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Contributo alle Scuole Fism ridotto di un quarto, libertà di educazione sotto attacco

Decisione vergognosa della Giunta Appendino: chiaro l’intento ideologico, statalista e laicista di una scelta fatta sulle spalle dei piccoli alunni delle scuole. Il taglio del 25% è una mazzata al welfare familiare e mette a rischio centinaia di posti di lavoro.

Con una decisione semplicemente vergognosa la Giunta taglia del 25% il contributo alle Scuole Fism (che passa da 3 a 2,25 milioni di euro) e, con un’unica mossa, fa tremare l’intero sistema scolastico cittadino, assesta un colpo pesantissimo al welfare familiare e mette a rischio centinaia di posti di lavoro.

Non è solo una questione di bilancio: dietro questa scelta, tutta politica, c’è una precisa presa di posizione ideologica, in senso statalista e laicista.

Mi disgusta questo modo di fare tagli sulla pelle di bambini, famiglie, insegnanti e personale. Adesso gli Istituti Fism, che da sempre per politica vengono incontro alle famiglie con minori disponibilità economiche, non avranno scelta: dovranno alzare le rette, impedendo di fatto a molte famiglie di iscrivervi i propri figli.

Con il taglio l’Amministrazione assesta così un’ennesima, tremenda mazzata al welfare familiare.

L’Amministrazione ignora smaccatamente che le famiglie escluse dalle graduatorie comunali e che quindi si rivolgono agli Istituti Fism si troveranno una scuola più cara. Un disservizio gravissimo ai danni alle famiglie, che, come se non fossero già sufficientemente tartassate, dovranno ora accollarsi il peso economico del taglio. Gli Istituti Fism costituiscono parte integrante del sistema della scuola pubblica cittadina. Senza gli Istituti Fism, il sistema non sarebbe in grado di assorbire tutta la domanda di posti.

Le 56 scuole Fism della nostra città accolgono 5.500 bambini e danno lavoro a 550 persone. Molti di questi posti di lavoro sono ora a rischio.

La Giunta Appendino getta la maschera e si dimostra ideologicamente schierata contro la libertà di educazione e contro la parità scolastica. La precisa finalità ideologica insita in questo consistente e assurdo taglio è confermata dal fatto che nessun altro tassello del sistema scolastico cittadino è stato minimamente scalfito dalle politiche di bilancio di questa Amministrazione.

Mi auguro che, se mai qualche settore del mondo cattolico o, più in generale, qualche torinese che crede nella libertà di educazione ha creduto alle promesse Cinque Stelle, possa oggi aprire gli occhi sulla desolante realtà.

Presenterò emendamenti e prometto fin da ora battaglia durissima contro questa vergognosa assurdità.