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La mia lettera per il Santo Natale – Dicembre 2023

«Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo il medesimo orizzonte» (Konrad Adenauer).

Cara amica, caro amico,

si chiude un anno, si avvicina il tempo del Santo Natale: due momenti che ci accompagnano verso la fase finale dell’attuale legislatura regionale. Non mancano le ragioni oggettive e contingenti che mi portano alla stesura di questa ormai tradizionale lettera di fine anno; a queste si aggiungono quelle soggettive e personali, ancora più importanti: il piacere di raccontarti la mia attività, di fare il punto della situazione su dodici mesi, anzi su quasi cinque anni, di lavoro. Tante cose sono successe da quell’ormai lontano 26 maggio 2019, data del voto e della mia elezione in Consiglio Regionale del Piemonte.

Cinque anni: il mondo in questo scorcio di 2023 è profondamente diverso rispetto a quella ormai lontana primavera. Di mezzo c’è stata una pandemia, è scoppiata e si continua a combattere una guerra sul suolo della nostra Europa, si è registrata una delle più lunghe e gravi siccità della storia del nostro territorio, il prezzo delle materie prime ha fatto raggiungere la doppia cifra al tasso d’inflazione, una nuova crisi – terribile – si è aperta tra Israele e Palestina.

La mia vicenda politica si è svolta in questo contesto, in questa temperie. Il mio impegno, puntuale, si è concentrato per essere efficace in un più circoscritto ambito. In Aula a Palazzo Lascaris e nelle sedute di Commissione ho costruito la mia azione partendo dai valori nei quali credo da sempre, difendendo e valorizzando la famiglia, la libertà di educazione (libertà che, aveva capito Aldo Moro, «si vive faticosamente tra continue insidie»), la vita dal suo concepimento alla sua fine naturale, il merito, la libera intrapresa imprenditoriale, il diritto di tutti i piemontesi a una Sanità regionale più efficiente. Dai principi al metodo: sono sempre partito dall’incontro e dall’ascolto con le persone, dalla comprensione delle loro istanze, dalla volontà di prendere le mosse dalla singola questione specifica per provare a immaginare soluzioni efficaci a un livello più esteso, più alto. Dal metodo ai valori: Carità e Gratuità sono l’essenza del Volontariato, dal quale provengo; ho sempre cercato di applicare questo metodo anche nella dimensione politica, nella direzione indicata e affermata dalle stesse parole di Sua Santità Papa Francesco: «La Politica è una delle forme più alte della carità, perché cerca il Bene Comune». Il mio ruolo è stato quello di Minoranza, termine che preferisco al sinonimo “Opposizione”: non mi piace immaginarlo, infatti, come mera, obbligata funzione oppositiva. Da sempre, preferisco il dialogo allo scontro, il confronto alla chiusura, il ragionamento alla polemica, la pars costruens alla pars destruens: le stesse Maggioranza e Giunta mi hanno più volte riconosciuto la capacità di mediare e di costruire. Il fine è sempre il Bene Comune: non i titoli sui giornali, non la sterile polemica. Questo metodo alla lunga ha dato i suoi frutti: i Moderati sono unanimemente considerati un interlocutore credibile, capace di appunti costruttivi e di dialogo.

Ragione di grande soddisfazione è stata per me l’approvazione di tre Proposte di Legge a mia firma, alle quali se ne aggiungono altre due in fase di approvazione: un risultato non trascurabile per una forza politica che ha espresso un solo eletto tra i banchi di via Alfieri. Se importante è il dato numerico, più importante ancora è l’impegno profuso per pervenire al risultato.

Il testo unico della Legge sui Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione – nel quale è confluita anche la mia Proposta di Legge sul tema della “Prevenzione, diagnosi e cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare”, la prima in assoluto a essere presentata delle tre inserite nel testo finale – è stato accolto dall’Aula lo scorso anno all’unanimità. È stata approvata la mia Proposta di Legge che introduce l’Istituzione del Disability Manager della Regione Piemonte, risultato per me particolarmente importante dal momento che si pone in continuità con l’analogo provvedimento da me con successo proposto, a suo tempo, da Consigliere Comunale a Torino. È legge anche il testo sulle Disposizioni in materia di comunicazioni relative a minori con genitori separati e sensibilizzazione all’istituzione del registro di bigenitorialità (nella redazione finale sono confluite due Proposte di Legge, una delle quali a mia prima firma). I miei testi di legge sulle Disposizioni in favore delle persone affette da fibromialgia e sulle Misure di sostegno per le vittime di delitti contro il patrimonio, commessi con l’utilizzo delle nuove tecnologie, aventi come presupposto la dipendenza affettiva sono in via di approvazione.

È a disposizione per la consultazione, sul sito web del Consiglio Regionale del Piemonte, l’elenco di tutti gli atti che ho presentato in questi anni. È giusto che chi lo desidera possa avere un riscontro immediato sul lavoro che quotidianamente un Consigliere compie grazie alla fiducia che gli è stata data. Una parte dell’impegno è misurabile in termini numerici: sono sempre stato presente in Consiglio Regionale (nessuna seduta saltata nel quinquennio su circa 200), ho presentato oltre 400 atti nel corso del quinquennio che si sta chiudendo (una media di oltre due a seduta tra interpellanze, interrogazioni a risposta immediata, mozioni e ordini del giorno), ho partecipato a una media di oltre 4 Commissioni convocate su 5 tra quelle di mia competenza, ho incontrato e ascoltato quasi 5.000 persone.

Ho lavorato in questi anni per costruire un Piemonte migliore, nel quale più affidabile fosse il Sistema Sanitario, messo alla prova dall’evento pandemico più grave e sconvolgente degli ultimi cento anni, con un impegno particolare sui temi della cronicità e della cura delle patologie rare; nel quale più sicura – nei fatti e nella percezione – fosse la vita quotidiana dei piemontesi; nel quale meno irta di ostacoli burocratici e formali fosse la strada di chi, facendo impresa, crea ricchezza e lavoro; nel quale meno ostacolata da barriere, architettoniche e culturali, fosse la vita quotidiana delle persone con disabilità, svantaggiate o in difficoltà; nel quale il Volontariato fosse sostenuto nella sua opera quotidiana e apprezzato nell’impegno di innumerevoli persone che donano il proprio tempo giorno dopo giorno; nel quale casa e lavoro fossero diritti non solo affermati nella teoria, ma difesi nei fatti; nel quale difesa della vita, promozione della sussidiarietà e tutela della libertà di educazione non fossero solo valori da affermare con coraggio in Aula – cosa che ho sempre fatto con orgoglio – e nella vita, ma criteri fondanti delle scelte politiche.

Abbiamo ottenuto risultati rilevanti su tutti questi fronti. Il cambio di soggetto, che diventa plurale, non è certo casuale: include e sottolinea il contributo tuo e di tutti coloro che, a vario titolo e nelle diverse modalità, hanno segnalato criticità, presentato progetti, immaginato e condiviso con me la visione futura di obiettivi e risultati il cui raggiungimento è stato poi un obiettivo comune, condiviso. Incontro, dialogo, soprattutto ascolto: questi sono infatti i punti di partenza del mio modo di svolgere il mio ruolo istituzionale, che, per definizione, non è solo al servizio della persona, ma da quest’ultima deve anche partire. «Solo se uniti saremo forti» affermava Alcide De Gasperi.

Se desideri incontrarmi, sarò felice di fissare un appuntamento con te presso gli uffici del Gruppo Consiliare dei Moderati in Consiglio Regionale. La restituzione è un momento importante, come lo è il dialogo. Mi farebbe piacere incontrarti, per confrontarci sui temi che entrambi stanno a cuore. Se lo desideri, contattami. Ci impegneremo insieme affinché la nostra regione sia sempre, giorno dopo giorno, migliore, per tutti e grazie all’impegno di ciascuno.

I miei più cari saluti e i miei più sinceri auguri di buon Santo Natale e per un felice nuovo anno a te e a tutti i tuoi cari.

Silvio Magliano

«Quanto più i tempi sono duri, tanto più è la persona che conta» (Don Luigi Giussani).