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Libertà di educazione, voltafaccia del centrodestra in Regione

Respinto il mio ordine del giorno sui voucher scuola: dopo il doppio “no” a due miei emendamenti al Bilancio la scorsa settimana, oggi sono le astensioni del centrodestra a bloccare la mia richiesta di aumentare i fondi per i voucher. Sono amareggiato: evidentemente questo è per qualcuno un tema buono solo per fare campagna elettorale e non per il voto in Aula.

Si parla di libertà di educazione e i colleghi di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia preferiscono astenersi: il mio ordine del giorno guardava al futuro (orizzonte temporale: 2021), al Piemonte del post-emergenza. Ma il centrodestra, che tanti voti ha raccolto presentandosi al voto dello scorso anno come alfiere della libertà di educazione, fa una scelta diversa. Prendo atto, con molta amarezza. Non hanno partecipato al voto, da parte loro, i Consiglieri di Cinque Stelle e LUV.

Con il mio ordine del giorno chiedevo l’innalzamento dell’ultima fascia della soglia ISEE da 26mila a 40mila euro in merito agli assegni di studio per iscrizione e frequenza, con innalzamento progressivo delle risorse fino ad arrivare, per l’anno 2021-2022, a una dotazione totale per il voucher scuola pari a 8 milioni di euro. In altre parole, non chiedevo altro alla Maggioranza che di tenere fede alle promesse fatte in campagna elettorale in tema di parità scolastica e libertà di educazione. Dopo il primo doppio campanello d’allarme, squillato la scorsa settimana con la bocciatura dei miei due emendamenti al Bilancio, speravo oggi di trovare una risposta diversa. Speranza vana: pochi colleghi, evidentemente, considerano importante permettere a un maggior numero di famiglie piemontesi di scegliere la scuola presso la quale mandare i propri figli (diritto peraltro costituzionalmente riconosciuto). Prendo atto della volontà dell’Assessore Chiorino di vederci in Commissione per approfondire e mi auguro che questo corrisponda a una vera volontà di discuterne.

La scuola è forse l’ultimo vero ascensore sociale che resta in questo Paese: compito della politica è, anzi dovrebbe essere, non solo difenderlo, ma potenziarlo e garantirne la più ampia fruibilità. Il sistema paritario è riconosciuto dalla Legge Berlinguer del 2000 e riconosciuta ne è la funzione pubblica.

Immaginare l’offerta formativa di domani dovrebbe essere un compito del presente, dell’oggi.  In un periodo nel quale le Paritarie sono in crisi e anche in Parlamento si stanno discutendo, sul tema, diversi emendamenti, con il mio atto ho provato a suggerire un’idea precisa di società: ma il Consiglio ha preferito non votare a favore della libertà di scelta delle famiglie.

libertà di educazione, Moderati, Regione Piemonte, Silvio Magliano