Convegno sull’economia islamica: lo sviluppo e il commercio sono ottima cosa se vengono perseguiti con le nostre regole
È condivisibile il tentativo di perseguire sviluppo economico attraverso lo sdoganamento di una cultura, ma mi preoccupa che a farlo sia la Giunta Fassino: tutte le volte che ci hanno provato, si è dato spazio ad altre identità e tradizioni a scapito delle nostre radici. Economicamente la Shari’a avrà anche punti condivisibili, ma stiamo parlando di un sistema che non è accettabile per il ruolo che assegna alla donna e per la totale coincidenza tra il reato e il peccato.
Qualsiasi apertura al mondo che generi una ricaduta positiva sulla Città è bene accetta, così come è condivisibile il tentativo di incrementare lo sviluppo, certo è che va realizzato con attenzione, valutando tutti gli aspetti di una cultura in cui, per esempio, Stato e religione coincidono, il che sta creando gravi problematiche in Paesi a noi anche molto vicini.
Sviluppo e commercio con altri paesi devono e possono essere incrementati, ma sempre nel rispetto della nostra identità e delle nostre regole. Mi auguro soltanto, dunque, che come troppe volte è successo negli ultimi anni, con questa maggioranza di centrosinistra, quando si è dato spazio ad altre identità e tradizioni, questo non venga fatto a scapito delle nostre radici e della nostra organizzazione sociale.
Economicamente, la Shari’a avrà anche punti condivisibili e che promettono possibilità di sviluppo commerciale, ma non dimentichiamoci che si tratta di una legge, di una società, che ha anche molti punti oscuri e per noi inaccettabili, a cominciare dal ruolo della donna per giungere alla problematica identificazione di peccato e reato. Siamo sicuri che, in queste condizioni, lo sviluppo commerciale possa avvenire su un piano di parità, di condivisione e di reciproca convenienza?