Il 5xmille vada alle realtà sociali, non al Comune
La proposta di Appendino nega il principio di sussidiarietà: le istituzioni locali devono andare avanti con i proventi della tassazione. Il 5xmille resti strumento di libertà e di scelta.
Chiara Appendino ha suggerito ai cittadini, tramite un post su Facebook, a devolvere il proprio 5xmille al Comune di Torino. Ha aggiunto che anche il suo 5xrmille avrà la medesima destinazione. Il mio invito è invece diverso: devolvete il vostro 5xmille a una delle tante realtà sociali (Associazioni di Volontariato, Onlus e Cooperative sociali) che operano, con dedizione e passione, sul nostro territorio: queste realtà si impegnano davvero per il bene delle persone; ai loro Volontari – che si occupano di povertà, sostegno agli ultimi, disabilità, alimentazione e vestiario, farmaci, promozione della solidarietà e tutela dei diritti dei più deboli – le persone in difficoltà interessano sul serio. Sono le stesse Associazioni alle quali la Sindaca non ha voluto riconoscere gli sgravi sulla Tari. Il 5xmille nasce come strumento di libertà, per permettere a ciascuno di scegliere chi aiutare: lo stato e le istituzioni locali devono andare avanti con i soldi provenienti dalla tassazione (che a Torino è una delle più alte d’Italia). La proposta di Appendino è la negazione stessa del principio di sussidiarietà ed è improntata a quello statalismo che già in altre occasioni l’attuale Amministrazione ha già dimostrato altre volte.