Skip to main content

Fumi tossici e baraccopoli, “fotografare” la situazione non è sufficiente

Utili, ma non risolutive, le misure del biomonitoraggio e delle stazioni di rilevamento della qualità dell’area nei pressi delle baraccopoli: quella dei roghi è una questione tralasciata da decenni, ora serve agire.

Il problema dei fumi tossici derivanti dai roghi accesi nelle baraccopoli è assolutamente reale. Ed è un problema non affrontato (e tantomeno risolto) negli ultimi trent’anni. Ben venga dunque un piano di biomonitoraggio, come proposto nell’Ordine del Giorno discusso oggi in Commissione, che coinvolga un campione di residenti in aree adiacenti le baraccopoli, e la possibilità di installare stazioni di rilevamento della qualità dell’area nei quartieri più prossimi alle baracche. Può essere un’utile misura per fotografare la situazione e per quantificare, in maniera precisa e scientifica, l’incidenza della questione. Mi auguro tuttavia che non ci si limiti a questo: perché, con questa Amministrazione, le “fotografie” sono già abbastanza. Sono le azioni politiche e pratiche che scarseggiano.