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Permessi per la ZTL, quale trasparenza?

Ancora troppa discrezionalità nell’accordare gli accessi alla Zona a Traffico Limitato: a farne le spese rischiano di essere le attività imprenditoriali.

Secondo quali criteri oggettivi l’Amministrazione concede o nega i permessi per l’accesso alla ZTL? Quali elementi devono dimostrare di possedere i richiedenti? Queste le due (semplici e chiare) domande della mia interpellanza appena discussa in Consiglio Comunale sui permessi per la Zona a Traffico Limitato per chi ha un’attività imprenditoriale.

Fumose le risposte: la scelta di concedere o meno i permessi è in molti casi a totale discrezione dell’Amministrazione e risulta molto difficile capire quali siano i parametri sui quali si basano le decisioni.

Alla base della mia interpellanza c’era una mia richiesta di accesso agli atti, nella quale chiedevo quanti fossero i permessi rilasciati “ex punto 30”*. Mi è stato risposto che è impossibile scorporare questo singolo dato. Non risulta traccia, inoltre, dei permessi rilasciati nel 2015. A me interessavano i singoli casi di permessi concessi o negati per discrezionalità: non mi è stato possibile accedere a questo dato.

Ci sono aziende che trasportano beni di grande valore e dunque hanno, chiaramente, la necessità di transitare in centro prima dell’apertura dei negozi. Anche per comprensibili ragioni di sicurezza. Ad alcune di queste il permesso Blu A è stato negato.

Per quali ragioni? Mi sarei aspettato una risposta sulla base di parametri oggettivi e misurabili. Invece è tutto l’opposto: più fumo che trasparenza.

* Il punto 30 si riferisce ad “altre imprese che per comprovate esigenze, debitamente documentate, dimostrino l’assoluta necessità di transitare nella ZTL centrale, durante la fascia oraria in cui vige il divieto di circolazione, e per le quali non sia possibile procedere con “l’esenzione a posteriori”, nella misura di un permesso per ogni attività”.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.