Motori endotermici: rimane aperto uno spiraglio, ma la sfida per la politica non cambia
Non c’è sostenibilità ecologica senza sostenibilità economica, al Governo chiediamo un piano straordinario di incentivi.
Porta socchiusa: la possibilità di continuare a produrre motori endotermici anche dopo il 2035 – purché alimentati con carburanti sintetici e forse, se saranno riconosciuti neutri al 100% in termini di emissioni di carbonio, anche con biocarburanti – rappresenta uno spiraglio che rimane aperto nel contesto dello stop ai motori benzina e diesel appena ratificato dal Consiglio dei Ministri dei Paesi UE. Non sappiamo quale aliquota del mercato conserveranno i motori a scoppio: non cambia in ogni caso la sfida della politica e resta per noi inconcepibile una sostenibilità ecologica senza sostenibilità economica. I dodici anni che ci separano dal 2035 sono un tempo brevissimo e resta fondamentale che il Governo introduca tutte le forme possibili e utili di incentivi a supporto delle famiglie e delle imprese nel cambio di paradigma in arrivo. Rispetto ad altri territori, Torino e il Piemonte basano una porzione ben più consistente della propria economia sull’industria automobilistica endotermica. Farà la differenza la capacità della politica di attuare misure efficaci e tempestive nella ricollocazione di chi perderà il posto di lavoro e di sostegno alle imprese e alle famiglie.