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Superga: senza i pullman il turismo crolla. Si trovi rimedio

Il divieto di accesso per gli autobus turistici che superano i 3,5 mt di altezza e le 8t di peso, che sono ormai la grande maggioranza dei veicoli di questo tipo, rischia di mettere in ginocchio una delle maggiori attrattive turistiche della città proprio alla vigilia del Bicentenario della nascita di don Bosco dell’Ostensione della Sindone. Dopo tutti i soldi spesi per rifare il parcheggio sul piazzale, è un controsenso incomprensibile.

L’ordinanza che vieta di salire al Colle di Superga agli autobus di altezza superiore ai 3,50 mt e di alle 8t di peso, presa per un’evidente preoccupazione per lo stato di dissesto idrogeologico in cui versa la collina torinese, ma che di fatto coinvolge tutti gli autobus turistici in funzione dell’evoluzione tecnologica, ha messo in ginocchio il turismo alla Basilica, proprio alla vigilia dell’Ostensione della Sindone e del Bicentenario della nascita di don Bosco. Gli operatori turistici stanno predisponendo proprio ora gli itinerari e i pacchetti per i due grandi eventi del 2015, quindi è necessario non solo che una soluzione sia trovata, ma che sia trovata in fretta, per evitare di gettare al vento l’attrattiva esercitata sui turisti, non solo su quelli che si muovono per pellegrinaggi, da uno dei luoghi più suggestivi e dei monumenti più significativi del nostro territorio.

Il divieto nasce dal rischio di smottamenti, ma la soluzione fino ad ora proposta, quella di passare, tanto per la salita quanto per la discesa, dalla Panoramica non è assolutamente praticabile, sia per la tortuosità sia per la lunghezza del percorso. Né è pensabile che tutti i turisti usino i mezzi GTT, in particolare la cremagliera, sia per ragioni legate alla capienza dei convogli, sia per le problematiche legate alle tempistiche che gli itinerari turistici devono per forza rispettare. Mi sembra veramente assurdo che, dopo tutti i soldi spesi per rifare il parcheggio sul piazzale alla sommità del colle, ora si prenda un provvedimento senza dare efficaci alternative al turismo, dimostrando ancora una volta che questa Città, pur ambendo da anni a diventare una meta turistica di primo piano, scivoli sempre sulle bucce di banana.

L’Assessore Lubatti ha riferito, rispondendo alla mia interpellanza, che si sta pensando a predisporre un anello che preveda la salita da Sassi e la discesa dalla Panoramica. Una soluzione indubbiamente più agevole, ma per la quale ancora non esistono tempi certi. L’Assessore si è impegnato a proporre la cosa al Tavolo per la Mobilità Metropolitana che si riunisce con cadenza quindicinale e che sta predisponendo una serie di programmi per la mobilità proprio in vista dell’Ostensione della Sindone del 2015. Il tempo, in questo caso, è più che mai tiranno.