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«Fino a tre anni per un intervento di cataratta»

Giusta la preoccupazione dei cittadini in merito alle lunghe liste d’attesa nell’oculistica piemontese, domani il mio Question Time per chiedere soluzioni.

Cittadini e Associazioni lanciano l’allarme, la Giunta è chiamata a rispondere per ridurre tempi d’attesa che, per quanto riguarda l’oculistica, arrivano ai 36 mesi anche per interventi, quali la cataratta, ormai considerati di routine. Domani discuterò sul tema un Question Time appena presentato in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere una sensibile riduzione delle attuali tempistiche. Proprio per evidenziare una situazione percepita come critica, l’Associazione Cittadinanzattiva ha proclamato la mobilitazione permanente “Urgenza Sanità”, per chiedere una Sanità accessibile e universale, dove “accessibile” significa anche in grado di garantire tempistiche ragionevoli. Concorre a creare una situazione di difficoltà il numero ridotto di pediatri e medici di medicina generale, fattore che comporta talvolta la necessità, da parte di famiglie e pazienti, di rivolgersi alle strutture ospedaliere. Il massimale di 1.800 pazienti per ogni medico di famiglia risulta in molti casi di difficile gestione, soprattutto per coloro che non possono contare sul sostegno di assistenti di studio, di una segreteria e di professionisti sanitari di supporto. Dando atto alla Giunta dei primi risultati ottenuti con il Piano Straordinario di Recupero delle Liste d’Attesa, chiediamo ulteriore impegno per garantire tempi ragionevoli per visite e interventi anche in oculistica, fatto che significherebbe garantire ai pazienti piemontesi un immediato effetto positivo sia sulla loro salute sia sulla loro qualità della vita e, per il Sistema Sanitario stesso, un risparmio di risorse già sul medio periodo. La stessa Regione Piemonte dichiara come suoi obiettivi la riduzione delle liste d’attesa per le visite e gli esami, l’assunzione di personale medico e infermieristico, l’incremento delle borse di studio per i medici specializzandi e una maggiore integrazione con il privato, con governance del pubblico.

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