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Autore: Redazione sito

Autisti GTT da troppo tempo senza un aumento di stipendio

A fronte di condizioni di lavoro sempre più difficili.

Condivisibili le proteste degli autisti GTT. Non può più essere il ricorso sistematico allo strumento dello straordinario la sola possibilità che l’azienda torinese mette a loro disposizione per far raggiungere introiti mensili adeguati al costo della vita. Nuove, sensate e sufficienti assunzioni sono l’unica modalità accettabile di garantire la piena copertura del servizio. Agli autisti occorre assicurare idonei turni e intervalli di riposo adeguati: questo non significa solo assicurare alle persone che sono quotidianamente alla guida dei mezzi pubblici di trasporto ritmi di lavoro sostenibili, ma vuol dire anche difendere la loro sicurezza, insieme a quella dei passeggeri e degli altri utenti della strada. Difenderemo, come Moderati, questo diritto in Consiglio Regionale. L’Agenzia della Mobilità Piemontese verifichi la qualità retributiva e le condizioni di lavoro di questi dipendenti, inadeguati per numero rispetto alla necessità attuale, intervenendo se necessario. Uno stato di agitazione sindacale della Faisa-Cisal è stato annunciato, in concomitanza con il Salone del Libro di Torino, come forma di protesta contro la proposta di una banca ore a saturazione negativa, contro la cancellazione della conoscenza anticipata dei turni nei periodi festivi e contro il mancato aumento degli stipendi, che non soltanto gli ultimi mesi di inflazione, ma anche le condizioni sempre più difficili dell’operatività quotidiana – con il moltiplicarsi delle aggressioni – richiederebbero.

Ennesima aggressione ai danni di un autista GTT, la misura è colma

Ci chiediamo fino a quando ci troveremo a dover commentare, praticamente ogni settimana, un nuovo episodio di violenza o di aggressione ai danni di personale GTT.

Questa volta i fatti si sono verificati a bordo di un bus attivo sulla linea 49, direzione Settimo: un uomo si è scagliato, tirando calci e pugni, contro l’abitacolo di guida, per fortuna senza riuscire ad accedervi. Esprimiamo sincera e profonda solidarietà all’autista e ribadiamo l’urgenza di prendere contromisure. Siamo consapevoli che l’episodio avrebbe potuto avere conseguenze peggiori del comprensibile spavento dell’autista. La politica deve dare risposte e tutelare da rischi per la propria incolumità personale chi svolge un servizio per i cittadini.

Ospedale alla Pellerina, si faccia in fretta

Le uniche priorità dei Moderati sono la salute dei cittadini, il loro diritto alle cure e il diritto di medici, infermieri e personale sanitario di lavorare in un contesto finalmente adeguato al loro livello professionale. Avremmo voluto che la ThyssenKrupp bonificasse a sue spese e regalasse l’area alla Città di Torino, dopo il dramma del 6 dicembre 2007: così non è stato, adesso si velocizzino i tempi per la realizzazione di un progetto non più rimandabile.

Sindaco di Torino e Presidente della Regione avrebbero potuto chiedere che l’area fosse bonificata a spese della ThyssenKrupp e donata alla Città di Torino, dopo i drammatici fatti del 6 dicembre 2007: questo non è avvenuto, anche se la nostra speranza è che si arrivi in futuro a simili esisti, in nome della concordia istituzionale. La sola priorità è dunque, ora, avere in tempi brevi nell’area nord ovest di Torino un ospedale finalmente all’altezza per struttura, connessione e livello tecnologico, fondamentale per garantire ai cittadini il diritto alla cura e alla salute e ai professionisti un contesto adeguato.

Per convincersi che questa sia al momento l’unica cosa che conta basta ascoltare la voce di chi al Maria Vittoria e all’Amedeo di Savoia quotidianamente lavora. A queste persone dobbiamo fornire risposte, oppure accettare da parte loro scelte professionali legittimamente diverse e lontane da questi presidi. Non possiamo rischiare di perdere l’ennesima occasione di dotare il territorio di un’infrastruttura adeguata nell’attesa di trovare condizioni ideali che, semplicemente, non esistono. Il dibattito, per sua stessa definizione, a un certo punto deve chiudersi. Politica è fare delle scelte e prendere decisioni non solo nei modi, ma anche nei tempi più utili alla cittadinanza. Abbiamo necessità di un’infrastruttura all’avanguardia per struttura, tecnologia e connessione, i cui reparti siano confacenti alle esigenze del contesto demografico di una popolazione che invecchia e subisce gli effetti, fisici e psicologici, di questa fase post-pandemica.

Giù tasse e IMU per chi affitta a studenti fuori sede, inserito all’ordine del giorno del Consiglio il mio atto che lo chiede

Se approvato, il mio OdG impegnerà la Giunta a interloquire con il Governo e con l’ANCI affinché siano introdotte agevolazioni fiscali per chi affitta immobili agli studenti fuori sede, per molti dei quali non è più sostenibile il costo di un posto letto. Azionando la leva fiscale oltre che, naturalmente, investendo in maniera adeguata in nuove residenze universitarie si può pensare di risolvere, in parte almeno, questa criticità sempre più sentita. Con il mio atto chiedo anche la convocazione di un Tavolo di Lavoro con la partecipazione, a livello nazionale, di tutte le parti interessate.

Ho chiesto e ottenuto l’inserimento all’ordine del giorno del Consiglio Regionale del Piemonte del mio OdG che chiede alla Giunta di farsi parte attiva con il Governo affinché si identifichino le modalità più idonee per riconoscere sgravi fiscali a chi affitta un immobile a studenti universitari fuori sede e con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) affinché si riconosca una riduzione delle imposte comunali e dell’IMU ai privati che decidono di affittare un immobile agli studenti stessi. Il mio atto chiede inoltre la convocazione di un Tavolo di Lavoro con la partecipazione, a livello nazionale, di tutte le parti interessate.

Anche i beni immobili, magari acquistati con i sacrifici di una vita e messi a reddito, concorrono a raggiungere il necessario budget familiare mensile ed è giusto che i proprietari siano in qualche modo tutelati. Il costo di una stanza singola in centro a Torino – dove la Città mette a disposizione solo 2mila posti letto ogni anno su una popolazione studentesca che supera le 100mila unità – è aumentato di 150 euro rispetto allo scorso anno. Gli studenti che hanno scelto il Piemonte come sede di studio risiedendo in altre regioni sono più che triplicati negli ultimi 15 anni e provengono soprattutto da Sicilia, Puglia, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta.

Nella sola Torino la carenza di posti letto è stimata oltre le 3mila unità. Federconsumatori stima tra gli 8mila e i 10mila euro annui le spese a carico di uno studente che soggiorni a Torino per studiare: di questa cifra, la metà è costituita proprio dal costo del posto letto. Le Amministrazioni Civiche potranno basarsi sui contratti depositati per immaginare riduzioni consistenti dell’IMU a favore dei residenti che affittano un immobile a studenti. Essendo stato verosimilmente superato il picco della fase inflattiva, anche un’opzione come la cedolare secca sugli affitti consente vantaggi sia all’inquilino (invariabilità del prezzo del canone, risparmio sulle spese delle imposte di bollo e di registro) sia al locatore (esentato dal pagamento dell’imposta di bollo e delle spese di registrazione del contratto).

L’energia nucleare smetta di essere un tabù

Condividiamo le parole di Stefano Buono, Founder e CEO di Newcleo, che la definisce sicura, pulita, rinnovabile e competitiva dal punto di vista economico. 

Il nucleare è una fonte di energia che ha tutte le caratteristiche elencate da Stefano Buono, Founder e CEO di Newcleo: è sicura, pulita, rinnovabile e competitiva dal punto di vista economico. Riteniamo che l’energia nucleare – controllata e sicura – sia un’opzione utile e vantaggiosa da tutti i punti di vista e che, come tale, dovrebbe entrare maggiormente nel dibattito politico come fattore fondamentale per la transizione ecologica e per una piena indipendenza energetica. Nostro compito è anche permettere che si superi un certo pregiudizio tuttora diffuso e che la parola “nucleare”, nel confronto politico, sia sempre meno un tabù. La nostra politica rifletta sul fatto che anche grazie alla visione e alla lungimiranza di un italiano come Buono Paesi come Francia e Inghilterra svilupperanno una tecnologia nucleare all’avanguardia. Apprezziamo, sul tema, le aperture di questo Governo, ma tanto resta da fare.