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Autore: Redazione sito

In Nagorno Karabakh va in scena la cancellazione di un popolo nel silenzio dell’Occidente

Assistiamo sgomenti a quanto avviene nel Nagorno Karabakh, dove è in atto quello che si configura sempre di più come tentativo di cancellazione, se non di un popolo, sicuramente di una cultura e di una identità nazionale.

Sale di ora in ora il computo degli armeni che stanno abbandonando l’Artsakh, probabilmente per non tornarvi più, cercando rifugio entro i confini dell’Armenia; i morti si contano già a centinaia, civili e bambini piccoli compresi, e temiamo che il computo sia destinato a crescere. Una tragedia di una gravità tale da riportare alla memoria alcune delle pagine più terribili del secolo scorso si sta consumando nel sostanziale silenzio delle Istituzioni dell’Europa occidentale. Ci chiediamo che cosa sarà della popolazione armena, sia dal punto di vista del destino dei singoli cittadini sia dal punto di vista di un’identità che rischia di essere cancellata.

Accessibilità del Trasporto Pubblico in Piemonte: a Giunta e Agenzia chiediamo uno sprint negli ultimi mesi di legislatura

Lunga la strada ancora da percorrere, come ammesso dallo stesso Assessore Gabusi: molto eterogenee restano le condizioni oggettive sul territorio regionale, una cabina di regia unitaria è più urgente che mai, ancora troppi mezzi e troppe infrastrutture presentano barriere architettoniche. Appena discussa in Consiglio la mia interpellanza sul tema: apprezziamo le risposte puntuali ricevute, chiediamo che agli utenti si chieda conto, nei prossimi sondaggi, anche di esigenze e grado di soddisfazione. Un servizio senza barriere è un’opportunità per tutti.

La Giunta lo afferma chiaramente: lungo la strada della piena accessibilità del servizio di trasporto regionale «iniziamo quasi da zero». Parole dell’Assessore Gabusi, che ha appena risposto alla mia interpellanza e che ringrazio per la puntualità dei dati forniti. Proviamo a fissare un obiettivo per i prossimi mesi: chiediamo che unica e organica sia la cabina di regia con il compito di gestire la transizione alla piena accessibilità, suggeriamo di indagare con lo strumento dei sondaggi (bene che si sia usato) non solo i flussi e la quantità degli spostamenti, ma anche le esigenze e il grado di soddisfazione dell’utenza, invitiamo la Giunta e l’Agenzia della Mobilità Piemontese a continuare con il massimo impegno fino alla fine della legislatura. Che molto resti ancora da fare è un dato di fatto. Le segnalazioni della sostanziale non accessibilità di molte stazioni e infrastrutture giungono con significativa frequenza, ascensori e scale mobili dell’unica linea di metropolitana a Torino sono troppo spesso non funzionanti per guasti e avarie, speriamo di non dover più registrare casi di segnali audio disattivati a bordo dei mezzi «perché danno fastidio», la capillarità del servizio è decisamente diseguale nell’ambito delle diverse aree del territorio regionale. Le iniziative diverse nei vari Comuni e il proliferare di applicazioni devono essere coordinate in maniera unitaria da un’unica cabina di regia, pena la dispersione di energie e la perdita di efficacia di misure ideate con le migliori intenzioni. Attualmente ci confrontiamo con livelli di accessibilità davvero troppo eterogenei a livello regionale: una diversità che emerge con evidenza dagli stessi sondaggi e che potremmo riassumere nella formula «Comune in cui nasci, accessibilità che trovi». Mi auguro e chiedo con forza che controlli e impegno continuino e anzi aumentino da qui alla fine della legislatura. L’Agenzia per la Mobilità continui a considerare prioritario l’obiettivo della piena accessibilità e continui a interloquire conle diverse aziende. Mezzi, infrastrutture, stazioni e fermate più accessibili sono più comodi e fruibili per tutti, a maggior ragione in una società che invecchia e in una fase di risorse pubbliche sempre più scarse.

ASL Città di Torino, ancora ritardi nella Protesica: l’impegno dei Moderati per risolvere il problema

Nonostante il Piano di Efficientamento introdotto negli ultimi mesi, le attese per gli utenti restano lunghe: domani si discute in Consiglio Regionale, sul tema, un nuovo Question Time a mia firma, con il quale chiediamo misure finalmente risolutive.

Torniamo, come Moderati, ad affrontare in Consiglio Regionale un problema tutt’altro che risolto, almeno secondo le numerosissime segnalazioni che ci giungono e che fanno riferimento a pratiche ferme da mesi o prese in carico dopo settimane, a utenti che hanno preferito acquistare per proprio conto gli ausili necessari nell’impossibilità di aspettare ancora o, addirittura, deceduti prima di ricevere quanto loro dovuto. Rispondendo al precedente interrogativo dei Moderati (maggio 2023), la Giunta aveva previsto, grazie al nuovo Piano di Efficientamento, l’azzeramento delle criticità in atto. Ho dunque presentato un nuovo Question Time per chiedere un aggiornamento sullo stato dell’arte: l’atto si discuterà domani alle ore 14.00. Riteniamo fondamentale una politica di assunzioni e una più stretta interlocuzione con Associazioni e professionisti del settore. Gli ausili sono necessari a decine di migliaia di piemontesi per mantenere un’accettabile qualità della vita. L’importanza del tema è fotografata dai numeri: nel 2022 gli utenti presi in carico sono stati 27.793 per la protesica (letti, carrozzine, scarpe, ausili vari), 3.700 per celiachia, 25.252 per l’assistenza domiciliare, 3.496 per l’assistenza in RSA: in totale, dunque, 58.241 utenti. Quasi 88mila sono le autorizzazioni concesse ogni anno, per 165.443 articoli erogati. L’anno scorso la spesa a preconsuntivo a carico dell’Azienda Sanitaria sfiorava i 36 milioni.

1.200 euro al mese per una baby sitter? I bonus funzionano: siano introdotti anche in Piemonte

Lo chiederò con un Ordine del Giorno a Palazzo Lascaris: gli esempi positivi di Lazio e Liguria dimostrano l’efficacia di una simile misura, fondamentale a maggior ragione alla luce del recente e consistente aumento dei costi, stimato da Yoopies sui 1.200 euro al mese per famiglia.

L’inflazione non risparmia il servizio di baby sitting, necessario per un numero crescente di famiglie piemontesi, che anzi devono farsi carico, secondo la più recente statistica (agosto 2023) del sito specializzato Yoopies, di costi superiori alla media nazionale. Da tempo consapevoli di quanto questa voce incida sempre più pesantemente sui bilanci delle famiglie piemontesi, gravati da due anni di inflazione, abbiamo come Moderati presentato, in Consiglio Regionale del Piemonte, un Ordine del Giorno che chiederà nuove ed efficaci misure per garantire una reale conciliazione dei tempi di vita e lavoro con l’introduzione di contributi per l’acquisto di servizi di baby sitting: una strada già intrapresa, con risultati positivi, da Regioni quali Lazio e Liguria. Il Piemonte ha già introdotto, per quanto riguarda la domiciliarità, il bonus Scelta Sociale: è giusto e sensato immaginare una misura analoga anche per il servizio di baby sitting. La nascita di un figlio ha un impatto economico rilevante e comporta la crescita delle spese sostenute dalla famiglia. A questi dati di fatto, si aggiunge in molti casi una carenza di servizi, a partire da quelli per la prima infanzia, a disposizione della famiglia. Anche con misure di questo tipo si possono sostenere le famiglie che hanno scelto di mettere al mondo dei figli, in un contesto di crisi economica, di inflazione e nel quale il livello medio di povertà familiare è pari al 7,5% a livello nazionale, aumentando – secondo le cifre pubblicate da Istat – fino  al 22,6% nelle famiglie numerose.

Buone notizie per i piemontesi che soffrono di insufficienza pancreatica e che assumono Creon 10.000: continuità terapeutica garantita nonostante la carenza del farmaco

La Giunta dà garanzie: Aziende Sanitarie regionali autorizzate, in caso di esaurimento delle scorte, ad acquistare un medicinale analogo commercializzato all’estero. Premiato l’impegno dei Moderati, appena discusso in Consiglio Regionale il mio Question Time sul tema.

Ottima notizia: nonostante la penuria del Creon 10.000, la continuità terapeutica è garantita ai piemontesi che soffrono di patologie del pancreas. Ci siamo fatti carico, come Moderati, della preoccupazione dei pazienti, oncologici e non solo, che non possono alimentarsi senza assumere questo medicinale salvavita per l’insufficienza pancreatica: i positivi aggiornamenti sono stati riferiti dalla stessa Giunta in risposta al nostro quesito.

Questa la procedura: nel caso in cui il farmaco risultasse irreperibile presso le farmacie aperte al pubblico, le Aziende Sanitarie Regionali sono state invitate, su richiesta dell’assistito, a erogare direttamente al paziente il farmaco prescritto, se necessario attivando la procedura di importazione di un medicinale analogo commercializzato all’estero. La continuità terapeutica sarà dunque garantita, nonostante il Creon 10.000, sia nel dosaggio da 10.000 UI (unità internazionali) che da 25.000 UI, sia attualmente e fino al 31 dicembre prossimo in distribuzione contingentata.

Esprimo soddisfazione e mi assicurerò che non si presentino criticità o, localmente o a livello regionale, ulteriori situazioni di penuria. Possiamo soltanto immaginare l’angoscia di coloro che, senza assumere quotidianamente la dose del medicinale loro prescritta, sanno che non potranno alimentarsi senza avere effetti collaterali gravi o gravissimi e comunque incompatibili con una qualità della vita accettabile (il Creon 10.000 surroga le funzioni di un pancreas asportato o ridotto).