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Viale Thovez 37: l’attraversamento-trappola davanti al Valsalice

Servono interventi urgenti, non basta fare affidamento sulla fortuna: per esempio, potrebbe essere utile rialzare la sede delle strisce pedonali o collocare un autovelox. L’Amministrazione vorrà pensarci, benché si parli “soltanto” di una Scuola Paritaria?

Una manciata di incidenti in quattro anni, due persone ferite, un pedone investito: per un puro caso fortunato non è più grave di così il bollettino dell’attraversamento pedonale di viale Thovez 37, di fronte all’Istituto Valsalice.

Ho portato il tema in Consiglio Comunale, oggi pomeriggio, con un’interpellanza. Generica la risposta della Giunta, che esclude la possibilità della presenza fissa di una pattuglia nelle fasce orarie di entrata e di uscita dagli studenti e ipotizza di prolungare lo spartitraffico come unica misura, peraltro senza parlare di tempistiche (more solito), per aumentare la sicurezza.

Ma questa misura non basta, perché nessuno spartitraffico può garantire il rallentamento della velocità media delle auto. Il momento più pericoloso non è il mattino, quando i veicoli sono tanti e la velocità bassa, quanto piuttosto l’ora di uscita degli studenti, all’ora di pranzo o nel pomeriggio dopo le varie attività scolastiche pomeridiane. Perché non pensare, per esempio, a strisce pedonali rialzate su dosso?

Mi preoccupa il fatto che, al netto della retorica di questa maggioranza sulla sicurezza stradale, quella strada, potenzialmente pericolosa, non sia presa in adeguata considerazione. Se i dati sono quelli che la Giunta ha letto in Aula è stato un puro e fortunato caso che non si siano mai verificati incidenti tragici: niente altro che fortuna. Ma non possiamo, come Città di Torino, affidarci soltanto alla buona sorte.

Sarebbe interessante vedere i risultati dell’ipotetica collocazione di un autovelox su quel tratto. Non possiamo solo affidarci alla fortuna. Mi si permetta un’ultima battuta, amaramente ironica: capisco che il Valsalice questa sia “solo” una Scuola Paritaria, ma è comunque frequentata da studenti che sono nostri concittadini e che hanno gli stessi diritti di tutti gli altri. Diritto alla sicurezza compreso. Speriamo che anche questa ideologica Amministrazione lo voglia capire.