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Basta favori agli occupanti, la Cavallerizza vada a player pubblici, istituzionali o non profit

In questa città e con questa Amministrazione chi occupa (e magari fa business al di fuori delle regole) è favorito addirittura con soldi pubblici, mentre tante realtà del Volontariato pagano fino all’ultimo centesimo, com’è giusto che sia, per gli spazi e per le utenze.

Un’ora di nulla in Commissione chiamato pomposamente “presentazione di un progetto sociale” non cambia la realtà dei fatti: una realtà che dice che è e rimane assurdo impiegare denaro pubblico per favorire sedicenti comitati che, occupando da anni senza alcun titolo un bene di valore inestimabile, hanno portato solo illegalità, abusivismo e devastazioni assortite. Ora questi stessi sedicenti comitati si vedranno restituire il bene ristrutturato? Una beffa.
Sì metta la Cavallerizza, piuttosto, nelle disponibilità di player pubblici o istituzionali o di una delle molte realtà del non profit. La visione e gestione Cinque Stelle del Beni Comuni, fumosa e dannosa, ha finora causato soltanto disastri. La Cavallerizza deve tornare a essere di tutti e non solo di qualcuno.
Mi preoccupa che a Roma scelgano di impiegare così 5 milioni, come da richiesta della Sindaca Appendino, quando tanto altro si potrebbe fare, con la stessa cifra, anche nello stesso ambito culturale torinese.
Se i Cinque Stelle credono davvero in questo “progetto sociale” gli assegnino uno dei tanti spazi che, nelle nostre periferie, non sarebbero inadatti.
Da uomo che viene dal Volontariato, trovo disgustoso che la Città di fatto paghi le utenze agli occupanti della Cavallerizza, quando tante realtà del Terzo Settore molto più utili per la comunità pagano, come è giusto che sia, fino all’ultimo centesimo.