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INTERPELLANZA – Sistema di videosorveglianza integrata per motivi di sicurezza urbana previsto nel progetto AxTO: a quando la completa realizzazione ed entrata in funzione?

PREMESSO CHE

– come riportato nel testo della DGC del 23 agosto 2016 (mecc. n. 2016 03789, “BANDO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PROGRRAMMA STRAORDINARIO DI INTERVENTO PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANA E LA SICUREZZA DELLE PERIFERIE DELLE CITTÀ METROPOLITANE E DI COMUNI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA. DPCM 25/5/16. APPROVAZIONE DEL PROGETTO “AXTO – AZIONI PER LE PERIFERIE TORINESI” E PARTECIPAZIONE”), “Con Decreto 25 maggio 2016 del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 127 del 1° giugno 2016, è stato approvato il ‘Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città Metropolitane e di Comuni capoluogo di provincia’. Tale Bando definisce la procedura per la selezione di progetti che devono avere ad oggetto la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie. Ai fini del Bando, si considerano periferie le aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi. Gli interventi, da attuarsi senza ulteriore consumo di suolo, possono riguardare una o più delle seguenti tipologie di azione: 1) progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano; 2) progetti di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità di interesse pubblico; 3) progetti rivolti all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana; 4) progetti per il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano; 5) progetti per la mobilità sostenibile e adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.”;

– la Città di Torino e la Città Metropolitana di Torino avevano concordato di presentare due progetti separati e complementari;

– la Città di Torino partecipava al predetto Bando presentando il progetto denominato “AxTO – Azioni per le periferie torinesi” che prevedeva 44 azioni: si trattava di un intervento basato su azioni diffuse sul territorio che riguardavano la manutenzione di case, scuole, infrastrutture, verde e suolo, il sostegno diffuso all’insediamento di microimprese innovative, la produzione culturale e la progettualità sociale della comunità urbana;

– con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 dicembre 2016 è stato ammesso al finanziamento, per l’intero importo richiesto, il progetto “AxTO – Azioni per le periferie torinesi” presentato dalla Città di Torino e approvato con deliberazione della Giunta Comunale del 23 agosto 2016 (mecc. 2016 03789/070), esecutiva dal 8 settembre 2016, costituito da 44 interventi. L’importo del contributo ammonta a € 17.990.966,00. In data 6 marzo 2017 è stata sottoscritta la Convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Città di Torino, approvata con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 17 marzo 2017. La Convenzione è stata registrata da parte della Corte dei Conti in data 4 maggio 2017;

– nel novero delle azioni ammesse a contributo (con € 500.000 di contributo statale, senza cofinanziamento della Città) rientra l’intervento 5.09 “Sistema di videosorveglianza integrata per motivi di sicurezza urbana” (nell’alveo dell’Asse 5 “Comunità e Partecipazione”);

– come indicato nel documento di presentazione: “gli obiettivi del progetto sono la realizzazione di una rete di VDS cittadina che copra i luoghi di aggregazione delle periferie, integrandosi con i sistemi VDS cittadini già esistenti, per tutelare i predetti luoghi da atti di aggressività contro soggetti deboli o soggetti terzi, posti in essere da singoli o da gruppi, vandalismi, comportamenti antisociali e fatti costituenti reato. Utilizzando sistemi e tecnologie di nuova generazione in grado anche di generare alert alle centrali operative delle forze dell’ordine, in presenza di cause predeterminate previste dai rispettivi algoritmi. Il sistema innovativo di VDS cittadina sarà in grado di essere “mobile” ovvero di poter essere spostato all’occorrenza da un luogo ad un altro, ‘coinvolgere ed integrare’ anche le telecamere dei privati che vogliano partecipare con i propri sistemi di videoripresa (negozi, condomini etc) ovvero di integrare i video trasmessi dai cittadini tramite device, in una logica di “sicurezza partecipata” all’interno di un unico “cloud pubblico” gestito dalla Città Procedure; procedura aperta ex art. 60 Dlgs 50/2016 – Modalità di realizzazione; fornitura e servizi, comprensivi di posa in opera, lavori accessori, e relativi servizi di manutenzione e garanzia post vendita. […] La possibilità di collegare la propria telecamera “privata” ad un servizio di “VDS pubblico” gestito dalla Città, all’interno di un progetto di “sicurezza partecipata” ovvero la possibilità di inviare dal proprio device foto o video di fatti che incidono sulla sicurezza al sistema integrato di VDS cittadino, riattiva un percorso sinergico cittadino/Città/istituzioni, che vede affermare un principio secondo cui la “sicurezza” è un insieme di azioni pubbliche e private, che vede nel processo di “collaborazione” tra privato e pubblico un nuovo modo di affrontare i problemi della comunità, non più quindi la contrapposizione tra il cittadino e le istituzioni, ma una collaborazione sinergica e “partecipata” in un clima di azioni condivise per la sicurezza di tutti.”;

RILEVATO CHE

– il nuovo sistema di videosorveglianza cittadina appare non solo necessario ma anche innovativo poiché mobile, ovvero in grado di poter essere spostato da un luogo ad un altro in base alle esigenze contingenti, coinvolgendo le telecamere dei privati – nel pieno rispetto della normativa sulla privacy – che vogliano partecipare con i propri sistemi di videosorveglianza all’interno della cornice del principio di “sicurezza partecipata”, in cui pubblico e privato coesistono e cooperano per raggiungere  finalità  comuni;

– i luoghi di installazione del nuovo sistema di videosorveglianza previsti dal progetto sono: piazza della Repubblica/via Cottolengo, piazza della Repubblica 4, piazza della Repubblica/via Priocca, Via De Sanctis 12, piazza Mattirolo, corso Cincinnato 115 (biblioteca), Parco Aurelio Peccei, giardini Madre Teresa di Calcutta, via Ormea 45, via Vado 2, via Roveda/via Anselmetti;

– ad oggi, il nuovo sistema di videosorveglianza risulta installato in corso Cincinnato 115, via Vado 2, Parco Aurelio Peccei e presso i giardini Madre Teresa di Calcutta;

CONSIDERATO CHE

– il percorso di coinvolgimento dei privati nel sistema di videosorveglianza cittadino, punto rimarchevole del progetto, prevede un iter di valutazioni (tecnologiche, sulle opportunità, sui luoghi e sulle tipologie tecniche delle telecamere) che sconta un ritardo non imputabile, a parere dello scrivente, unicamente alle fisiologiche conseguenze derivanti dalla situazione pandemica;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. entro quale limite temporale si preveda di completare l’installazione e la messa in funzione di tutti i punti di videosorveglianza contenuti nell’elenco previsto nel progetto approvato;
  2. se risulti svolta una concreta integrazione tra pubblico e privato nel sistema di videosorveglianza descritto nella logica della sinergia tra cittadini ed Istituzioni;
  3. secondo quali criteri, valutazioni e modalità siano stati individuati i luoghi in cui installare le postazioni delle videocamere di sorveglianza.

Silvio Magliano