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INTERPELLANZA – Scuole partitarie FISM e pandemia: il Comune faccia puntualmente la sua parte

PREMESSO CHE

– il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33 comma 2 della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali. La Repubblica Italiana individua come obiettivo prioritario l’espansione dell’offerta formativa e la conseguente generalizzazione della domanda di istruzione dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita;

– si definiscono scuole paritarie le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali che, a partire dalla scuola per l’infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia specificati dalla normativa;

– alle scuole paritarie private è assicurata piena libertà per quanto concerne l’orientamento culturale e l’indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l’insegnamento è improntato ai principi di libertà stabiliti dalla Costituzione repubblicana. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque richieda di iscriversi accettandone il progetto educativo, compresi gli alunni e gli studenti con handicap;

– le scuole paritarie traggono i flussi finanziari da un lato dalle rette pagate dei genitori degli alunni iscritti e dall’altro lato dalla contribuzione statale, regionale e comunale;

– esiste da 40 anni una convenzione tra Comune di Torino e scuole paritarie, il contributo viene riconosciuto per calmierare le rette;

RICORDATO CHE

– le scuole paritarie aderenti alla FISM, la federazione delle materne, ospitano oltre 5.500 bambini e danno lavoro a più di 500 persone;

– molto spesso i versamenti del Comune sono avvenuti con forti e gravi ritardi;

– lo scrivente ha già avuto modo di portare il tema del ritardato versamento dei contributi comunali all’attenzione dell’Amministrazione con precedenti atti consiliari (quali, ad esempio, l’interpellanza “SCUOLE PARITARIE FISM DIMENTICATE DALL’AMMINISTRAZIONE: SE LE SI VUOLE SMANTELLARE LO SI DICA!” presentata il 7 giugno 2017 e l’interpellanza “FORTI RITARDI NEI VERSAMENTI DEI CONTRIBUTI ALLE SCUOLE PARITARIE FISM:
SE LE SI VUOLE SMANTELLARE LO SI DICA!” presentata il 27 marzo 2019);

CONSIDERATO CHE

– la sospensione dell’attività didattica “in presenza” e le restrizioni derivanti dalla “zona rossa” comporteranno inevitabili disagi finanziari per gli istituti scolastici;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se e quando, al fine di lenire i disagi derivanti dagli effetti negativi che scaturiscono sulle istituzioni scolastiche dalla pandemia in corso, l’Amministrazione abbia intenzione di versare il contributo comunale 2020;
  2. se l’Amministrazione abbia individuato altre modalità per sostenere gli istituti scolastici paritari aderenti alla FISM in questo difficilissimo periodo storico.

Silvio Magliano