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Il Consigliere indica la luna, ma l’Amministrazione guarda il dito… In questa città è “Vietato opporsi!”

La mia campagna #AppendinoDoveSei vuole essere un modo ironico e visibile di segnalare ciò che non va a Torino. Ho già collocato tredici appendini in giro per Torino. Per l’ultimo, lasciato in piazza della Repubblica, sono stato multato per 420 euro (affissione non autorizzata). Invece di prendere in considerazione il problema (una donna con disabilità rischia di perdere il diritto allo stallo numerato a causa di una delibera assurda), la Municipale ha pensato che il problema fosse l’appendino in sé. Pagherò volentieri se la delibera sarà modificata, come da me richiesto da due anni a questa parte. Diversamente, farò ricorso direttamente alla Sindaca.

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Fondazione per il Libro: per i dodici ex dipendenti nessuna gratitudine?

Hanno dato il massimo contribuendo in maniera sostanziale al successo dell’ultima edizione del Salone del Libro (avrebbero potuto, invece, lesinare il loro impegno). Adesso la politica trovi una soluzione: il loro lavoro e la loro qualità professionale sono indispensabili per il futuro della kermesse. Che, a sua volta, è indispensabile per il futuro della città.

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Olimpiadi, Appendino migliore Sindaca possibile (per Milano, però)

La candidatura per i Giochi del 2026 nasce nella maniera peggiore, con uno psicodramma collettivo e un elenco di dodici punti di stucchevole ovvietà, buono però a tenere in piedi una Maggioranza nella crisi d’identità più totale. Ormai i giornali nazionali dipingono Torino come città senza guida: la nostra Prima Cittadina non perde occasione per dare nuove occasioni di confronto con Milano, tutte favorevoli al capoluogo lombardo. Che, sentitamente, ringrazia. La candidatura di Torino resta comunque una gran bella notizia. Sperando che tutti i vantaggi non vadano sotto la Madonnina, lasciando sotto la Mole solamente i costi.

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Appendino ricattatrice ricattata

Tensione e reciproche pressioni tra la Sindaca e i Consiglieri in tema Olimpiadi 2026: l’una e gli altri fanno leva sulle reciproche debolezze. Il tempo delle parole è finito: a questo punto la Prima Cittadina tolga il disturbo veramente. Alle Olimpiadi non voglio rinunciare, con questa Amministrazione (che ha bisogno dell’aiutino da casa: anzi, da Roma) o con un’Amministrazione nuova e, speriamo, diversa.

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