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L’Amministrazione ha fallito nella gestione di San Salvario, ora lasciamo fare ai residenti

È evidente il fallimento delle politiche di questa Amministrazione, incapace di garantire qualsiasi tipo di sostenibilità alla movida nel quartiere di San Salvario. Ora, perlomeno, si abbia l’umiltà e la lungimiranza politica di accogliere le proposte dei cittadini: moratoria immediata degli eventi straordinari notturni e campagna di sensibilizzazione e informazione sul diritto a vivere in un quartiere civile.

Cronica mancanza di posteggi; clamoroso fallimento della misura delle strisce gialle, con i posti in teoria riservati ai residenti che diventano terreno di conquista per gli avventori e per le loro auto; morte dopo lenta agonia del commercio di vicinato diurno; sporcizia, degrado, schiamazzi fuori controllo (decine di decibel oltre ai limiti consentiti), assembramenti e atti di vandalismo nelle ore notturne. Anni di amministrazione scellerata stanno chiedendo oggi il loro prezzo da pagare: tutto insieme, e tutto a carico dei cittadini.

Se, da una parte, tanti residenti esasperati hanno preferito investire migliaia di euro nell’insonorizzazione delle loro camere da letto per poter dormire, dall’altra la risposta è stata l’immobilismo più assoluto o l’adozione di misure (vedi pattuglione) paragonabili, per incidenza ed efficacia, a un cerino nella notte. Il problema è che, sempre parlando di cerini, sono i residenti a rischiare ora di fare la fine della Piccola Fiammiferaia.

Prendere un provvedimento e poi non essere in grado di farlo rispettare è peggio che non prenderlo affatto: mi riferisco agli stalli segnati dalle linee gialle, in teoria riservati ai residenti di San Salvario ma in pratica terreno di conquista degli automobilisti in arrivo da fuori. La risposta? Pochissime multe di giorno e praticamente nessuna di notte: un numero talmente esiguo da non avere neppure un valore deterrente. Ci saremmo aspettati controlli a tappeto almeno per le prime settimane, per educare gli automobilisti.

Mi auguro che, dopo aver clamorosamente mancato dal punto di vista amministrativo, questa Giunta almeno dimostri almeno l’umiltà e la lungimiranza di accogliere la proposta dei residenti: immediata moratoria di tutti gli eventi straordinari in orario non diurno; introduzione di una segnaletica creativa e di impatto per ricordare a tutti – esercenti, residenti, avventori e ospiti – le regole base del vivere civile; e trasformazione dell’esedra pedonale (regolarmente bloccata dalle auto posteggiate) di largo Saluzzo 36 in un’area riservata ai residenti. Gli abitanti di San Salvario sono disponibili a mettere, di tasca loro, creatività, vernice, pennelli e manodopera.

Mi piacerebbe partire subito con un tavolo di lavoro e provare a sperimentare le nuove misure già entro Natale.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Torino non è una città per i bimbi: a che cosa servono 280 aree verdi in città se poi si lasciano nell’incuria?

Molti delle decine e decine di parchi della città sono abbandonati alla sporcizia e al degrado: in queste condizioni sono, di fatto, inutilizzabili per i cittadini e diventano terreno ideale per spaccio e delinquenza.

Le foto dei residenti e una semplice passeggiata tra Rebaudengo e Barriera di Milano bastano a dimostrarlo: il Parco Sempione è da tempo abbandonato all’incuria e perennemente invaso da cocci di bottiglia, sozzura e immondizia, anche e soprattutto nell’area con le altalene per i più piccoli.

Ma questo è soltanto uno dei tantissimi casi simili in città. Torino non è, ed evidentemente non aspira a essere, una città per bambini: nonostante la sua ampia disponibilità di giardinetti e aree-gioco.

Il problema è che lasciare in condizioni di incuria i (peraltro moltissimi) giardini della città non soltanto li rende inutili e non fruibili dai cittadini, dai bambini e dalle loro famiglie; ma rischia di farne terreno ideale per chi spaccia o delinque, e che quindi ha tutto interesse a trovare aree verdi non frequentate, mal illuminate e per nulla controllate.

A maggior ragione, è inaccettabile che siano i cittadini stessi – come accade proprio al Parco Sempione ma anche altrove – a doversi occupare della pulizia dei nostri giardini.

Investire oggi nella pulizia, nella sorveglianza e nella manutenzione delle aree verdi significa risparmiare domani il costi, economico e sociale, di nuove criticità legate alla microcriminalità e allo spaccio.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Mercati della città spesso privi di servizi igienici, con buona pace del regolamento comunale

Spesso inesistenti, oppure in condizioni disastrose, in rarissimi casi accessibili: è la condizione dei bagni che dovrebbero servire le aree mercatali di Torino. Tutto questo nonostante il fatto il che regolamento comunale prescriva che per ogni mercato debbano esservi servizi – privi di barriere architettoniche e separati per operatori e utenti – realizzati a cura e a spese dell’Amministrazione.

Non c’è circoscrizione immune dal problema: i mercati di tutto il territorio comunale sono spesso privi di servizi igienici fruibili (figuriamoci accessibili).

Ma non sono rari i casi in cui i bagni mancano del tutto: un elenco solo parziale dei mercati privi di servizi utilizzabili annovera piazza Santa Rita, corso Svizzera, via Di Nanni, corso Umbria, corso Toscana, via Cena, piazza Borromini, corso Spezia, piazza Madama Cristina, piazza Guala, via Plava e così via.

Il tutto trascurando nella maniera più clamorosa e manifesta il regolamento comunale, che invece parla chiaro: ogni area cittadina di mercato deve essere dotata di servizi igienici, in condizioni decorose, separati per utenza e operatori e privi di barriere architettoniche. E – ultimo ma non ultimo – realizzati “a cura e a spese dell’Amministrazione comunale”.

Nulla di preoccupante, però, per la Giunta, tanto che l’Assessore Mangone si è dichiarato addirittura “sorpreso” della mia interpellanza sul tema: nessuno gli “aveva segnalato il problema”.

Evidentemente, anche alcuni tra gli operatori e i clienti dei mercati cittadini stanno perdendo la fiducia nel fatto che segnalare un problema o una mancanza all’Amministrazione civica possa portare a qualche tipo di risultato.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Un autunno di sporcizia dopo un un’estate di schiamazzi

Per gli abitanti di lungopo Machiavelli si passa di disagio in disagio: dopo la rumorosa movida dell’Ippopotamo nei mesi estivi, si ripresenta in tutta la zona il problema pulizia. L’Amiat non è titolata a pulire oltre le siepi, mancano i soldi per derattizzare, ovunque si trovano rifiuti e sporcizia.

Qualcuno la chiamava “transumanza umana”: una definizione folkloristica ma efficace per definire la processione di persone che a notte fonda, dopo una lunga serata alla discoteca Casa dell’Ippopotamo di Parco Michelotti, sciamava – lasciando una scia di rifiuti e bottiglie rotte – verso il centro della città passando sul Lungo Po Machiavelli.

Ora a inizio autunno, se il problema della movida estiva man mano rientrerà, resta in tutta la sua gravità quello della sporcizia. Secondo le segnalazioni dei cittadini, la situazione da un paio di mesi è peggiorata ulteriormente. L’Amiat può operare solo lungo la striscia di asfalto del lungopo, mentre tutto ciò che si trova oltre le siepi è lasciato a se stesso: tocca alla Circoscrizione la sua manutenzione. Mancano, inoltre, i fondi per un nuovo ciclo di interventi di derattizzazione – e su questo fronte la situazione, secondo i cittadini, è di nuovo quella precedente all’ultimo ciclo di interventi.

Abbiamo uno dei lungofiume più meravigliosi d’Europa, eppure ne lasciamo interi tratti in condizioni da discarica a cielo aperto.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale

Via Martinetto, multe per divieto di sosta anche in assenza di segnaletica verticale

Varie contravvenzioni sono state comminate agli automobilisti che hanno posteggiato i loro veicoli nel tratto di strada compreso tra l’incrocio con via Alasonatti e quello con via San Donato. Ma il relativo segnale verticale non era presente.

Se “il cartello è stato ripristinato”, come dichiarato dall’Assessore Tedesco in risposta alla mia interpellanza sul tema, significa a logica che prima non c’era: la prova, superflua, che i cittadini che avevano segnalato la rimozione del segnale verticale non erano stati vittime di un’allucinazione.

Eppure sono molti (almeno trenta) gli automobilisti multati per non aver esposto il tagliando della zona blu sul cruscotto delle loro auto parcheggiate in via Martinetto, nel tratto compreso tra le vie Alasonatti e San Donato, durante il periodo di assenza del cartello (via Martinetto è un senso unico da corso Regima Margherita alla stessa via San Donato).

“Capisco” che fare cassa sia sempre e comunque il primo obiettivo di questa Amministrazione; capisco meno che questo obiettivo venga perseguito anche in situazioni limite come questa. Nel frattempo sto procedendo con le opportune verifiche per assicurarmi che il cartello sia stato messo esattamente nello stesso punto di prima.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)