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Autore: Redazione sito

Corso Racconigi 25? Siamo fermi al palo

Ancora 161 i nuclei familiari che attendono di essere trasferiti lontano da un complesso abitativo che presenta criticità strutturali; cinquanta circa sono, in particolare, i proprietari che ancora attendono una proposta di permuta: al momento sono abbandonati a se stessi. A che punto siamo sulla tabella di marcia, dopo le promesse di luglio? Che cosa intende fare la Giunta Regionale? Discutendo poco fa in Consiglio la mia interrogazione sul tema di fatto non ho ottenuto risposta. E nel frattempo quei caseggiati stanno diventando ricettacolo di degrado e luogo di spaccio.  

Un lungo preambolo, un elenco fin troppo accurato di numeri già noti, una precisione elvetica nel puntualizzare cifre non strettamente attinenti al tema: tanto basta perché il tempo a disposizione passi quasi del tutto senza che l’Assessore Protopapa comunichi, leggendo la nota della collega Caucino, veri aggiornamenti. Questo è il riassunto della discussione a verbale, poco fa, della mia interrogazione sulle prospettive di trasferimento per chi abita nel complesso ATC di corso Racconigi 25 a Torino. Negli ultimi secondi dell’intervento c’è appena il tempo di far trasparire la cruda verità: ancora non siamo giunti a una conclusione.

Tutto il resto è dato di fatto: i colloqui – ne sono stati fatti pochi, pochissimi – sono fermi da un anno, i cinquanta (circa) proprietari privati, abbandonati a se stessi, che ancora non sono stati trasferiti attendono che sia per loro trovata in permuta un’alternativa valida. Tutto questo nonostante le promesse, lo scorso luglio, dell’Assessore Caucino.

Che vi siano criticità strutturali è noto da quasi tre anni. E ora il complesso edilizio, per metà disabitato, sta diventando ricettacolo di degrado, luogo di spaccio, deposito della mercanzia degli abusivi dell’antistante “minisuk”. Aumenta il rischio di occupazioni abusive. Ad oggi risultano liberati soltanto 189 alloggi, a fronte dei 350 totali.

I cittadini si sentono avviliti e scoraggiati, abbandonati a se stessi, lasciati senza risposte. Urge una soluzione: ho chiesto alla Giunta che la Regione si faccia parte diligente con ATC affinché sia trovata in tempi brevi.

Bandi Cultura: bene la conferma della dotazione economica, malissimo il ritardo

Serviva il mio Question Time per ottenere la pubblicazione dei bandi? Adesso si faccia in fretta con selezione e graduatorie.

Bandi cultura, finalmente ci siamo. Dopo mesi di ritardo, dopo la promessa non mantenuta di vederli – come ci era stato garantito – “entro la prima settimana di settembre”, finalmente domani sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte comparirà l’avviso. Era necessario, evidentemente, che presentassi in Consiglio il mio Question Time sul tema (appena discusso) perché si arrivasse al risultato. Che in ogni caso accolgo con soddisfazione. Molto meno mi soddisfa il clamoroso ritardo: un intero settore, che dà da vivere a decine di migliaia di famiglie sul territorio regionale, aspettava con ansia da settimane e settimane. Con questi fondi (bene che, almeno nelle intenzioni della Giunta, la dotazione economica totale sia confermata rispetto allo scorso anno: vigileremo perché sia davvero così) le realtà culturali del nostro territorio potranno fare programmazione. Adesso si proceda speditamente in fase di selezione e nelle graduatorie: abbiamo già perso fin troppo tempo.

Un’identità forte è l’unico rimedio contro l’orrore di Vienna e Nizza

All’indomani dell’ennesimo attacco all’Europa, torniamo a rivendicare a gran voce chi siamo e che le nostre radici sono cristiane: la nostra civiltà risponda alla follia del terrorismo con decisione e a una sola voce.

Torniamo ad affermare, senza mezze misure, la nostra identità. Torniamo a dichiarare, con orgoglio, le nostre radici cristiane. Ribadiamo ancora una volta che l’Europa è democratica e libera e che un’altra Europa non è pensabile, non è concepibile. Non c’è altra risposta alla follia del terrorismo che ha colpito, con Vienna e con Nizza, l’Europa intera, portando morte e dolore nelle nostre città. 

Questi attacchi coordinati rappresentano un unico attacco nei confronti dell’Europa nella sua interezza e nella sua civiltà. Di fronte all’orrore, la nostra risposta deve essere decisa e netta e la condanna nei confronti di qualsiasi fanatismo e terrorismo islamico deve arrivare, anzitutto, a livello istituzionale, da parte di un’Europa che non deve avere più timore di affermare con orgoglio le proprie radici, che sono cristiane. Non c’è più spazio per le timidezze, non è più il tempo delle sfumature. 

Bandi regionali per la cultura, abbiamo già perso troppo tempo

Nuova promessa della Giunta, che garantisce la pubblicazione di un bando in settimana: 20mila realtà culturali e creative attendo questi bandi da mesi per non dover cessare o ridimensionare la propria attività. Il comparto culturale, che ha già sentito tante promesse in queste settimane, dà lavoro a decine di migliaia di piemontesi e dà da vivere a decine di migliaia di famiglie. Discuterò domani in Consiglio Regionale un mio Question Time sul tema.

Nuova promessa, dopo tanto tempo perso, da parte della Giunta Regionale, che oggi garantisce la pubblicazione di un bando per la cultura nei prossimi giorni. Si discuterà domani in Consiglio Regionale un Question Time su questo argomento. Chiederò conto del ritardo di mesi accumulato e delle precedenti promesse non rispettate (“Entro la prima settimana di settembre usciranno i bandi per il Settore Cultura”). Mi auguro che le procedure siano veloci e che si proceda in fretta: non c’è più tempo da perdere e i tempi devono essere certi. In gioco c’è la sopravvivenza di un intero comparto. Anche con i contributi regionali Enti, Istituti, Fondazioni, Associazioni culturali e altri soggetti – imprese sociali, Onlus e altre realtà comprese – portano avanti la loro attività. Oltre a essere un valore di per sé, la cultura dà da vivere a decine di migliaia di famiglie piemontesi. Sostenerla è un dovere.

Ecoisole Smart? Senza migliorie, misura inutile (o peggio)

Discussa poco fa la mia interpellanza sul tema: se è positiva la promessa di collocare fototrappole, restano le criticità rappresentate dallo scarso numero di campane, dalla loro collocazione rivedibile, dai malfunzionamenti ancora troppo frequenti. L’Amministrazione accompagni i cittadini in questa modifica di abitudini o continueremo per mesi a vedere cumuli di sacchi ai piedi delle nuove campane.

Nuove “Ecoisole Smart”, al momento più ombre che luci: un giudizio che confermo anche dopo aver discusso in Consiglio Comunale la mia interpellanza sul tema. I cambiamenti, di modalità e di raccolta, non sono stati, fin qui, adeguatamente accompagnati dall’Amministrazione. Ai piedi dei nuovi bidoni continuano ad accumularsi rifiuti. Se è positiva la prospettiva della collocazione di fototrappole (lungo le Spine e in Aurora), come garantito dalla Giunta, merita una riflessione di segno totalmente opposto il fatto che ancora diverse di queste Ecoisole non funzionano in maniera ottimale o sono posizionate in maniera non consona. I sacchi (o i rifiuti di altra natura: copertoni, per esempio) accatastati ai piedi delle campane restano in quella posizione per giorni in attesa di essere rimossi da Amiat. Sulla collocazione non idonea delle campane, ho fatto presente a verbale il caso esemplare del civico 23/3 di corso Gamba, con i nuovi bidoni che di fatto pregiudicano l’uscita dai garage. Ho invitato l’Amministrazione a intervenire per migliorare il funzionamento delle campane (che talvolta non si aprono correttamente benché l’utente utilizzi la tessera), ad aumentarne il numero, a razionalizzarne la disposizione e, in generale, a mantenere alta l’attenzione affinché questo importante investimento da parte della Città non si risolva in un nulla di fatto. I cambiamenti di abitudini devono essere accompagnati dall’Amministrazione.