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Limitazioni all’uso delle auto a gas

Sul territorio della Città di Torino è stata limitata la circolazione delle automobili a benzina euro “0”, incluse anche le auto a benzina che nel corso degli anni hanno modificato l’alimentazione passando dalla benzina all’impianto a gpl, spesso incentivate dai contributi stanziati dallo Stato e erogati dal Comune. Considerando che le automobili euro “0” con impianti a gas che circolano in Torino sono stimate in circa il 12% del totale circolante e pertanto l’incidenza del loro inquinamento quand’anche fosse più consistente in assoluto, risulta irrilevante rispetto alle automobili complessivamente circolanti, chiedo alla Giunta se intende considerare l’attuale incongruenza delle limitazioni poste alle auto euro “0” che hanno l’impianto a gas gpl e se intende deliberare una sospensione dei provvedimenti  limitativi alle circolazione delle stesse.

Il sottoscritto Consigliere Comunale

PREMESSO CHE

– sul territorio della Città di Torino è stata limitata la circolazione delle automobili a benzina euro “0”, come si può evincere dal sito istituzionale denominato “InformAmbiente” della Città di Torino;
– le auto più vecchie (euro “0”) sono soggette al controllo biennale dei gas di scarico della combustione e non superano la revisione se i parametri di legge non sono soddisfatti;
– le auto più vecchie sono generalmente di proprietà di famiglie a basso reddito che il Comune tende a tutelare stante la grave crisi economica;

RILEVATO CHE

– nella limitazione suddetta sono state incluse anche le auto a benzina euro “0” che nel corso degli anni hanno modificato l’alimentazione passando dalla benzina all’impianto a gpl;
– i privati cittadini hanno investito in queste auto somme rilevanti nella manutenzione dei mezzi e nella installazione dello specifico impianto a gas;
– le automobili euro “0” con impianti a gas che circolano in Torino sono stimate in circa il 12% del totale circolante e pertanto l’incidenza del loro inquinamento quand’anche fosse più consistente in assoluto, risulta irrilevante rispetto alle automobili complessivamente circolanti che ammontano a circa a seicentomila (Studio Ispra VIII rapporto Aree Urbane);

CONSIDERATO CHE

– le trasformazioni da benzina a gpl sono state incentivate dall’azione pubblicitaria promossa dalla Città di Torino e che lo stesso Comune ha provveduto ad erogare dei contributi stanziati dallo Stato;
– tali contributi avevano la finalità di diffondere l’uso di questo combustibile in alternativa agli idrocarburi liquidi in quanto meno inquinante;
– la cura e la manutenzione dei mezzi di trasporto privati è da incentivare in quanto limita gli sprechi e favorisce le attività artigianali collegate a tale servizio e quindi l’occupazione;
– la cura e la manutenzione dei mezzi di trasporto fa parte della cultura del rispetto dell’ambiente e si oppone alla cultura “dell’usa e getta” che è stata fatta con le politiche di rottamazione di cui hanno beneficiato le case automobilistiche;
– i privati cittadini che hanno avuto auto euro “0” convertite con alimentazione a gas sono da apprezzare per aver investito i loro risparmi personali nella manutenzione dei mezzi e nel cambio di alimentazione (da benzina a gpl) contribuendo direttamente a salvaguardare l’ambiente e a diffondere una cultura di cura per i beni, opposta al consumismo sfrenato;
– sia il privato cittadino sia la pubblica Amministrazione hanno avviato processi di revisione della spesa (spending review) evitando soprattutto sprechi di risorse pubbliche e private  utilizzando il criterio del buon padre di famiglia;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per conoscere:

– se la Giunta comunale ha censito le auto euro “0” che hanno l’impianto a gas che circolano in Città e se conosce quale impatto (assoluto e relativo) hanno rispetto al totale delle emissioni dei mezzi in circolazione;
– se la Giunta comunale intende considerare l’attuale incongruenza delle limitazioni poste alle auto euro “0” che hanno l’impianto a gas gpl;
– se la Giunta comunale intende deliberare una sospensione dei provvedimenti  limitativi alle circolazione di dette auto che sono in regola per lo Stato e i cui proprietari sono stati incentivati da Stato e Comune con centinaia di euro;
– se la Giunta intende valorizzare il patrimonio veicolare privato esistente incentivando la manutenzione oppure preferisce spingere verso la rottamazione e l’usa e getta.