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Sul dimensionamento degli Istituti Galileo Ferraris e 8 Marzo di Settimo chiediamo coerenza e criteri uniformi

Due pesi e due misure? No, grazie. Anche in tema di dimensionamento chiediamo un approccio uniforme e coerente.

Sono comprensibili le preoccupazioni espresse, poco fa in Commissione, dal Comitato Agorà 8 Marzo in merito all’accorpamento, imminente, degli Istituti 8 Marzo e Galileo Ferraris di Settimo Torinese nell’ambito del piano di dimensionamento scolastico: una sorte alla quale altri Istituti nel territorio della Città Metropolitana di Torino non risultano destinati. Ci chiediamo perché e quali siano i criteri alla base delle scelte diverse, anche a fronte della proroga accordata ad altre realtà scolastiche. Non vorremmo che i due istituti di Settimo fossero penalizzati da logiche territoriali, campanilistiche. Il rischio del commissariamento deve essere sventato.

Gli auditi hanno definito non auspicabile, in particolare, l’ipotesi della creazione di un Istituto “monstre” di quasi 2mila studenti con una sola Segreteria, un solo Dirigente Scolastico e un solo Direttore dei servizi generali e amministrativi.

La Città Metropolitana ha la competenza sulla pianificazione e sul dimensionamento della rete scolastica del Primo e Secondo Ciclo.

Voucher Iscrizione e Frequenza Scuole Paritarie, 475 domande ancora da finanziare: il mio ODG per esaurire la graduatoria

La mia richiesta alla Giunta: si trovino anche quest’anno le risorse finanziarie affinché tutte le famiglie che ne hanno titolo ricevano l’assegno di studio, garantendo così una reale libertà di educazione: sono necessari ancora 545mila euro circa. Ho chiesto e ottenuto l’inserimento nell’ordine del giorno del Consiglio Regionale del Piemonte del mio atto che chiede di reperire questi fondi.

I Moderati chiedono che anche quest’anno siano assegnati tutti i Voucher Iscrizione e Frequenza Scuole Paritarie e che non risultino famiglie che, pur avendone titolo, private di contributo a causa della mancanza di risorse finanziarie. Per ottenere il risultato, servono ancora 545mila euro circa, necessari per finanziare le 475 domande dichiarate ammissibili, ma ancora da finanziare. A questo proposito, ho chiesto e ottenuto l’inserimento del mio ODG sul tema nell’ordine del giorno del Consiglio Regionale del Piemonte. La Legge Regionale sulle “Norme sull’istruzione, ildiritto allo studio e la libera scelta educativa” prevede l’erogazione di assegni di studio tramite Voucher annualmente assegnati dalla Regione sulla base delle istanze presentate dalle famiglie. Per l’anno scolastico in corso la dotazione finanziaria è pari a 4,48 milioni di euro: per il Voucher Iscrizione e Frequenza alle Scuole Paritarie sono risultate ammissibili 4.717 domande, delle quali 4.242 immediatamente finanziabili. Se approvato, il mio Ordine del Giorno impegnerà a Giunta a reperire in sede di Assestamento di Bilancio le risorse necessarie alla totale copertura delle domand eammesse in graduatoria al fine di garantire a tutte le famiglie la possibilità di beneficiare del Voucher Iscrizione e Frequenza per l’anno scolastico in corso. Lavorare affinché il maggior numero di famiglie si veda riconosciuto questo beneficio significa, per me, difendere concretamente la parità scolastica quale principio nel quale credo profondamente e che anche questa Giunta ha più volte affermato di condividere. Ci auguriamo che sia possibile arrivare al risultato.

Tre passaggi consecutivi di tram non accessibili? Un fatto grave

È causa di stupore e disappunto il fatto che a causare la protesta di un cittadino con disabilità motoria sia stato – questa mattina in piazza Stampalia a Torino, dove un passeggero in carrozzina ha bloccato il transito della Linea 9 – il passaggio di tre tram consecutivi di tipologia non accessibile.

Ci chiediamo e chiederemo in Aula quali siano le cause di questo grave disservizio, vero e proprio attacco al diritto alla mobilità, che dovrebbe essere garantito a tutti. Giuste e doverose le scuse da parte di GTT. Ci auguriamo davvero che episodi simili non si verifichino più in futuro.

Anche il Piemonte recepisca il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale per il triennio in corso

Veneto e Liguria hanno già compiuto questo passo, fondamentale per la salute pubblica: domani in Consiglio Regionale del Piemonte la discussione del mio Question Time sull’argomento.

Alcune Regioni come Veneto e Liguria hanno già recepito con propria deliberazione il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2023-2025: il Piemonte ancora no. Chiederò domani alla Giunta, con un Question Time appena presentato, quando l’Intesa Stato-Regioni su questo documento sarà recepita anche dalla nostra Regione. Una misura di questo tipo è fondamentale perché questo documento, che rappresenta il riferimento per la definizione a livello nazionale delle strategie vaccinali, e il relativo Calendario nazionale vaccinale permettono di armonizzare le strategie vaccinali per garantire a tutti, indipendentemente da luogo di residenza, reddito, livello socioculturale e status giuridico, i pieni benefici derivanti dalla vaccinazione. Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025 è stato approvato in Conferenza Stato-Regioni il 2 agosto scorso e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 dello stesso mese. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera le vaccinazioni, insieme alla sanificazione delle acque, le più importanti misure di prevenzione pubblica nel mondo.

La sofferenza dei cristiani di Gaza nel silenzio del mondo

La comunità cristiana della Striscia, travolta dagli orrori della guerra, è già scesa sotto la soglia del migliaio di fedeli. L’allarme di Al Jazeera: «La guerra rischia di spazzare via per sempre la presenza cristiana in questa regione». La comunità internazionale faccia sentire la propria voce, i media smettano di tacere della sorte di queste persone.

Notizie rare, difficili da reperire e quasi sempre drammatiche, quelle che arrivano dai cristiani di Gaza: una minoranza ormai ridotta a meno di mille persone, sottoposta quotidianamente agli orrori della guerra, che pare quasi invisibile agli occhi dei reporter. I pochi articoli che, su testate internazionali, fanno riferimento ai cristiani palestinesi raccontano una situazione drammatica: neppure le due sole chiese cristiane della regione sono ormai considerate luoghi sicuri dove rifugiarsi, dopo il bombardamento della Chiesa di San Porfirio il 19 ottobre. Due settimane dopo, la scuola cattolica a Tel al-Hawa è stata colpita da un bombardamento, come raccontato dalla Preside Suor Nabila Saleh. Neanche l’ospedale anglicano è stato risparmiato dagli attacchi. La preoccupazione è massima, come l’angoscia per il destino, drammatico e taciuto, di centinaia di persone. Mi auguro che un numero crescente di voci – giornalistiche e istituzionali – raccontino questa situazione e che la comunità internazionale non si dimentichi di una comunità presente a Gaza da tempo immemore e che ora rischia di scomparire per sempre.