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Salviamo il Villaggio Olimpico di Bardonecchia

Senza sostegno da parte della Regione Piemonte (proprietaria della struttura), questa realtà da 100mila presenze l’anno potrebbe non sopravvivere al secondo anno di pandemia: gli effetti negativi si abbatterebbero a cascata sul turismo della zona e in termini di occupazione. Presenterò un’interrogazione in Consiglio Regionale: urge un sostegno economico.

La seconda Pasqua consecutiva persa dà la misura di una situazione tragica: il Villaggio Olimpico di Bardonecchia, esempio di come le strutture olimpiche possano essere punti di forza del nostro territorio e della nostra offerta turistica, ora rischia di non farcela.

Se gli introiti sono crollati in dodici mesi di pandemia, le spese fisse sono rimaste le stesse. Il canone di locazione pesa per una cifra pari a 1 milione di euro ogni anno. L’unica soluzione è riconoscere una sostanziosa riduzione del canone annuale: cosa già richiesta e non concessa lo scorso anno. La proprietà della struttura è regionale.

La Società D.O.C. scs, che gestisce il Villaggio dal 2011, è riuscita nonostante tutto, a prezzo di grandi sacrifici, a pagare alla concessionaria Parcolimpico Srl il dovuto per il 2020. Negli anni precedenti, una gestione saggia e strategica aveva rilanciato la struttura, ripianando i precedenti debiti e addirittura contribuendo a superare i tradizionali limiti stagionali invernali del locale turismo. Le presenze superano, in anni di normale attività, le 100mila. Senza un accordo, la Cooperativa rischia di perdere la concessione.

Il Villaggio Olimpico rappresenta un punto di forza per l’offerta turistica del comprensorio di Bardonecchia. Perderlo sarebbe imperdonabile anche in considerazione della conseguente perdita di posti di lavoro. Chiederò, con un’interrogazione a Palazzo Lascaris, sostegno dal punto di vista economico, magari con una riduzione del canone d’affitto, come peraltro consentito dalla normativa.

Regione Piemonte, Turismo