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Zona blu attorno al CLE, subito tariffe agevolate per gli studenti 

Il Comune dimostri di aver colto l’importanza della richiesta, peraltro suffragata da un migliaio di firme, in assenza di un servizio di trasporto pubblico adeguato lungo tutto il percorso. Sorvolo sugli inviti a utilizzare i monopattini elettrici come alternativa all’auto: stiamo parlando di diritto allo studio, servirebbe un approccio serio.

Troviamo subito una soluzione, pensiamo immediatamente a tariffe agevolate per gli studenti in arrivo da fuori Torino per i quali, al momento, un giorno di posteggio nella zona del Campus Luigi Einaudi arriva a costare quanto un paio di pause pranzo.

In assenza di alternative credibili (impossibile arrivare a lezione in orario, la mattina, usando i mezzi pubblici e abitando fuori dalla primissima cintura del capoluogo), a essere messo a repentaglio è il diritto allo studio.

Per gli studenti in arrivo da fuori Torino l’uso dell’auto non è un lusso: finché non sarà garantito un servizio di trasporto pubblico competitivo lungo tutto il percorso, sarà l’unica soluzione percorribile per arrivare in tempo a lezione la mattina senza dover puntare la sveglia alle ore piccole della notte.

La questione portata oggi in Commissione da parte degli studenti (forti anche di oltre mille firme raccolte) è seria e come tale andrebbe trattata. In attesa di sviluppare un servizio di trasporto pubblico valido come vera alternativa all’auto privata per chi tutti i giorni si sposta da fuori città all’area del CLE, sostengo fortemente e con convinzione la richiesta di introdurre tariffe agevolate per questi studenti.

La formula – magari basata sull’Isee e su altri parametri – si troverà, se c’è la volontà politica. Non commento invece i riferimenti e gli inviti all’uso di mezzi alternativi e creativi come i monopattini elettrici: la questione è seria e i firmatari meritano rispetto.

La situazione attuale vede lunghi tratti di “parcheggi blu” inutilizzati, a riprova prova che qualcosa non torna: risulta penalizzata la Città di Torino (che vede introiti ridicoli) e risultano penalizzati gli studenti. I soli elogi alla mobilità alternativa non bastano.