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INTERPELLANZA – FOOD COMMISSION: CHI L’HA VISTA?

PREMESSO CHE

  • nel corso dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Fassino è stato presentato il terzo Piano Strategico dell’area metropolitana di Torino;
  • lungo il percorso tracciato nelle 226 pagine del documento di riferimento del Piano, denominato “Torino Metropoli 2025”, si potevano incontrare e approfondire i temi fondamentali per lo sviluppo economico, infrastrutturale, culturale e tecnologico di Torino;

RILEVATO CHE

  • il paragrafo 10 del capitolo 7 (“Abilitare il sistema economico”) è intitolato “Torino Città del Cibo”: “Il cibo è uno straordinario campo di innovazione e sviluppo. È un settore economico locale e internazionale, un fattore di qualità della vita quotidiana, identità territoriale, inclusione sociale e sostenibilità. Torino metropolitana, alleata al Piemonte, può diventare il punto di riferimento in Italia e nel mondo di una cultura del cibo sano, di qualità, diffuso e accessibile a tutti, cittadini e visitatori”;
  • “Torino Città del Cibo è la visione che mira a rendere l’area metropolitana torinese, insieme alla sua Regione, un territorio riconosciuto a livello mondiale per la straordinaria cultura, produzione e diffusione del cibo di qualità. […] A partire dalla straordinaria ricchezza del territorio, sarà necessario mettere insieme gli attori locali di un sistema così vario, dinamico e promettente per il futuro, per individuare visioni e azioni condivise. […] Si tratta dunque di un approccio integrato di messa in rete degli attori, d’innovazione, di sostegno e promozione economica, mantenendo insieme tutte le dimensioni del cibo e rinforzandole mutualmente. Il punto di partenza per attuare questa strategia è la costituzione di una Food Commission”;
  • nel capitolo B.21 intitolato “Food Commission” si spiega che: “Per diventare Città del Cibo, il Piano propone di partire dalla creazione di una struttura di missione – chiamata Food Commission – per definire, incubare, facilitare e promuovere una serie di proposte, politiche e azioni che nel loro insieme costituiscono una vera e propria strategia urbana e metropolitana del cibo di qualità. La Food Commission avrà il compito di far fare quel salto di qualità complessivo che consentirà a Torino di essere localmente e globalmente riconosciuta come una Città del Cibo. Questo risultato dovrà essere misurabile sulla base degli obiettivi che si darà la ‘governance’ stessa, ad esempio: aumento della quota di cibo prodotto e consumato localmente (consumo privato e collettivo), crescita delle quote di produzione di biologico, incremento della capacità delle piccole imprese di fare sistema per raggiungere mercati più ampi, crescita delle esportazioni di cibo locale, promozione del know-how locale sul cibo in tutto il mondo, riconoscimenti internazionali della gastronomia locale, incremento del turismo eno-gastronomico. La Food Commission sarà un tavolo molto ampio, di carattere non istituzionale, ma in grado di cooperare con le istituzioni per promuovere approcci alle politiche alimentari che favoriscano le istanze emerse dal confronto con gli attori del settore. Pensata come struttura agile e snella, dotata di un piccolo nucleo operativo e autonomia finanziaria, la Food Commission dovrà funzionare come luogo di aggregazione e catalizzatore di competenze, saperi, attività e progetti. Il carattere innovativo della proposta consiste in un’integrazione concreta e fattiva, all’interno della stessa struttura, di due anime: una più orientata a favorire politiche pubbliche capaci di tendere a una qualità diffusa e accessibile del cibo; l’altra più attenta a indirizzare, coordinare e promuovere iniziative di promozione e sviluppo economico, del settore e delle comunità locali. Per quanto riguarda le politiche pubbliche è necessario promuovere l’integrazione delle diverse politiche legate al cibo, oggi spesso settoriali, nell’ottica di un’unica politica sul cibo.”;

CONSIDERATO CHE

  • pur essendo stato scritto e pubblicato ai tempi della Giunta Fassino, il documento “Torino Metropoli 2025” continua ad essere un riferimento anche per l’attuale Amministrazione;
  • è il primo progetto presente e consultabile nella “home page” del sito internet Torinostrategica.it;
  • nel 2017 l’Assessora Giannuzzi e la Sindaca Appendino hanno partecipato alla stesura del “Turin food policy”, un secondo e importante documento istituzionale sulle politiche alimentari;
  • Torino è già da anni una capitale del cibo ma, ad oggi, non v’è traccia della “Food Commission”;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quale sia il destino della “Food Commission” e del “Turin food policy”;
  2. se, come e quando l’Amministrazione intenda riprendere il dossier relativo alla “Food Commission” per farlo divenire esperienza empirica e concreta;
  3. quali e quante risorse (finanziarie, umane, strumentali) siano state destinate alla stesura del “Turin food policy” e se si intenda valorizzarle o destinarle all’oblio di una silenziosa archiviazione.

Silvio Magliano