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Droni, la tecnologia in mano a questa Giunta mi fa paura

Spettacolo per la festa di San Giovanni: sono ancora più preoccupato dopo le risposte in Consiglio Comunale dell’Assessore Pisano alla mia interpellanza. Sicurezza, autorizzazioni, variabile meteo e costi esorbitanti i nodi non risolti.

Avrei voluto poter riferire ai torinesi parole tranquillizzanti. E invece dopo la discussione in Sala Rossa della mia interpellanza sullo spettacolo di droni a San Giovanni sono ancora più preoccupato.

Le risposte della Giunta sono state di una superficialità da far rizzare i capelli. Tralasciando il fatto che, secondo l’Assessore Pisano, “San Giovanni è una festa pagana” (sic), le questioni sono sostanzialmente quattro: le inadeguate garanzie di sicurezza, i tempi necessari per le autorizzazioni Enac, la variabile meteo (due autentiche spade di Damocle in precario equilibrio sulla fattibilità dell’evento) e i costi, ancora non esattamente quantificati ma sicuramente stratosferici (fonti stampa parlano di una cifra dieci volte più grande rispetto a quella messa a bilancio negli ultimi anni).

Temo fortemente per la sicurezza dei torinesi, concetto e valore con il quale questa Amministrazione ha un rapporto, diciamo così, difficile. La Giunta cita le scorse Olimpiadi Invernali in Corea del Sud quale precedente illustre, volendo rassicurarmi: peccato che quello fosse solo il video registrato di un’esibizione di droni tenutasi mesi prima e senza pubblico. In altre parole: a Pyeongchang i droni non hanno volato sulla folla.

Sull’autorizzazione Enac, l’Assessore Pisano garantisce che arriverà “entro 90 giorni dalla richiesta”: peccato che tra novanta giorni saremo a fine agosto, ben oltre il 24 giugno. Negli ultimi dodici mesi abbiamo avuto la drammatica notte di piazza San Carlo, i dubbi sul concerto del 25 aprile dei Modena City Ramblers in piazza Castello e i rischi durante la recente festa scudetto della Juventus: siamo sicuri che Torino abbia bisogno di questa nuova, costosa trovata dei droni?

Negli ultimi anni la spesa per lo spettacolo pirotecnico di San Giovanni si è assestata sui 40mila euro. Non sappiamo ancora quanto costerà lo spettacolo dei droni, ma sicuramente molto di più (fino a dieci volte tanto, secondo fonti stampa). Come si concilia questa spesa con la retorica, cara ai Cinque Stelle, sulla povertà a Torino? Questo è uno spreco di soldi, altro che efficienza.

In due mesi non siamo in grado di fare le carte d’identità ai torinesi e vogliamo regalare loro uno spettacolo di droni? E se quel giorno dovesse piovere o dovesse esserci vento (condizioni meteorologiche incompatibili con il volo dei droni), che cosa faremo? È pronto un piano B o dovremo rinunciare alla festa?

Ho chiesto di poter approfondire al più presto il tema in Commissione. Oggi avrei voluto tranquillizzare i torinesi, ma a questo punto non mi sento assolutamente di farlo: la tecnologia in mano a questa Amministrazione è qualcosa che mi spaventa.

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