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Lungo Dora Napoli da due mesi è Tossic Park

Tra il ponte Carpanini e via Cigna si sta concentrando dalle prime settimane dell’anno il problema dello spaccio (anche se, per qualcuno, la presenza fissa di spacciatori e consumatori che sostano e sporcano non può definirsi “bivacco”). Il mio grazie va all’Assessore Finardi per la sua utile opera di ambasciatore presso il Tavolo della Sicurezza, ma il problema persiste: servono più agenti a presidio della zona. Ho chiesto un approfondimento in Commissione.

Da due mesi la situazione su Lungo Dora Napoli è peggiore di prima. Non bastava l’insicurezza e non bastava il degrado: ora lo spaccio ne ha fatto il proprio hub cittadino. Un bivacco (anche se qualcuno contesta ancora l’uso di questo termine) praticamente fisso e stabile che lascia dietro di sé una scia di sporcizia, cocci di vetro, rifiuti. Spesso scoppiano risse anche violente.

L’insicurezza, reale e percepita, è totale: una sorta di terra di nessuno a un passo dal centro storico.

Riconosco i tentativi della Città di affrontare il problema e apprezzo il grande impegno dell’Assessore Finardi nel portare il tema al Tavolo della Sicurezza.

Eppure, nonostante tutto, la criticità resta tale. Residenti e commercianti non ne possono più. Se i commercianti in particolar modo, vinti dall’esasperazione, dovessero mollare, salterebbe l’ultimo baluardo della legalità. La zona, persa l’ultima sentinella, sarebbe in completa balia di chi spaccia.

Ho chiesto di poter approfondire il tema in Commissione: su quei quattrocento metri di strada lungo la Dora serve più presenza di un maggiore numero di agenti.