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INTERPELLANZA – Ecoisole non troppo smart

PREMESSO CHE

– nel testo della DGC mecc. 2020 02842 del 18 dicembre 2020 si fa riferimento ad una nota “pervenuta in data 10 dicembre 2020 prot. n. 1361-2020-P,” con cui “AMIAT S.p.A. ha presentato tre progetti preliminari, rispetto ai quattro inizialmente ipotizzati, relativi a:

1) Implementazione di un sistema di videosorveglianza territoriale (tramite telecamere, foto, trappole o affini) nelle Circoscrizioni 7 (Aurora) e 5 (Spine), nonché in aree di abbandono ricorrente di rifiuti (le cosiddette discariche abusive): costo dell’iniziativa circa 30.000,00 Euro – contributo in spesa corrente;

2) Sperimentazione cestini BIG BELLY presso l’Area strippaggio di Parco Dora: costo dell’iniziativa 73.810,00 Euro IVA inclusa – contributo in conto capitale;

3) Estensione Raccolta  Domiciliare con  Ecoisole Smart nei  quartieri:

  • Area corso Traiano (parte sud del Quartiere Filadelfia Lingotto)
  • Area vicina a Spina 3 e 4 (via Cigna, via Livorno, via Valdellatorre – porz. Circ. 4. 5 e 6)
  • San Secondo (Circ. 1) e San Salvario (Circ. 2)
  • Quartiere San Donato e Area Paracchi (Circ. 4)
  • Centro Storico, parte ovest (zone statistiche 5 e 8  – Porta Susa)
  • Madonna di  Campagna,

per un totale di circa 135.500 residenti e un costo pari a Euro 1.618.511,63 IVA inclusa – contributo in conto capitale.”;

RILEVATO CHE

– con riferimento al progetto delle Ecoisole Smart lo scrivente ha ricevuto numerose segnalazioni e lamentele da parte di molti cittadini e titolari di attività economiche di Borgo San Secondo, Spina 3,  San Donato,  Area Paracchi e San Salvario;

– tali lamentele hanno avuto ad oggetto sia lo scorretto conferimento dei rifiuti presso tali Ecoisole sia la collocazione stessa delle Ecoisole (come descritto nell’allegato 1 alla citata DGC: “I contenitori vengono di norma collocati in batteria, con configurazione in linea o a quadrato in modo da costituire un’isola formata di norma da 4 o 5 elementi “legati” insieme da un lungo binario ancorato al suolo.”), spesso situate di fronte ad attività di carattere alimentare/somministrazione;

CONSIDERATO CHE

– tramite richiesta propalata in data 17 maggio 2021 a mezzo mail dalla Segreteria del Gruppo consiliare lo scrivente, considerato che “nei giorni scorsi il Gruppo è stato contattato da alcuni commercianti di San Salvario per alcune considerazioni in merito alla collocazione su strada dei nuovi cassonetti per la raccolta differenziata (creando nuove ecoisole); sovente accade che essi siano posizionati senza tenere conto della tipologia di attività immediatamente frontistante. In un caso specifico, di cui alleghiamo la foto, si tratta di un ristorante in via Goito che lamenta un ulteriore calo della clientela (oltre a ciò che ne deriva dalla pandemia) oltre che l’impossibilità di collocare un dehors. Ed è nota l’importanza dei dehors per le attività di somministrazione nell’attuale fase di restrizioni nonchè in virtù dell’imminente stagione estiva.”, domandava “se esistano criteri/parametri predeterminati per la collocazione di queste nuove ecoisole, se avvenga un’interlocuzione con le associazioni rappresentative dei commercianti del territorio e se, valutate specifiche e determinate situazioni, l’Amministrazione ritenga di poter riconsiderare le installazioni già effettuate per modificarle in senso meno invasivo per le attività.”;

– questo il tenore della risposta ricevuta da AMIAT in data 20 maggio 2021: “In seguito alla segnalazione giunta dall’Assessorato e alla Vs. richiesta, forniamo indicazioni generali circa i criteri con i quali vengono determinate le posizioni delle nuove ecoisole smart che stanno progressivamente interessando zone sempre più ampie della Città: esse sono studiate attentamente sulla base di specifici parametri progettuali. Infatti la posizione è determinata dalla presenza di ostacoli fisici (carreggiate o svolte non percorribili per dimensioni o divieti dall’automezzo di raccolta), dalla presenza di ostacoli aerei (tipicamente cavi, lampioni o alberi), da dehors, aree riservate ai disabili, aree carico e scarico, tombini. Ove fattibile si cerca di tenere in considerazione la presenza di attività commerciali. Occorre inoltre scegliere una posizione quanto più baricentrica possibile rispetto al gruppo di edifici a cui è destinata poiché cerchiamo di minimizzare le distanze da percorrere per il conferimento dei rifiuti. Recentemente, la liberalizzazione dei dehors e gli incentivi edilizi, benché costituiscano il primo segnale di un’auspicata ripresa economica, nonché l’improvvisa pedonalizzazione di un tratto di via, hanno determinato l’occupazione di molti spazi che in fase di progettazione erano idonei ad accogliere le ecoisole. Detto ciò, risulta evidente come le caratteristiche del quartiere San Salvario non offrano ampia scelta nel determinare le postazioni che spesso sono le uniche realizzabili.”;

– a tale riscontro si riteneva di porre ulteriore quesito (ad oggi rimasto senza riscontro) in data 21 maggio 2021: “dando lettura della nota di Amiat viene in evidenza tra i parametri indicati la presenza di dehors. Tornando a fare riferimento all’attività di via Goito, ma ciò potrebbe accadere per molti altri esercizi di somministrazione presenti nel territorio cittadino, qualora essi chiedessero – come appare essere nel loro pieno diritto tanto più nell’attuale fase storica – concessione per il dehors cosa accadrebbe? Verrebbe spostata l’ecoisola e con quali tempistiche?”;

POSTO IN EVIDENZA CHE

– secondo quanto narrato allo scrivente, con specifico riferimento al caso di San Salvario sopra citato (ma ciò può senza dubbio accadere anche in molti altri contesti), pare che l’Ecoisola in oggetto fosse in precedenza collocata in via Goito nei pressi di via S. Pio V e che sia stata spostata in zona frontistante al civico 4 solo a seguito delle proteste dei condomini;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se e come, nell’individuazione della localizzazione, si tiene conto delle esigenze del quartiere, dialogando con residenti, commercianti e con le istituzioni circoscrizionali;
  2. se e come, nell’individuazione della localizzazione, si tiene conto della presenza e della tipologia delle attività commerciali;
  3. se nelle valutazioni svolte si tiene conto della possibilità per talune attività economiche di richiedere concessione COSAP dehors (e se prevalga la collocazione dell’Ecoisola rispetto alla concessione COSAP dehors);
  4. se, con riferimento specifico al caso sopra citato, risponda al vero che l’Ecoisola in precedenza avesse una differente collocazione e, in caso affermativo, quali argomentazioni siano state svolte e da chi per spostare l’Ecoisola in luogo evidentemente meno fastidioso per taluno.

Silvio Magliano