunque incompatibili con una qualità della vita accettabile. 

Ancora aggressioni nei Pronto Soccorso del Piemonte: subito presidi per garantire l’incolumità di operatori e pazienti

All’indomani dell’ennesimo episodio (un operatore sociosanitario aggredito in reparto a Ivrea), torno a chiedere la presenza di Forze dell’Ordine o di guardie giurate nei Pronto Soccorso e nei DEA piemontesi, a partire dai servizi più a rischio e specialmente nelle fasce orarie notturne.

Da una recente (maggio 2023) stima di Simeu (Società Italiana Medicina di Emergenza Urgenza) emerge un dato inequivocabile: chiunque lavori in Pronto Soccorso, presso un DEA o nel 118 ha subito o subirà almeno una volta, nel corso della sua carriera, un’aggressione fisica e verbale. Quanto appena accaduto a Ivrea (aggressione in reparto a un operatore sociosanitario, che ha riportato a causa di un calcio la frattura di una mano e al quale esprimiamo totale solidarietà) è solo l’ennesimo episodio di una serie troppo lunga. Ribadisco la mia richiesta, già espressa in Consiglio Regionale negli scorsi mesi: la Regione porti il tema ai Tavoli Prefettizi del Piemonte e si arrivi a garantire la costante presenza di Forze dell’Ordine o di guardie giurate con collegamento diretto alle stesse Forze dell’Ordine presso tutti i servizi di emergenza e urgenza del territorio regionale. Ci auguriamo di non dovere attendere episodi ancora più drammatici per vedere finalmente garantita l’incolumità dei nostri professionisti della Sanità e degli stessi pazienti. A livello nazionale i dati dell’Inail indicano che le aggressioni al personale sanitario sono in media 1.600 l’anno. Secondo i dati dell’Asl Città di Torino, tra il personale sanitario il 54,3% ha dichiarato di aver subito aggressioni.